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11.12.09

Unrepentant: analisi di un genocidio

Kevin Annett è nato a Edmonton, Canada, nel 1956.
Ha avuto un'infanzia povera, che ne ha fatto un combattente per la giustizia. Si è laureato in Antropologia ed in Scienze Politiche a Vancouver, poi ha studiato Teologia ed è diventato ministro di culto nella Chiesa Unita del Canada.

Quando è assegnato alla chiesa di Saint Andrew a Port Alberni e si trova di fronte ad una piccola comunità di bianchi, mentre un terzo della popolazione del luogo è nativa, si chiede dove siano gli indigeni, perché non partecipino alle attività del resto della popolazione.
Poco a poco, prendendo contatto con gli abitanti della riserva indiana, scopre le tracce di un sistematico genocidio dei nativi, con il concorso del governo canadese e delle Chiese cristiane attive sul territorio: la Chiesa Unita, l'Anglicana e la Cattolica Romana.

A questo punto, cacciato dalla Chiesa Unita, dedica la sua vita all'assistenza a favore degli indigeni ed alla denuncia al mondo del genocidio, in particolare di quello che ha avuto come vittime i bambini nelle Scuole residenziali. Scrive due libri e gira un documentario intitolato ”Unrepentant: Kevin Annett and Canada's Genocide” che vince nel 2006 il premio come 'Miglior Regia' al New York International Independent Film & Video Festival.

Ve lo presento qui sotto, nella versione sottotitolata in italiano.

Come funziona un genocidio? Ecco le parole di Annett:
Nella prima fase si elimina la struttura originale del gruppo in questione. Gli annienti la lingua, la cultura, gli porti via il territorio. Nella seconda fase gli imponi la struttura del gruppo dominante. Esattamente questo è avvenuto in Canada, come in ogni regione colonizzata, ma qui è avvenuto per prima cosa attraverso le Chiese.
"E' come per l'impero romano. Dissero: «Caspita, non li stiamo sconfiggendo. Più gente bruciamo nel Colosseo e diamo in pasto ai leoni, e più gente si converte. Hanno un potere morale che cresce in tutto il mondo. I nostri soldato stanno diventando cristiani e dicono di non voler più combattere.» Quindi il loro impero stava crollando e allora si fecero furbi e dissero: «Non è possibile distruggere un movimento come questo, ma si può cooptare e pervertire», ed è esattamente quello che fecero, aprirono la porta e dissero: «Entrate e accomodatevi, ragazzi, prendete una poltrona nell'impero e i faremo diventare gente di successo. Noi vi daremo potere così potrete convertire la gente, vi daremo i mezzi per conquistare il modo. Non sarete mai più perseguitati.» E loro accettarono. Voltarono le spalle a Cristo, gli chiusero la porta. E diventarono la Chiesa. Diventarono la cristianità e come risultato si ritrovarono le mani sporche di sangue."
I bambini nativi erano sottratti alle famiglie, rinchiusi nelle scuole residenziali, e qui subivano dagli insegnanti e dai religiosi abusi fisici, psicologici e sessuali che la gran parte delle volte portavano alla morte.
L'ultima scuola residenziale, White Calf Collegiate, è stato chiuso nel 1996.

UNREPENTANT



Per approfondire, suggerisco NativiAmericani.it, un blog d'informazione sia sulle culture dei Popoli Nativi Americani e sia sulle loro attuali condizioni di vita e rivendicazioni.

5.11.09

Intorno al crocifisso

Leggendo ieri mattina le reazioni alla sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, che determina che i simboli religiosi esposti nelle aule scolastiche costituiscono "una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni" e una violazione alla "libertà di religione degli alunni", prendo atto con stupore (eufemismo molto usato in questi casi), dolore ed indignazione che i soli esponenti politici a plaudere alla sentenza sono stati gli esponenti di Rifondazione Comunista e dei Comunisti Italiani, che oggi sono fuori dal Parlamento italiano, e Vincenzo Vita, voce solitaria nel PD.
Vorrei fare alcune considerazioni su due piani: uno politico e giuridico, l'altro, per così dire, confessionale.





Recita l'articolo 3 della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale […] È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana[...]
Non credo di forzare il testo costituzionale, se vi ravvedo l'intento di mettere tutti i cittadini, nei limiti delle possibilità pratiche, nelle stesse identiche condizioni nel corpo della società, a prescindere da distinzioni “di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”, come recita lo stesso articolo 3.


