31.10.08

Ora ci sentiamo più sicuri

Grazie in particolare al poliziotto, quello con la maglia azzurra, il quarto da sinistra.
L'ho preso dal blog di Federica Sgaggio.

30.10.08

Gran predicatore, razzolatore scarso (post ad uso interno dei Veronesi)

L'Arena, il Giornale di Verona, giovedì 30 ottobre 2008, cronaca pag. 7 (grassetti miei):
I no del centrodestra agli «occhi» elettronici

Quando, tre anni e mezzo fa, fioccarono multe per le telecamere alla Ztl, seriali e in particolare in via Dogana, senza semafori, era in particolare la Lega a invitare i multati a ricorrere al giudice di pace. Paolo Tosato, consigliere e oggi assessore, attivo in quella battaglia con Flavio Tosi, oggi sindaco, precisa che «mai abbiamo invitato a non pagare multe, ma a fare ricorso. Chiedevamo al Comune di attendere a varare il provvedimento, per informare meglio e installare segnali chiari». Poi consiglieri di Lega, Forza Italia, An e Udc, l’11 dicembre 2005 dicevano al prefetto: «Annullare in sede di autotutela le multe elevate per la violazione delle Ztl fino al 31 dicembre 2005. E il Comune non si presenti a difendersi dai ricorsi presentati dai cittadini multati al giudice di pace». (...) C’è però chi dal giudice di pace ha vinto, ma poi si è lamentato vedendosi l’amministrazione Tosi ricorrere contro. Stefano Ederle (An) ha presentato un anno fa una mozione in Consiglio comunale, firmata da 26 su 31 del centrodestra, invitando il Comune a non ricorrere. Tosi — che in campagna elettorale diceva che «la Ztl va rivista nel suo complesso» — precisa che l’amministrazione è costretta a fare come quella precedente, Zanotto, che è ricorsa e ha vinto. Con i giudici del Tribunale civile che ritennero sufficiente la prima segnalazione, con le sole tabelle. Diversamente, il Comune rischia la denuncia per omissione d’atti d’ufficio e l’avvio di un procedimento della Corte dei conti. (E.G.)
Darei gratis un consiglio al nostro "povero" sindaco, obbligato a riscuotere le ammende per evitare "la denuncia per omissione d’atti d’ufficio e l’avvio di un procedimento della Corte dei conti":
perché non le restituisce a chi le ha pagate?

The day after Gelmini

The day after l'approvazione del decreto Gelmini.
Un'operazione essenzialmente autoritaria, non per nulla sigillata magistralmente dall'attacco agli studenti da parte di picchiatori di Casapound (infiltrati nelle file del Blocco Studentesco) armati di spranghe, bastoni e cinghie chiodate sotto l'occhio "distratto" della polizia(*).
Curo l'amarezza con dosi di buone letture, per ritrovare la forza, la "santa rabbia". Ne condivido qualcuna.

Da "Avviso agli studenti" di Raoul Vaneigem, Nautilus, Torino, 1996 (i grassetti sono miei):
Nel dicembre 1991 la Commissione europea ha pubblicato un memorandum sull'insegnamento superiore. Vi si raccomandava alle università di comportarsi come imprese sottoposte alle regole concorrenziali del mercato. Lo stesso documento auspicava che gli studenti fossero trattati come dei clienti, incitati non ad apprendere ma a consumare.
I corsi diventavano così dei prodotti, i termini "studenti", "studi", lasciavano il posto ad espressioni più appropriate al nuovo orientamento: "capitale umano", "mercato del lavoro".
Nel settembre 1993 la stessa Commissione recidiva con un
Libro verde sulla dimensione europea dell'educazione. Vi si precisa che, sin dalla scuola materna, bisogna formare delle "risorse umane per i bisogni esclusivi dell'industria" e favorire "una maggiore adattabilità di comportamento in maniera da rispondere alla domanda del mercato della manodopera".
Ecco come lo zoom insudiciato del presente proietta come futuro radioso la forza esaurita del passato!

Una volta eliminato quel che sussisteva di mediocremente redditizio nella scuola di ieri - il latino, il greco, Shakespeare e compagnia -, gli studenti avranno finalmente il privilegio di accedere ai gesti che salvano: equilibrare la bilancia dei mercati producendo dell'inutile e consumando della merda.
L'operazione è sulla buona strada perché per quanto si dicano diversi, i governi aderiscono all'unanimità al principio: "L'impresa deve essere impostata sulla formazione e la formazione sui bisogni dell'impresa."

