10.12.10

Scenario del secondo decennio

di Franco Berardi Bifo 
(da Loop)
L’arresto di Julian Assange suona campane a morto per la democrazia occidentale. L’hanno acciuffato, gli hanno tagliato i fili e i fondi.   Cos’ha fatto quest’uomo? Ha semplicemente dimostrato la potenza della rete. Le autorità occidentali, che tanto si sdegnano per la censura cinese, si comportano esattamente come Hu Jintao, quando la potenza della rete pratica la glasnost, la trasparenza, mettendo a nudo la realtà del potere.
Cosa ci insegna l’esperienza Wikileaks? Che i diplomatici fossero pagati per indorare la pillola lo sapevamo, che i militari fossero pagati per sparare sui civili lo avevamo capito. Ma non è questa la lezione che viene dall’esperienza Wikileaks.

Quell’esperienza ci insegna che la rete cognitaria può battere il potere. Nelle strutture del potere (quelle militari, diplomatiche e finanziarie) ci sono dei lavoratori cognitivi: programmatori informatici, giornalisti o tecnici dell’hardware. Questi stanno scoprendo l’infinita potenza dell’intelligenza collettiva.
La battaglia contro la dittatura finanziaria del semiocapitale è cominciata.
E’ una battaglia dell’intelligenza collettiva contro la diffusione dell’ignoranza che il potere persegue in modo sistematico.
Gli studenti e i ricercatori che scendono in strada a Londra come a Roma e Milano e Bologna stanno combattendo questa battaglia.
I governi sono sempre più chiusi nella loro ossessione monetarista liberista e oscurantista. Non cedono alle pressioni della piazza. Vanno avanti verso la recessione, verso l’impoverimento generalizzato, verso la distruzione della civiltà sociale.
Sarkozy non si è fermato davanti a tre milioni di persone che hanno occupato le piazze per mesi. E’ andato avanti.
Il governo Berlusconi va in pezzi, ma il disegno di privatizzazione del sistema educativo non si ferma, la distruzione della scuola pubblica procede. Vanno avanti.
Ma noi dobbiamo saperlo: che si vinca o si perda questa battaglia sulla scuola pubblica, la lotta tra dittatura dell’ignoranza e intelligenza collettiva è solo cominciata.
Nelle lotte studentesche e operaie di questi mesi c’è l’inizio di un processo che durerà per un tempo assai lungo. Nel collasso d’Europa di cui abbiamo appena visto le prime scene, il movimento creerà le condizioni per l’autorganizzazione dell’intelligenza collettiva, per la sua autonomia dalla regola idiota del profitto.