Ovviamente, non mi attendo la difesa di questi princìpi da parte delle forze politiche portatrici di idee discriminatorie, numerose all'interno dello schieramento attualmente al timone del Paese; me lo aspetterei da altre formazioni politiche, nella sinistra e tra i sindacati, che si battono per la pari dignità sociale delle donne rispetto agli uomini, di gay, lesbiche e trans rispetto agli eterosessuali, dei malati rispetto ai sani, delle coppie di fatto rispetto a quelle sposate...
Ma sarebbe stata possibile un'uguaglianza riconosciuta (ancorché non raggiunta completamente) per le donne, se non ci fossero stato il movimento femminista? Ci sarebbe stato uno Statuto dei Lavoratori senza le lotte sindacali?
Voglio dire: avrebbero potuto i soli “maschi” riconoscere l'uguaglianza delle donne senza ascoltare quel che le donne avevano da dire? E i soli padroni avrebbero forse dato voce alle istanze dei lavoratori nel loro Statuto, se questi ultimi non avessero alzato la voce?
Se auspichiamo che tutti siano uguali, dobbiamo andare a chiedere a chi è in svantaggio di cosa ha bisogno.
Nel caso del crocifisso in classe, abbiamo domandato il parere delle comunità di altre religioni? Abbiamo consultato i genitori degli studenti che non si avvalgono dell'insegnamento della religione cattolica?




Tra le varie stupidaggini sentite in questi giorni [secondo me, in gran parte sintomo più d'ignoranza che di malafede], possiamo evidenziare la visione del crocifisso come “un'antica tradizione” (Bersani), “il simbolo della nostra identità” (Cota, Gelmini, Casini), “segno culturale... patrimonio storico del popolo italiano” (i vescovi, Pasquali del PdL), “simbolo del sacrificio per la promozione umana che viene riconosciuto anche per i non credenti... la nostra identità e le nostre radici” (Sacconi), “simbolo d’amore” (Letizia Moratti), espressione di “valori di laica libertà” (Maria Rita Munizzi dell'omofobico MOvimento Italiano Genitori); la sentenza “offende i sentimenti dei popoli europei nati dal cristianesimo” (Zaia) ed è “un colpo mortale all’Europa dei valori e dei diritti” (Frattini).
A proposito di ignoranza e malafede, il quotidiano Il Tempo titola: "C'era anche l'italiano Gustavo Zagrebelsky, ex componente del Csm, tra i sette giudici di Strasburgo che vorrebbero far staccare il crocifisso dalle nostre aule scolastiche". Peccato che Gustavo Z., ex membro della Corte Costituzionale e del CSM, oggi molto impegnato nella lotta per la laicità in Italia, non sia che il fratello di Vladimiro Z., componente della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Quando il diavolo ci mette lo zampino...


Per fare un po' di pulizia e chiarezza, diciamo subito che il crocifisso in questione è un simbolo religioso. Chi non lo ammette o è in malafede oppure fa parte di quella gran parte di cattolici non praticanti che sono avvezzi a subire passivamente ed acriticamente la pervasiva presenza del cattolicesimo in tutti gli ambiti della vita civile, a quella massa di persone che non credono ma mandano i figli a catechismo e vanno a messa a Pasqua e Natale.
Come simbolo religioso, non è biblico, in quanto contravviene alle prescrizioni iconoclaste presenti nelle scritture, a cominciare dal Decalogo (Esodo 20:4-5), dunque non si può dire neppure cristiano in senso ampio.


La gran parte delle opinioni che ho trovato e vi ho qui sopra riassunto insistono sul crocifisso come simbolo di valori culturali (d'amore, di libertà, di sacrificio per la promozione umana) o tradizionali (delle nostre radici, della nostra identità).
Innanzitutto, si può affermare che i valori di “amore, libertà e sacrificio per la promozione umana” siano stati universalmente garantiti dal simbolo della croce? Abbiamo già dimenticato la croce effigiata sui paramenti e sulle armi dei Crociati? [Proprio così, un simbolo d'amore sulle armi!] Quella croce in nome della quale si sono sterminati milioni di nativi americani, ebrei, eretici, liberi pensatori...
Perché possa essere un simbolo di valori fondanti dell'umanità, dovrebbe innanzitutto essere un simbolo comune a tutti.