Da "La creatura e il virus del dominio" di Danilo Dolci, Ed. L'argonauta, Latina, 1987 (idem per i grassetti):
Il malato più pericoloso è forse quello intimamente forzato a parassitare deformando fino a ferire e distruggere sottilmente gli altri, quando non si sa malato e anzi scia, cavalca, pilota il suo panfilo, guida clamorosamente il suo jet apparendo aitante, efficiente - o incede riverito e temuto per la sua dottrina -, accettato quasi con ammirazione nella sua pericolosa eleganza dai contagiati: tanto più pericoloso quanto la sua follia da solitaria riesce divenire norma ambita.
[...] Il più pericoloso sorridendo rompe gli altri dentro senza insanguinarsi le mani, in serie, senza nemmeno dichiarare guerra. Non pretendendo certo gli altri uguali a sé ma allineati al proprio séguito secondo i suoi schemi, elimina chi tende alla salute, dimostra che
questo è il suo diritto. [...]
Il malato più pericoloso è quello che coltiva, conscio o inconscio, il modello dei virus. Se, abilmente furbesco nelle tecniche (usando antichi e moderni strummenti di penetrazione-subordinazione, dalla politicheria ai giornali complici alla sinuosa propaganda televisiva [...]), riesce a inoculare il modello dei virus a chi manca della coraggiosa disciplina prospettica per affrontare, da sé e con gli altri, le incognite talora vertiginose della vita creativa.
Tanto più pericoloso, quanto più riesce ad edificare vaste fabbriche, imponenti grattacieli, invitanti
lager (Arbeit macht frei) in cui alleva inoculate schiere di polli, scolari e operai, sottilmente assuefacendo organismi all'esproprio vitale.
I più dannosi approfittano dei bambini, colpiscono e feriscono e mozzano tutto il futuro deformandone la tenerezza, cercando interdire nell'intimo germinare di ognuno il rafforzarsi di un proprio immunitario sistema culturale-morale.
I folli più pericolosi tentano ridurre le creature come molecole di cui nel complesso sia esattamente prevedibile, controllabile e regolabile dall'esterno il movimento comportamentale: come in liquidi amorfi, aumentandone l'energia disponibile e il consumo, in vortici privi di senso.
(*) Alcuni documenti sull'avvenimento:
video, l'articolo del testimone Curzio Maltese, analisi delle immagini: metodo Kossiga?.
Update 31/10/08: l'ultimo video che segnalavo è stato rimosso. Ipotizzava, dall'analisi di varie immagini e riprese video, che uno dei componenti del gruppo di picchiatori fosse in realtà un poliziotto infiltrato. Maligno come sono, mi sa che ci aveva imbroccato. Un infiltrato che viene smascherato è bruciato.
Update 2, sempre 31/10/08: Francesco Nitto Palma, sottosegretario all'Interno, durante l'informativa urgente del Governo alla Camera, ha detto che gli incidenti scoppiati l'altra mattina a piazza Navona tra studenti di diverse fazioni politiche sarebbero stati provocati dagli studenti della sinistra. Deputato di FI, Nitto Palma è stato promotore nel 2002 di un emendamento per dare l'immunità ai parlamentari: secondo la sua proposta, i processi a carico dei parlamentari sarebbero stati sospesi fino al termine del mandato; inoltre si è speso in prima persona contro le varie proposte volte a ridurre il compenso dei parlamentari, bollandole come demagogiche.
Update 3:  Nuove foto, sempre più evidenti, sulla strategia di attacco: da Repubblica.it

27.10.08

Culti ammessi

C'è una cosa molto grave che sta avvenendo nel nostro Paese.
Una situazione che avvicina pericolosamente il sentire comune di oggi (impropriamente detto "buon senso") e la deriva più atroce, liberticida e discriminatoria del fascismo.

In molte città, soprattutto nel norditalia, le amministrazioni comunali escogitano penosi espedienti per impedire la libera associazione per preghiera o attività comunitarie degli immigrati di religione islamica.
Ciò che trovo preoccupante è il fatto che a queste situazioni si oppone un atteggiamento (tanto da parte della gente comune che di componenti del clero cattolico e di politici di centrosinistra) che si vorrebbe liberale: noi siamo favorevoli a forme di culto di qualsiasi religione, a patto che le "altre" religioni rispettino le nostre regole.

Abbiamo qui un primo punto: differenza sostanziale di trattamento tra cattolici ed altre religioni.

Quali sono queste "regole"? Semplificando molto, direi rinuncia a radicalismo o fondamentalismo, rinuncia al proselitismo, rinuncia ad attività politiche.
Questo, secondo molti, faciliterebbe l'integrazione di queste persone nella nostra società.
In altri termini: i "diversi" dovrebbero essere non troppo diversi, non troppo visibili, non troppo critici... per il loro bene.
Da qui ad ipotizzare la possibilità di un controllo di ordine pubblico degli altri culti il passo è breve.

Tra le leggi razziali emanate dal governo Mussolini, trova posto anche la famigerata legge sui culti ammessi (24 giugno 1929, n. 1159). La formula "culti ammessi", che fin dal codice penale Zanardelli del 1889 aveva designato onnicomprensivamente tutti i culti, cattolico compreso, veniva ora riferita esclusivamente alle confessioni di minoranza. Essa portò una serie di gravi restrizioni alla libertà dei culti e diede avvio un periodo di sempre crescente ostilità verso le minoranze religiose. La libertà di discussione in materia religiosa era limitata dalla spada di Damocle del divieto di propaganda religiosa; i culti venivano ammessi a condizione di non professare "princìpi contrari all’ordine pubblico o al buon costume", e la concreta verifica di ciò si traduceva necessariamente in un controllo statale sui princìpi religiosi professati; era normale, per esempio, la presenza dell'ispettore prefettizio durante lo svolgimento delle riunioni di culto. (per una trattazione più approfondita, consiglio questa pagina tratta da un ampio testo di Antonio Zappino)

A me pare che tanta liberalità di oggi assomigli pericolosamente alla logica che ha ispirato la mussoliniana legge sui culti ammessi.
Chi parla di integrazione nella nostra società sta di fatto dicendo che sono gli altri che devono spogliarsi della loro individualità, che devono disintegrarsi per entrare per la porta stretta di casa nostra. Cioè l'esatto contrario del senso del lemma società: l'unione di soci, di eguali, impegnati in un'impresa comune.