Inoltre, il cattolicesimo ha indubbiamente partecipato a formare l'identità culturale dell'Italia attuale, tuttavia sarebbe riduttivo ritenerlo l'unica componente. Innanzitutto, con buona pace di Zaia, non siamo cristiani da sempre, ma solo da quando l'imperatore Teodosio impose il cristianesimo a tutti i sudditi di Roma.
L'identità profonda determinata dalle credenze precristiane fu assorbita nel Cristianesimo, che adattò le sue festività principali al calendario preesistente ed introdusse molti rituali pagani nella sua liturgia.
Non meno fondante fu l'influsso del pensiero filosofico greco, sul quale si modellò il pensiero di Roma. Sappiamo anche quanto deve il cristianesimo a questa tradizione, prima attraverso l'apostolo Paolo, poi nelle modalità della diffusione della Chiesa in Occidente.
Vogliamo poi dimenticare l'Umanesimo? E l'Illuminismo (che qualche alto prelato ha avuto il coraggio di definire bieco)?
Allora, perché esporre il crocifisso e non la lupa capitolina?


Scrive bene Maurizio, un lettore del Corriere del Veneto:


[…] Fatto il catechismo, cresima e tutto il rituale (obbligatorio per ogni bambino) ho iniziato a ragionare con la mia testa[...]. Leggendo, ho poi saputo che l'Italia è un paese laico, che l'illuminismo ha segnato la nostra cultura e che ci impedisce di far sì che un peccato sia illegale, che tradizioni possono essere superate e rimangono solo se la gente le tiene a cuore, non se una legge lo impone! Così uno stato che si considera laico, nei luoghi dove esercita le sue funzioni, non può permettersi di imporre simboli non dello stato ai propri cittadini. Se molti non sono d'accordo, si mobilitino per una riforma costituzionale che renda l'Italia una repubblica cattolica, al pari dell'Iran, per fare un esempio.

E' corretto, dunque, imporre ai nostri bambini un simbolo così parziale che vale per alcuni e non per altri, che ha valore e significati diversi per gli uni e per gli altri? E' giusto, ad esempio, imporlo a chi ha avuto i propri antenati massacrati o perseguitati nel suo nome? E' rispettoso dell'intento del testo costituzionale?




Infine, la considerazione per così dire “confessionale” che ho annunciato all'inizio: quale bisogno c'è di simboli religiosi all'interno delle aule scolastiche?
Cerco di spiegarmi meglio: il cattolicesimo si impegna in una colonizzazione culturale dei luoghi della vita civile, ma a cosa serve? Non basta alla Chiesa di Roma l'autorità sulla massa dei suoi fedeli? Cosa le manca? Cosa le sfugge?

Non sarà che questa necessità di manifestarsi in una presenza materiale nasconda un sostanziale vuoto nella presenza invisibile di fede, di valori, di morale?
Come è successo che il crocifisso, da simbolo religioso, è sceso per i fedeli cattolici e perfino per i loro alti prelati al rango di segno culturale e patrimonio storico?
Non avrà ragione E. S., quando sostiene che la Chiesa Cattolica ha la responsabilità storica dell'impoverimento della spiritualità in Italia?

:)(:

15.9.09

I cattivi maestri

Italia, paese di vittime di abusi.
Vittime di menzogna, vittime di autoritarismo politico e morale.
Vittime consenzienti.
Massa passiva che vede sottratti i diritti, distrutta la coesione sociale, la libertà, la verità.
E applaude.

Perché chi ha tanto successo dovrebbe ritirarsi dalle scene? Perché dovrebbe stare alle regole?
Berlusconi mette le mani sui media di stato e li rende propri organi di partito.
Il Parlamento nega libertà fondamentali dell'individuo, mentre si fa dettare l'agenda politica dalla criminalità organizzata.
Bande di violenti aggrediscono le persone di diversi orientamenti sessuali.
Avvengono deportazioni, respingimenti, carcerazioni di massa in carceri-lager dove si tortura e si uccide, i figli sono strappati ai genitori...
La Polizia è troppo spesso violenta, razzista, senza controllo, reprime con durezza ogni contestazione ed oggi fiancheggia la Lega.
La scuola è depredata e disfatta, perché la disgregazione culturale e civile sia mantenuta anche dalle prossime generazioni.

La Chiesa Cattolica si arroga l'autorità morale su chi è cattolico e su chi non lo è, servita e riverita da chierichetti laici o perfino atei, che siedono tra gli scranni del Parlamento, nelle redazioni dei giornali, negli studi televisivi. "La vita innanzi tutto!" tuona il seggio di Roma, ma intanto distingue tra vita e vita: quale il valore della vita di un feto malato o di un povero corpo tenuto in vita da una macchina da 17 anni, e quale il valore di quella di migliaia di disperati, cibo per i pesci del Mediterraneo? Per quale spendersi?
La massa china la testa, e applaude il più forte, il più arrogante.

E' interessante leggere quello che si pensa fuori di questo paese sulla Chiesa Cattolica, con il distacco che occorre per fare informazione corretta. A questo proposito, vi traduco ampi stralci di un'indagine di Associated Press, riportata dal  New York Times.




L'Italia alle prese con gli abusi sessuali dei sacerdoti.  


Published: September 14, 2009
Filed at 12:10 a.m. ET
VERONA, Italy (AP) - "Accadeva notte dopo notte", ha detto l'uomo non-udente, "a volte nella camera da letto del prete, a volte nella stanza da bagno, perfino nel confessionale."
Quando era un giovane ragazzo all'istituto Cattolico per sordomuti, ha detto Alessandro Vantini, i sacerdoti lo sodomizzavano così implacabilmente che lui era arrivato a sentirsi "come morto". Questi anno, lui e dozzine di altri ex studenti hanno fatto qualcosa di altamente insolito per l'Italia: hanno dichiarato pubblicamente di essere stati costretti ad atti di sesso con i sacerdoti.
Per decenni, una cultura del silenzio ha circondato gli abusi dei preti in Italia, dove gli studi mostrano che la Chiesa è considerata una delle istituzioni più rispettate nel Paese. (...)
Un'indagine di Associated Press durata un anno ha documentato 73 casi di accuse di abusi sessuali da parte di preti siu minori nel decennio passato in Italia, con più di 235 vittime. L'indagine è stata compilata a partire dai report dei media locali, linkati da siti web di gruppi di vittime e vari blog. Quasi tutti i casi sono usciti nei 7 anni successivi all'esplosione negli USA dello scandalo dei preti cattolici pedofili.
I numeri in Italia sono ancora appena un rivolo, se comparati alle centinaia di casi che sono esaminati nelle corti di giustizia in USA e Irlanda. E secondo l'indagine di AP, la chiesa italiana ha dovuto pagare appena qualche centinaio di migliaia di dollari in risarcimenti alle vittime, contro i 2,6 milioni di dollari della diocesi americana o i 1,1 milioni di euro corrisposto alle vittime in Irlanda.(...)
I casi italiani seguono molto le modalità degli scandali statunitensi ed irlandesi: i prelati italiani si accanivano su poveri, su disabili fisici o psichici, o su giovani tossicodipendenti affidati alle loro cure. (...)
In questo paese prevalentemente Cattolico, le chiese godono di una posizione talmente elevata, che i pronunciamenti del papa sono frequentemente presentati in cima alle notizie della sera, senza alcun commento critico. Anche coloro che hanno visioni anticlericali riconoscono l'importante ruolo che la chiesa gioca nell'educazione, servizi sociali e aiuto ai poveri.
Come risultato, pochi osano criticarla, inclusi i grandi giornali indipendenti ed i media di stato. Inoltre, vi è un certo puritanesimo nelle piccole città italiane, dove non si parla di sesso, e meno che mai di sesso tra un prete ed un bambino. (...)
Rompendo la cospirazione del silenzio, 67 ex studenti dell'istituto per sordi Antonio Provolo di Verona hanno denunciato abusi sessuali, pedofilia e punizioni corporali che si svolgevano nella scuola dagli anni '50 agli '80 da parte dei preti e dei frati della Compagnia di Maria.
Nonostante non tutti siano stati essi stessi vittime, 14 dei 67 hanno rilasciato dichiarazioni giurate e testimonianze videoregistrate in cui raccontano dettagliatamente gli abusi di cui dicono di aver subito, alcuni per anni, nei due campus della città di Giulietta e Romeo. Essi hanno fatto i nomi di 24 preti, religiosi laici e frati.