24.10.08

Violenza (2)


L'uomo ha sempre avuto la violenza dentro di sé.
Ci sono libri, riti, psicoterapie, film per esprimerla, per liberarla in modo non pericoloso.
Religioni, regole, leggi, per controllarla, reprimerla, placarla.
L'umanità è stata eternamente impegnata nel controllo, nella canalizzazione di questa energia.
L'uomo che non si fa dominare dagli impulsi aggressivi può creare, può elaborare sistemi estremamente complessi, trova una strada che si avvia al superamento dei limiti umani conosciuti. L'uomo può sperimentare la sensazione del superamento della propria condizione. A condizione che non sia né distruttivo né depresso.
Non sono psicologo, né sociologo, né filosofo, non sono competente, perciò la mia analisi è per forza di cose semplicistica, riduttiva... Però è una risposta. Una chiave di lettura. Una griglia per permettermi di capire. Capire Cogne ed Erba, i bimbi nei cassonetti e Pietro Maso, i campi rom devastati ed i bimbi rom mandati a chiedere la carità con le gambe spezzate, la violenza, la violenza assurda, la violenza gratuita, la violenza contro i piccoli, gli indifesi, i deboli.
E quel senso di trionfo di chi ha inflitto la violenza.

Tento solo di dare una mia risposta.
Se ci provassero tutti a dare una loro risposta?

23.10.08

Sono stato frainteso!


L'avete sentito anche voi? "Convocherò oggi il ministro degli Interni e darò a lui istruzioni dettagliate su come intervenire attraverso le forze dell'ordine"

Ma neanche 24 ore dopo, arriva puntuale:
“Non ho mai detto nè pensato che servisse mandare la polizia nelle scuole.” (clikkate per la pubblicità)

Prendendo a prestito una battuta di Marcello Marchesi, potremmo dire che davvero la sua figura di statista naneggia in tutta la sua pochezza nello squallido panorama della politica contemporanea.

(non ci metto il tag politica, a questo, che ne dite?)

La maestrina dalla penna rossa è una terrorista!

ore 13.59
"Fuori dal Senato e' in atto una campagna terroristica che avvelena il clima con l'obiettivo di bloccare la riforma". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, nel corso del suo intervento nell'aula di Palazzo Madama.

fonte L'Espresso

"Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interni. Gli universitari? Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Le forze dell'ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì».

Tratto da un'intervista di Francesco Cossiga al Giorno/Resto del Carlino/Nazione di oggi (testo integrale qui)

22.10.08

Propaganda di idee razziste


Sindaco di Verona condannato a 2 mesi per razzismo


Con l'accusa di propaganda di idee razziste, la corte d'appello di Venezia ha condannato a due mesi di reclusione, pena sospesa, il sindaco di Verona Flavio Tosi per violazione della Legge Mancino.

Tosi e' stato riconosciuto colpevole insieme ad altri cinque esponenti leghisti, per aver dato vita nell'estate 2001 ad una raccolta di firme per sgombrare un campo nomadi abusivo nel capoluogo scaligero. Tosi, all'epoca dei fatti consigliere regionale, era stato querelato da sette nomadi sinti e dall'Opera Nazionale Nomadi, assieme a Matteo Bragantini, Barbara Tosi (sorella di Flavio), Luca Coletto, Enrico Corsi e Maurizio Filippi.

Gia' in primo grado, nel dicembre 2004 i sei erano stati condannati per discriminazione razziale a sei mesi. Il 30 gennaio del 2007 la Corte d'Appello di Venezia aveva ridotto le pene a due mesi, assolvendoli dall'accusa di odio razziale.

Verdetto poi parzialmente annullato dalla Cassazione - con il mantenimento pero' dell'assoluzione per l'ipotesi di odio razziale - e rinviato a nuovo esame, sempre a Venezia.
A carico degli esponenti leghisti anche un risarcimento danni di 2500 euro per ognuno dei sinti costituitisi parte civile e di cinquemila euro a favore dell'Opera nazionale nomade.

Fonte: RaiNews24
Concettualmente, vorrei capire in che modo un sindaco che propaganda idee razziste non inciti di fatto all'odio razziale.

21.10.08

Premio produzione


Un interessante articolo dal Guardian. Il testo integrale in inglese si può trovare qui.

Le banche di Wall Street pagheranno 70 milioni di dollari ai loro staff.
Pagamenti e premi ammontano al 10% dello stanziamento deciso dal governo USA.


Il Guardian ha appreso che gli operatori finanziari delle banche principali di Wall Street riceveranno una somma superiore a 70 milioni di dollari (circa 52 milioni di euro), di cui una sostanziale parte composta da premi discrezionali, per il loro lavoro di quest'anno - nonostante il sistema finanziario globale sia sprofondato nella peggiore crisi dal crollo del mercato del 1929.