Vantini ha raccontato di essere stato in silenzio per anni: "Come avrei potuto dire al mio papà che un prete aveva fatto sesso con me?"  Vantini, 59 anni, ha parlato con AP un pomeriggio, raccontando per mezzo di un interprete del  linguaggio dei segni gli abusi. "Non si poteva raccontare nulla ai genitorim perché i preti ti avrebbero picchiato." Vantini ha chiamato in causa due preti e due laici -- 3 dei quali ancora viventi -- ma ha chiesto che i loro nomi non siano pubblicati per paura di azioni legali. (...) "Ho sofferto di depressione fino ai 30 anni", ha detto Vantini, che frequentò la scuola dai 6 ai 19 anni. "Mia moglie ha detto che era bene che parlassi per togliermi questo peso dal petto." Gianni Bisoli, 60 anni, antico compagno di scuola di Vantini, ha fatto gli stessi nomi in una dichiarazione scritta, insieme a quelli altri 12 preti e frati, accusandoli di averlo sodomizzato, forzato ad avere sesso orale ed a masturbarli. Nella sua dichiarazione, Bisoli ha accusato anche Mons. Giuseppe Carraro (vescovo a Verona dal dal 1958 al '78) -- di cui è in atto il processo di di beatificazione -- di averlo molestato in cinque occasioni mentre era studente al Provolo, dai 9 ai 15 anni.
Un'indagine diocesana ha scagionato Carraro dagli abusi sessuali, ma non ha intervistato nessuna delle vittime, limitando le testimonianze a membri sopravvissuti della congregazione, ad altro personale scolastico e loro affiliati, e a documentazione proveniente dalla diocesi di Verona. Il processo di beatificazione fu sospeso durante l'investigazione, ma ora sta procedentdo all'ufficio "produci-santi" del Vaticano.
5 decenni dopo, Bisoli ancora ricorda la strada che fece dall'istituto, sito in una tranquilla strada che prende il nome dal fiondatore della congregazione, Don Antonio Provolo, lungo il serpente del corso dell'Adige fino alla residenza del vescovo. (...) "Mi portarono nella curia" ricorda Bisoli in una intervista, "c'era un domestico che aprì la porta, poi qualcuno mi portò dentro. Era buio" Ricorda che apparve mons. Carraro. "Il vescovo cominciò a toccarmi, a mettermi le mani addosso", egli racconta, facendo scorrere le mani  su e giù per il corpo, tirando la maglietta ed i pantaloncini per mostrare il gesto. "Io mi sottraevo, ma lui continuò a toccarmi per 15, 20 minuti. Non sapevo cosa fare."
In una successiva occasione, Bisoli dice che il vescovo tentò di sodomizzarlo con una banana. Un'altra volta, secondo Bisoli, erano su un divano e quello lo sodomizzò con un dito, offrendogli una caramella per tranquillizzarlo. Una volta successiva, dice Bisoli, il vescovo gli offrì delle croci d'oro che avevano attirato il suo sguardo. "Io dissi di darmi almeno 10-20.000 lire da potermi comprare una Coca-cola o un gelato", rispose Bisoli.

L'attuale vescovo di Verona, Giuseppe Zenti, inizialmente ha accusato gli ex studenti di fabbricare le accuse, parlando in Gennaio all'Espresso. Zenti le ha definite "bugie", una calunnia che si pone all'interno di una disputa che dura da tempo su alcuni beni immobiliari tra la congregazione e l'associazione degli studenti sordomuti, a cui appartengono le sedicenti vittime.
Tuttavia, quando uno dei laici ammise le sue relazioni sessuali con gli studenti, Zenti ordinò un'investigazione all'interno della congregazione. Il risultato fu che qualche abuso fu ammesso, ma solo una piccola parte di quelli denunciati.(...)
"Se avessero voluto fare piena luce sula vicenda, non avrebbero ascoltato solamente preti e fratelli laici, ma anche i sordomuti", ha detto Marco Lodi Rizzini, portavoce delle vittime. (...)
Il Reverendo Bruno Fasani, portavoce della diocesi, ha dichiarato che gli ex-studenti sono stati manipolati perché denunciassero preti innocenti. (...) Zenti, da parte sua, ha invocato il perdono da parte delle vittime. (...)
Tra i casi raccolti da AP, ci sono accuse di induzione di ragazzi alla protituzione, partecipazione a riti satanici, e un famigerato caso in cui la chiesa stessa determinò che un anziano prete fiorentino era stato responsabile di "abusi sessuali, falso misticismo e plagio".
Dove si sono avute sentenze, queste sono andate da una sospensione di 2 anni  a 8 anni di reclusione, sebbene con i processi di appello, notoriamente lunghi in Italia, non è chiaro quante di queste pene si siano effettivamente concretizzate. Dove c'è stato risarcimento, cioè di rado, le somme sono state tra 15.000 e 150.000 euro per vittima.