Il personale di 6 banche tra cui Goldman Sachs e Citigroup è in attesa delle sue retribuzioni malgrado le banche siano beneficiarie di un aiuto di 700 milioni di dollari (circa 520 milioni di euro) dal governo USA, aiuto che ha già suscitato critiche. Il governo ha versato questa somma a condizione che i pagamenti eccessivi dei dirigenti fossero contenuti.
(...)
Le somme che continuano ad essere spese dalle banche di Wall Street in salari, liquidazioni e, cosa ancor più controversa, premi, sembrano non avere alcuna relazione con le perdite in cui sono incorsi coloro che hanno investito nelle banche. Le azioni di Goldman Sachs e Citigroup sono diminuite di più del 45% dall'inizio dell'anno. Merrill Lynch e Morgan Stanley sono cadute di più del 60%. JP MorganChase ha perso il 6.4% e Lehman Brothers è fallita.

A un certo punto, la settimana scorsa, in Morgan Stanley l'ammontare di pagamenti per l'anno, fino a quel momento pari a 10.7 milioni dollari, era più grande del suo intero valore di mercato. In effetti, il personale, ricevuta la sua renumerazione, associandosi avrebbe potuto comprare la banca.

Nei primi 9 mesi dell'anno, Citigroup, che impiega migliia di persone nel Regno Unito, ha maturato 25,9 milioni di dollari (circa 19,2 milioni di euro) di salari e premi, con un incremento del 4% rispetto all'anno precedente. E pensare che la banca ha accettato investimenti per 25 milioni di dollari, cioè circa 18,5 milioni di euro, da parte del governo statunitense nel quadro del suo piano di risanamento.

Alla Goldman Sachs la cifra era 11,4 milioni di dollari, alla Morgan Stanley 10,73, alla JP Morgan 6,53 e alla Merrill Lynch 11,7. Alla Merril, che era sul punto di fallire il mese scorso prima che la Bank of America ne assumesse il controllo, il totale nell'ultimo trimestre è cresciuto del 76% fino a 3,49 milioni di dollari.
Nei giorni precedenti alla bancarotta, un mese fa, Lehman Brothers ha rivelato piani di pagamento del personale per 6,12 milioni di dollari, cioè circa 4,68 milioni di euro. (...)
Nessuna delle banche che il Guardian ha contattato ha voluto commentare i documenti riguardanti i loro piani di pagamento. Ma dietro le quinte, una fonte ha detto: "Per una persona normale i salari sono molto alti e i premi sembrano ancor più elevati. Ma in questo mondo si riceve un premio top per un risultato top, un premio medio per una performance mediocre ed uno molto più piccolo se non si è lavorato molto bene."(...)

Erica e i suoi fratelli


Ho letto l'inizio di romanzo Erica e i suoi fratelli di Elio Vittorini.
Si tratta di un testo del 1936, interrotto dallo scrittore siciliano a causa del suo coinvolgimento emotivo nelle vicende della guerra civile in Spagna. Esso venne pubblicato in forma di racconto nel 1956.
La storia racconta della dura vita della ragazzina Erica, in un misero dopoguerra di povertà diffusa. Vive in una casa abbandonata e cadente con i due fratellini; il padre è al nord, dove si arrabatta tra un lavoro e l'altro, ed è raggiunto poi dalla madre, che lo sa malato. Erica si arrangia con le poche provviste che la madre ha lasciato loro prima di partire, circondata dalla presenza densa, magmatica, delle altre donne del quartiere: vecchie e giovani, povere e benestanti, sole o con compagno e figli. Alla fine, quando non rimane più nulla in dispensa, Erica non trova altra soluzione che prostituirsi.

Nella dinamica del pensiero delle donne intorno alla bimba Erica, si sviluppa e si consuma un rituale collettivo implacabile, irreversibile, fatale. Il racconto è magnifico: con esattezza meticolosa, con chiarezza impressionante di visione, Vittorini rende manifeste le remote pieghe inconfessabili del moralismo, della compassione, della solidarietà, il meccanismo atroce del capro espiatorio.
L'oggettività non giudicante del modo di raccontare fa risaltare con più stridore la doppia faccia dell'azione collettiva. Vittorini si sofferma spesso a raccontare i pensieri dei personaggi; solo pochi anni più tardi, in Conversazione in Sicilia, questa attenzione scompare: pensieri e sentimenti si manifestano nella parola che crea ponti o aggredisce, nell'agire, nel modo di essere. Tuttavia, già in Erica e i suoi fratelli il processo interiore individuale e collettivo delle donne scava materialmente il baratro in cui la ragazza precipita.

Oggi, nella gente, vedo emergere chiaramente dinamiche di isolamento, di aggressività verso gli altri sotto la spinta della paura, dell'istinto di sopravvivenza, di conservazione della posizione o dei beni, per profitto.... Quello che è diverso rispetto al mondo raccontato di Vittorini - e forse, in un certo senso, migliore - è che le pulsioni egoistiche non hanno più altrettanto bisogno di ammantarsi di compassione o vicinanza solidale (poco importa se autentica o soltanto di facciata), non si nascondono pudicamente dietro un atteggiamento aperto, generoso, protettivo, amichevole, ma si esprimono pubblicamente nel distacco, nel silenzio, nel sospetto.
In più, eleggiamo a nostri modelli etici (e perfino li deleghiamo a governare le nostre vite) personaggi che innalzano a valori da agire nella società l'edonismo, la competitività, l'esclusione, lo scarico di responsabilità, la slealtà, la furbizia disonesta: elementi essenzialmente disgreganti, antisociali.
Le conseguenze si vedono nella violenza quotidiana delle nostre vite: dalla durezza dei rari rapporti con gli estranei (nei negozi, negli uffici pubblici...) fino all'orrore delle botte, alle coltellate, ai morti, ed al loro rovescio, il panico.
Una violenza insita in ognuno ed ognuna di noi.

Un sito dedicato ad Elio Vittorini: vittorininet.it

17.10.08

Ragazze e ragazzi per la pace





* piccole impronte


Il 23 ottobre Pequeñas Huellas apre a Torino
Terra Madre 2008.

L’esibizione verrà replicata per il pubblico domenica 26 ottobre.

Gli artisti di Pequeñas Huellas, 280 ragazzi da tutto il mondo, si esibiranno a Torino al Palaisozaki, giovedì 23 ottobre alle ore 15, con un padrino e una madrina d’eccezione: Ramzi Aburedwan, il palestinese la cui immagine, scattata mentre da bambino lanciava pietre contro i carri armati israeliani, divenne simbolo della prima Intifada nel 1987, e Sarah Carrere M’Bodj, giovane artista senegalese. Per assistere all’inaugurazione è sufficiente compilare e spedire l’apposito modulo reperibile sul sito www.terramadre2008.org.
Lo ste
sso concerto, patrocinato dalla Regione Piemonte, verrà replicato domenica 26, alle ore 11.30 presso l’Auditorium Rai di Torino. Il biglietto d’ingresso, su prenotazione (da effettuarsi presso la sede dell’Associazione in Piazza Vittorio 5 a Torino; o telefonando al numero 347-7333502), ha un costo di 10€ e gli incassi verranno devoluti a sostegno delle attività di Pequeñas Huellas.

Nel contesto di Terra Madre, infine, si terrà il Primo incontro internazionale di ragazzi per la pace, la tolleranza e il dialogo, dove giovani di ogni età e nazionalità si confronteranno sul tema “figli della terra”. Le conclusioni del work-shop, che sarà chiuso al pubblico, verranno riportate nel corso del concerto del 26 ottobre.

Pequeñas Huellas, fondata su iniziativa della violista da gamba Sabina Colonna-Preti, è un’associazione internazionale, nata a L’Avana nel 2004 e che oggi trova la sua sede a Torino. L’Associazione, che coinvolge artisti fra gli 8 e i 17 anni di ogni parte del mondo, vuole favorire lo scambio tra i giovani e la crescita e formazione del cittadino attraverso la musica, vista sia come disciplina sia come mezzo per stare gli uni con gli altri.

Informazioni e prenotazioni
Pequeñas Huellas
011-8391842 oppure 347-7333502

www.pequenashuellas.com


16.10.08

Uno sciopero più civile


La Casa delle Libertà si prepara ad aprirci nuovi spazi di libertà.
Il ministro Sacconi annuncia un disegno di legge per limitare il diritto di sciopero nei "servizi di pubblica utilità".

Non solo. Cercando di rivaleggiare col suo padrone nel senso del ridicolo Sacconi ha dichiarato che intende “favorire lo sciopero virtuale, che si può fare col fazzoletto al braccio: io lavoratore sono in agitazione, perdo il salario e però il datore di lavoro paga una cifra congrua per ogni lavoratore che si astiene virtualmente dal lavoro. La controparte cioè paga ugualmente e queste risorse vanno a un fondo solidaristico che poi decidono come usare. E questo sempre per evitare un’interruzione del servizio pur legittimamente manifestandosi un disagio”.

Poi, aggiungo io, i lavoratori, già che ci sono, possono infilarsi una scopa nel c*** e così risolvere il problema dell'igiene nei luoghi di lavoro (evitando al datore di schiavitù la spesa dell'impresa di pulizie) ed al contempo divertirsi.

14.10.08

VERONA RISUONA 2008


UN PERCORSO S
ONORO TRA I LUOGHI PIÙ SIGNIFICATIVI DEL CENTRO STORICO, LUNGO IL QUALE SI POTRÀ ASSISTERE E PARTECIPARE A CONCERTI PER STRUMENTI INSOLITI, AZIONI COREOGRAFICHE ESTEMPORANEE E INSTALLAZIONI SONORE INTERATTIVE. PERFORMATI DA DECINE TRA MUSICISTI, DANZATORI, COREUTI, FIGURANTI E PASSANTI OCCASIONALI.








Obiettivi del progetto sono:

* Abbattere le frontiere territoriali tra fruitore ed esecutore/esibizione musicale;

* Avvicinare la musica d’avanguardia al pubblico cittadino

* Trovare un nuovo pubblico e comunicare con la gente di Verona

* Fare in modo che persone provenienti da diverse realtà lavorino insieme come artisti

* Uscire dalle sale da concerto, teatri, atelier, ecc. ed entrare nei luoghi pubblici (piazze, strade, ecc.)