I casi all'esame di AP comprendono indagini civili o penali. Per questa ragione, il dato di  Verona  è stato omesso, in quanto non vi è procedimento civile o penale dal momento che il reato è andato in prescrizione.  
Nel 2002, quando lo scandalo degli abusi scoppiò in USA, il numero 2 della CEI, mons. Giuseppe Betori, affermò che gli abusi sessuali da parte del clero in Italia erano così limitati che la direzione della Conferenza non aveva ancora discusso sull'argomento.
Ma ora pare che i prelati ed il Vaticano abbiano preso il problema più seriamente. Mons. Charles Scicluna, Promotore di Giustizia membro della Congregazione per la Dottrina della Fede -- che si occupa dei casi di abusi sessuali da parte di sacerdoti -- ha riconosciuto che la conoscenza del problema in  Italia si è incrementata per effetto dello uno tsunami di casi che è venuto alla luce in USA. "C'è un cambio di mentalità e noi troviamo che sia molto positivo", ha detto ad AP.
Cosa inedita per il Vaticano, Scicluna ha ammesso che gli abusi sessuali del clero erano un vecchio problema che aveva bisogno di essere estirpato. "Non penso che sia una questione di avvenimenti. E' sempre successo. E' importante che la gente ne parli perché altrimenti non possiamo portare la cura che la Chiesa può offrire a coloro che ne hanno bisogno - vittime e colpevoli."


Per approfondire la questione, segnalo un sito che si da anni sta raccogliendo notizie e riflessioni sull'argomento: Il Dialogo.org
.

10.9.09

Generazioni a confronto

Non sei ancora nato
- bambino -
che già t'hanno scelto un nome,
che già programmano il tuo futuro.
Sarai ingegnere, dottore, avvocato
- dicono loro -
comunque qualcosa che loro
non sono diventati e che avrebbero voluto essere:
Proiettando su di te
le loro delusioni
i loro fallimenti
le loro sconfitte.
Sconfitte accettate senza ricercare le cause.
Non sei ancora nato
- bambino -
e già costruiscono per te chilometri di catene.
Ti prenderanno
(senza chiedersi cosa penserai tu un giorno di questo)
e con acqua e sale
faranno di te un cristiano,
o forse ti taglieranno il prepuzio,
o ti faranno altre inenarrabili cose.
Dovrai comunque subire l'applicazione
della tua prima etichetta,
poi altre ne seguiranno...
Non saprai ancora leggere
ma apprenderai ugualmente
il significato di centinaia di divieti:
vietato calpestare l'erba
vietato urlare
vietato sporcarsi
vietato dire parolacce
vietato mettersi le dita nel naso
vietato dire che alla nonna puzza l'alito
e che la zia ha la barba
vietato ispezionare opposti sessi
e anche il proprio...
Vietato! Vietato! Vietato!
Certi giorni,
vedendoti pensieroso e triste,
chiameranno un medico.
Ti farà ghili-ghili e ti prescriverà una purga.
Se persisterai nel tuo atteggiamento
triste e pensieroso,
ti compreranno un giocattolo.
Tu lo romperai perché non ti piace
o perché altri hanno stabilito che deve piacerti.
Sarai considerato un "bambino difficile"
da genitori che si credono "facili".
Vecchie tartarughe,
scuotendo decrepite dita,
esclameranno: "Tu finirai male, ragazzo!"
come se loro fossero finiti bene...
"loro" che non hanno capito nulla
o che forse non si sono sforzati per farlo,
perché caire comporta responsabilità,
comporta presa di posizione,
mentre loro come posizione
hanno scelto quella dell'insulsa tranquillità.
Insulsi matrimoni
insulsi mestieri
insulsi amplessi
insulsi pensieri
insulsi programmi TV
insulsi letture
e vorrebbero
a loro immagine e somiglianza
insulsi figli.
Ma il maledetto cerchio
ha scricchiolato
e la continuità delle tradizioni s'è incrinata.
Meravigliosi ragazzi
hanno scavato nel deserto
e vi hanno trovato nuove linfe.
Qualcosa è cambiato e cambierà ancora:
leggi, istituzioni, convenzioni
- vecchi dinosauri -
stanno morendo soffocati dalle loro ragnatele.
L'uomo nuovo sta nascendo
o forse è già nato
e all'interno di sé stesso e dei gruppi
sta cercando nuove dimensioni sociali
nelle quali espandersi.