- Giovedì 16 ottobre: ANTEPRIMA, performance di Staffan Mossenmark all’apertura della fiera ArtVerona, con la partecipazione di elementi dell’orchestra VRIO (VERONA RISUONA IMPRO ORCHESTRA).
- Sabato 18 ottobre: VERONA RISUONA 2008

http://www.veronarisuona.com/

13.10.08

Violenza (1)


Perché tante persone scelgono la violenza?
Cosa offre aver sovrastato un altro corpo? Averlo colpito, ferito, forzato, violato, distrutto?
Non lo so. Non l'ho mai provato. Quando ho alzato le mani su qualcuno, poi non stavo bene. Nulla di cui essere orgoglioso.
Solo nell'incontro con l'altro, con l'altra, posso uscire dalla mia gabbia; posso provare la gioia di un sorriso scambiato, di uno sguardo d'intesa, di una parola dolce che riscalda il cuore; il brivido di scoprire un concetto, un'idea a me nuova; il piacere di una carezza, di una vicinanza che riscalda. La tenerezza, la fiducia, la comprensione, la compassione, il desiderio, l'amore.



Mi ha fatto pensare la notizia dei tafferugli creati dagli ultras italiani a Sofia. Non riesco a capire il motivo. Anzi: sono perfino affascinato dalla pura inutilità di questo gesto.
Mi ha fatto venire in mente il bellissimo La casa del silenzio di Orhan Pamuk. Nella vicenda raccontata da Pamuk, seguiamo passo passo il disagio crescente di un ragazzo, Hasan; un disagio non così lontano dall'alienazione degli altri personaggi, ma che in lui prende la strada irreversibile di una violenza tanto assurda, debole di motivazioni, autodistruttiva, quanto evitabile. Evitabile perché dietro a questo gesto, per Pamuk, c'è una manipolazione irresponsabile delle menti che ricade fuori controllo sugli anelli deboli della catena.
Fuori controllo? Fino ad un certo punto. I burattinai sanno che ci può scappare il morto, ma lo mettono nel conto dei rischi; anzi: spesso arrivano ad usare il morto per i propri scopi, per insinuare paura, per invocare rigore contro oppositori politici e stranieri, per creare nuovi anelli deboli.

P.S.: A proposito, guardate questa foto, della quale ringrazio n&o

La proprietà (intellettuale) è sacra



Dal blog di Kai Zen:

La SIAE ci chiede il pizzo. Il comune di Negrar (VR) deve sborsare ben 300 euro per aver portato in scena (gratuitamente) lo spettacolo della Compagnia Fantasma “I Sentieri di Seth” tratto dal nostro libro “La Strategia dell’Ariete“.

Due funzionari SIAE, abbigliati come agenti immobiliari della periferia povera di Lugano, hanno assistito alla piéce per poi palesarsi con tanto di distintivo per “difendere” gli interessi degli autori, cioé noi. Noi eravamo presenti. Abbiamo sottolineato che la licenza creative commons di cui ci avvaliamo consente a chiunque di riprodurre, modificare ecc. ecc. (senza scopo di lucro) la nostra opera.*

Ora, a qualche mese di distanza, la SIAE multa il comune perché dice che La Strategia dell’Ariete non è in creative commons e che noi andiamo protetti. Insomma pretendono il pizzo sulle nostre produzioni, che da sempre sono libere di circolare.

Bene. Sappiano i signori della SIAE che a metodo mafioso rispondiamo con metodo mafioso. D’ora in poi fate attenzione a presentarvi alle nostre “esibizioni”. Siamo in quattro, incazzosi e feroci.


12.10.08

Ma cos'è questa crisi (para-para-pappappera)

In questo scenario di crolli dell'economia mondiale, c'è chi non perde la fiducia.

CGIL CISL UIL e i sindacati autonomi (ma non i sindacati di base) costituiscono i Fondi Pensione “Sirio” (per ministeri, parastato, agenzie fiscali) e “Perseo” (per enti locali e sanità), primo passo per andare poi alla raccolta delle adesioni. Mi pare che ci vuole proprio un bel coraggio per procedere su questa strada in un momento in cui i Fondi Pensioni già avviati sono in perdita: Cometa e Fonchim, fondi dei metalmeccanici e dei chimici, hanno perso 7 milioni di Euro in obbligazioni della Lemhan Brothers. Già nei primi mesi dell’anno, quando i mercati finanziari erano in una fase di bonaccia, i fondi avevano perso in media il 2,7%, quasi cinque punti in meno rispetto al + 2% reso dal TFR.

Silvio Berlusconi, il premier-rassicurante - La crisi è grave, è vero, riconosce il premier, "ma siccome io sono una mezza strega, come mi dicono sempre, ho l'intima serenità che riusciremo a superarla e cerca di diffonderla. Sono accusato di fare il venditore. Penso invece di fare soltanto il mio dovere di Presidente del consiglio che è quello di dare serenità tenendo i nervi saldi". E se le borse sono in preda al panico e alla follia, "noi dobbiamo essere più forti di questa follia" e, tanto per dirne una, "non vendere le azioni e se abbiamo dei soldi liquidi consiglio l'acquisto di azioni con l'aiuto di un esperto finanziario".
Il premier-broker. Tanto vale, a quel punto, che indossi lui i panni dell'esperto finanziario. "Datte retta a me, dovete comprare i titoli Eni e Enel (tra le altre entrambe a vasta partecipazione pubblica, ndr) perchè sono sottovalutati, un anno fa valevano 10, oggi 2 e con questi rendimenti dovranno per forza tornare ai valori di borsa originali. Sono aziende che fanno utili e il prossimo anno presenteranno bilanci favolosi". (da Repubblica.it)

Allora, ci risentiamo tra un anno.