A Loris
Perugia, luglio 1974
Horst Fantazzini
(1939-2001)

4.8.09

Cancrena!

Lo scorso 21 luglio, a Rovereto, ricca e colta cittadina in provincia di Trento, Stefano Frapporti, di 48 anni, viene fermato da due carabinieri in borghese perché era passato col rosso in bicicletta. I militi cominciano subito a strattonarlo e a picchiano davanti ad amici e conoscenti; lo trascinano in caserma e poi perquisiscono casa sua, dove trovano un etto di hashish. Lo arrestano immediatamente, senza permettergli – né in caserma né in carcere – di avvisare l’avvocato oppure qualche parente. La mattina dopo lo trovano impiccato in cella, al collo il cordino della tuta (che per regolamento non potrebbe avere con sé). Tutto in una notte.

Ancora un suicidio con cordini o lacci. Come per Niki Aprile Gatti

Qui si può leggere la toccante lettera che il padre di Stefano ha scritto al quotidiano l'Adige lo scorso I° agosto.

Resta il dolore, resta l'amarezza.
E poi, la rabbia.

Morti invano?
Ricordiamoci di Niki, Aldo Bianzino, Federico Aldrovandi, e ancora tante tante altre vittime anonime della ferocia di una sistema ingiusto, un sistema che ci vuole proni, annullati nella nostra personalità, passivi spettatori dei porci comodi di una classe politica corrotta e collusa con la criminalità organizzata. Anzi, ormai penetrata dalle mafie, al punto che non si può distinguere chiaramente tra politici e mafiosi, tra amministrazione della cosa pubblica e interessi mafiosi. Per esempio, chiedete pure a qualsiasi abitante di Casal di Principe chi sia Nicola Cosentino, stretto collaboratore in grande ascesa del premier Berlusconi...

Quali sono i valori fondamentali di questa società, quale modello offre alle le persone più giovani, a bambini e bambine?
Qual è questo alto modello etico, la cui trasgressione è costata la vita ad Aldo, Stefano, Federico?
La truffa, l'inciucio, la  sopraffazione, l'ingiustizia, la mancanza di umanità, la mancanza di rispetto, la violenza: ecco quello che questa società addita come ideale, ecco quello che questa classe oligarchica ci insegna, quello che tanti elettori ammirano nello stile spregiudicato e immorale del principe dei ladri che ci governa.
E allora, è questo, ORA, il momento di ribellarsi.
Fare quello che gli italiani avrebbero dovuto fare all'epoca del regime fascista: non ritirarsi in Aventini privati, non accettare passivamente l’alleanza con Hitler, le leggi razziali, lo sterminio di ebrei, rom, oppositori politici, omosessuali, la guerra… Insorgere, ribellarsi. In nome della propria coscienza.
Dobbiamo ribellarci ORA. DISOBBEDIRE ALLE LEGGI, aiutare gli stranieri, insegnare la libertà ai ragazzi e alle ragazze, spegnere la televisione, boicottare i prodotti commerciali, rifondare la nostra quotidianità in forma etica, intervenire, alzare la voce, opporci, opporci col nostro corpo a tutto quello che la nostra coscienza non può e non deve accettare.
Chi non scende in campo è responsabile per ogni Stefano Frapporti, per ogni neonato che verrà strappato alla madre “clandestina”, come vuole la nuova legge sulla sicurezza, per ogni straniero a cui non verrà rinnovato il permesso di soggiorno perché “non si è integrato”, ad ogni ragazza o ragazzo che sarà costretta/o a prostituirsi o rubare o spacciare perché senza permesso non potrà fare un lavoro “normale”…
"Per quanto voi vi sentiate assolti, siete per sempre coinvolti"

Update 5/8/09: segnalo un bel testo sul carcere dal blog della mamma di Niki.