10.10.08

Ho rubato 492.000 euro



Ho rubato 492.000 euro a quelli che più ci derubano per denunciarli e costruire alternative di società


Scrivo in queste pagine per rendere pubblico che ho espropriato 492.000 euro a 39 entità bancarie attraverso 68 operazioni di credito. Se includiamo gli interessi di mora, la cifra attuale del debito è di oltre 500.000 euro che non pagherò.......

Continua qui

UPDATE: il link qui sopra non è più attivo. Ovviamente Enric è stato preso. Notizie sul suo processo qui.
Disubbidienti sempre.



.

7.10.08

Sull'orlo del burrone, diamogli una spinta!

Scrivevo qualche giorno fa che "vacillano i dogmi del capitalismo".
Il Giornale titola oggi "E' l'11 settembre delle Borse europee"
Piazza Affari perde l’8,24%. Giù anche Parigi (-9,04%) e Londra (-7,85%). Bruciati 444 miliardi. In calo anche Wall Street. A picco Mosca (-19,1%). È il lunedì nero delle Borse occidentali. Segno che la grande depressione Usa è ormai sbarcata a casa nostra. I governi Ue si mostrano incerti e sembrano incapaci di trovare una soluzione comune.
Tuttavia, i quotidiani e ancor di più la televisione ci stanno cercando di convincere che tutto va bene, che nonostante le apparenze il sistema è sano. Mi sfugge il motivo per cui si sta cercando ostinatamente di rimandare l'evidenza che il re è nudo e scorticato.

Tale congiuntura non doveva essere impossibile da prevedere per un analista attento. Oltre ad averne scritto l'acuto Sbancor, senza troppo clamore qualcuno era già corso ai ripari.

Il Vaticano sembra potersi permettere, in questi tempi inquieti, di guardare con una certa serenità alla crisi dei mutui e alle tempeste finanziarie: sta infatti seduto - rivela il settimanale britannico Tablet - su una “roccia d’oro” perché già nel 2007, e su consiglio di abili consulenti finanziari, aveva trasformato i suoi investimenti azionari in lingotti, oltre che obbligazioni e contanti.
(da corriere.com)

Ma il mio scopo non è di mostrare quanto ho avuto ragione. Queste sono soddisfazioni piuttosto effimere.

Invece è da quando ho scritto quel post sul mondo alla deriva ed io spettatore che mi chiedo se ai miei 3 lettori non sia sembrato folle o cinico il mio atteggiamento. Nonostante i miei sforzi di chiarezza, in un profluvio di parole spesso annego la possibilità di comunicare davvero quello che sento o penso. Perciò, voglio approfittare dell'occasione per spiegarmi meglio.

L'economia del capitale regola, pervade e domina le nostre vite. Tutto ha assunto un valore monetizzabile. Abbiamo al governo un partito "della libertà", nel quale il lemma "libertà", nella prassi, è inteso nel senso di "libertà imprenditoriale". In nome del risparmio economico impoveriamo la scuola, creiamo un esercito di disoccupati, spacchiamo l'Italia con un federalismo fiscale non solidale, aumentiamo i disequilibrii nella società. Ma soprattutto la gente trova tutto ciò normale, necessario. Una mentalità condivisa che attraversa tutti gli strati sociali, le appartenenze culturali, etniche, religiose, ideologiche, al punto da togliere finanche la capacità di sognare, di immaginare qualcos'altro.
Ci eravamo abituati a pensare che il nostro mondo (il cosiddetto "primo mondo") fosse in perpetua inarrestabile crescita, che si fosse avviato un processo inerziale. Invece, oggi ci guardiamo sbigottiti gli uni gli altri: qualcosa si è inceppato.

E' dunque una crisi globale della cultura della nostra società. Così come la prima guerra mondiale ha distrutto un mondo, una crisi economica sistemica che metta a nudo la fragilità del sistema bancario e dell'economia di borsa ha buone probabilità di distruggere questo mondo.

Ogni morte genera una rinascita. E' un occasione bellissima. Un'occasione per cambiare la visione del mondo, le relazioni tra le persone. Un'occasione per far germinare la sfiducia nell'indistruttibilità del denaro. Un'occasione per guardare in faccia le paure di perdere "la roba" (il lavoro, il capitale, la casa....) che tanta gente trasforma in paura degli altri, in razzismo, in insicurezza. Per sradicare l'avarizia di beni e di sentimenti.

2.10.08

Come funziona il mercato

Una lezione sui maledetti sub-prime. Purtroppo è solo in inglese, sottotitolato in spagnolo. Però è chiarissima, anzi...
sub-lime!


Vicenza non si arrende


Nel primo pomeriggio di ieri, I ottobre, è arrivata la notizia da Roma: il Consiglio di Stato boccia il referendum previsto per domenica 5 ottobre perché «ha per oggetto un auspicio del Comune al momento irrealizzabile». La democrazia annullata con una sentenza che non permette ai vicentini di esprimersi sul futuro dell'aeroporto Dal Molin.
Ma i cittadini di Vicenza non si arrendono: nella città berica non c'è rassegnazione, ma rabbia e indignazione; e, in poche ore, il tam tam degli sms porta in piazza migliaia di persone, come mai si era visto prima.
Piazza dei Signori risplende alla luce di migliaia di fiaccole. Dodicimila persone – «una manifestazione senza precedenti, almeno diecimila in piazza», secondo Repubblica online – rispondono in questo modo all'atto di arroganza e autoritarismo del Consiglio di Stato.
Una lezione di democrazia.

1.10.08

Fascistitudine

Un intervento di rattus dalla mailing list Rekombinant. L'ho preso da qui.


28/9/08
e c'è un tratto comune nella lunga sequela di violenze fasciste di questo periodo è la pretesa "educativa" nascosta in molti di questi gesti.

Così, mentre il presidente del Consiglio e i suoi scherani continuano a sostenere che non si tratta di episodi razzisti o fascisti, io sono dell'idea opposta, e penso che se la "fascistitudine" viene considerata in senso esteso (come appunto "attitudine fascista") allora l'estensione del fenomeno si rivela assai più vasta e preoccupante dei fatti segnalati come razzisti o fascisti. Per fare alcuni esempi, l'omicidio delle due badanti ucraine nel bresciano ha un movente "educativo", l'assassino ha dichiarato di sospettare le due donne di omosessualità.

In modo del tutto analogo, i ragazzi che qualche settima fa hanno picchiato a Roma (a piazza navona) uno studente inglese hanno voluto punirlo per aver alzato il gomito e aver lanciato delle avances volgari a una ragazza italiana (20 contro 1).

Con un po' di attenzione si inizia ad intuire che queste frenesie educativo-disciplinari trovano un impressionante riscontro nei comportamenti della classe politica: tuonare "chieda scusa!" è talmente di moda che lo si dice anche quando non ce n'è alcun motivo. Come non pensare alle assurde prediche contro i fischi che si ripetono ad ogni celebrazione della strage di Bologna?

Il culmine s'è raggiunto con i sindaci sceriffi. Già "The Indipendent" ha segnalato in famoso articolo che in Italia se qualcosa è divertente c'è una legge che lo proibisce.

E che dire dello scandalo italiano che spinge alla persecuzione nei confronti dei comici ? Vietato sbeffeggiare la classe politica e poi, passo dopo passo, "vietato ridere", "vietato scherzare" e così via..

La cosa grottesca, a quest'ultimo riguardo, è che questa vocazioni punitiva deve esprimersi anche contro la legge. Così, sebbene il reato di vilipendio del Papa non esista, Sabina Guzzanti deve figurare come "graziata" da Alfano, quando in concreto non esisteva alcuna possibilità di raggiungere per vie legali una sua "punizione" (almeno a norma di legge).

Leggevo qualche tempo fa il testo di un autorevole studioso italiano che ai proclami della guerra contro i fannulloni rispondeva che il vero problema delle amministrazioni pubbliche è neutralizzare gli imbecilli e impedirgli di nuocere.

"Vaste programme!" avrebbe annuito Sbancor citando De Gaulle*.

Rattus



*«Si dice che De Gaulle uscendo da una riunione vide fra la folla un uomo con un cartello su cui era scritto: "Morte agli Imbecilli!.
Il Generale commentò "Vaste Programme!"»

Qui l'intervento completo di Sbancor, sul mancato accordo tra ENI e Gazprom: Gas esilarante

Libertà

Mi è stato fatto notare che il titolo di questo blog Libertà l'ho vista svegliarsi è ottimista e sembra incoerente rispetto al catalogo di sfaceli che vi si raccontano.

Avete presente quella canzone di De André (o De Andrè? Qualche genovese mi legge e mi vuole aiutare?) che fa Se ti tagliassero a pezzetti...

Signora Libertà, ti ho incontrato e mi sono perdutamente innamorato di te, non c'è stato nulla da fare. Ora non posso più vivere in modo diverso. Non c'è molto da dire o da pensare.
Lo so, è un amore impossibile, sono così rari i momenti in cui ti posso stringere tra le braccia, sei un sogno, una chimera... e poi quante volte ho creduto di abbracciarti e sei svanita perché, senza rendermene conto, avevo cercato di trattenerti, di possederti. Eppure, ti devo tutto. Ti devo la mia forza, la mia carica vitale, la capacità di vedere la bellezza nelle cose e negli esseri viventi, la fede in ciò che non vedo, l'amore per l'arte, la musica, il pensiero. Ti devo la fiducia in me, il coraggio di aver voluto un figlio, la scuola quotidiana dell'amore. Non sapevo amare finché non ho cominciato ad amarti. Ma è ancora difficile. Difficile accettare che puoi camminare fianco a fianco al tuo assassino. Sto imparando, poco a poco.

A volte basta così poco, un gesto consapevole, per creare spazi di libertà.
Libertà l'ho vista svegliarsi
ogni volta che ho suonato
per un fruscio di ragazze
a un ballo,
per un compagno ubriaco.