16.7.09

WE SHALL OVERCOME!!

E' una giornata atroce, in cui mi vergogno della mia nazionalità.
Il VOSTRO presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, ha firmato la famosa legge sulle “Disposizioni in materia di pubblica sicurezza”, nonostante l'ampia movimentazione della gente, intellettuali e persone comuni. [Trovate una scheda con le nuove disposizioni qui.]


Napolitano avrebbe dovuto opporre un deciso rifiuto alla firma, in quanto l'attentato ai diritti basilari della persona sanciti dalla Costituzione è palese ed evidente anche a chi non sia esperto di diritto costituzionale.

Per cominciare, con il divieto ai matrimoni misti si impedisce, in ragione della nazionalità, l'esercizio di un diritto fondamentale quale quello di contrarre matrimonio senza vincoli di etnia o di religione; diritto fondamentale che in tal modo viene sottratto non solo agli stranieri ma agli stessi italiani.

Allo stesso modo, chiedo al VOSTRO presidente se secondo lui non è lesivo dei diritti della persona la discriminazione che impedirà di curarsi o curare i propri figli e familiari, di inviare denaro all'estero, di affittare un appartamento, di ottenere atti civili.
Pensate: le madri non potranno più riconoscere i propri figli, e saranno costrette a nasconderli e a non portarli a scuola o dal medico, per evitare che il VOSTRO stato li possa rubare, rapire, per darli in adozione a coppie in possesso di regolare permesso di soggiorno.

Viene sottratto ai bambini ed alle bambine il diritto basilare ad un nome (previsto dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza che l'Italia si e' impegnata a rispettare), all'istruzione, alla salute, li si costringerà, insieme ai loro genitori, alla marginalità, all'invisibilità.


Mai nella storia italiana si era giunti così in basso. Mai, neppure nelle leggi razziali del 1938, era stata toccata tale barbarie: sottrarre i figli alle legittime madri. Una donna italiana ritenuta colpevole di asassinio, strage o genocidio può comunque tenere con sé il proprio figlio, ma evidentemente per il parlamento italiano il reato di clandestinità, che Napolitano, garante della Costituzione, ha avallato, è più grave ancora.


* * * * * *
A codesti politici razzisti, squallidi avvoltoi che si pongono al di fuori della Comunità internazionale, della civiltà, che vorrebbero procedere in retromarcia il cammino della Storia annullando le conquiste della razza umana...
a questo popolo da cui prendo le distanze, che è stato servo, migrante, mendicante di briciole alla mensa degli altri Paesi (e tornerà presto a mendicare), a questo popolo di ladri, truffatori e fascisti, a questo popolo che non conosce o ha dimenticato il valore della solidarietà, della libertà, dell'uguaglianza, della convivenza, dell'aiuto reciproco...
a questi tristi figuri che incontro per strada, nei negozi, negli uffici, in autobus, sub-umani, feccia del genere animale, io faccio una promessa, attraverso le parole di Peppe Sini:
Accadde molti anni fa a chi scrive queste righe di coordinare per l'Italia una campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano.
Ricordo chi mi diceva che era un impegno generoso ma inutile, che quel regime sarebbe durato mill'anni ancora.
Non e' andata cosi' in Sudafrica.
Non andra' cosi' in Italia, non si illudano i razzisti al governo.
Ancora e' nostro quell'antico canto:
WE SHALL OVERCOME.
Martin Luther King - We Shall Overcome!

14.5.09

La prima necessità

Una lettera inviata ad effedieffe.com

Stimato direttore, a distanza di diversi giorni, anzi di oltre due settimane dal sisma che ci ha messo in ginocchio, a L’Aquila c’è già qualcuno che ha il modo di riutilizzare internet e scrivere a EFFEDIEFFE. Con tutte le cose che ci sono da fare... non è una cosa scontata, ma il troppo è troppo. In pochi giorni a L’Aquila, sono arrivati tutti... il presidente del consiglio e tutta la pletora di figuranti di destra sinistra e centro... martedì verrà il Santo Padre... e ora... anche il G8.


Cosa siamo diventati? Un luogo di pellegrinaggio? So che siamo pittoreschi... lo vedo coi miei occhi... gente vestita di stracci o abiti usati distribuiti dalla caritas, che sguazzano in campi di fortuna allestiti in ex campetti di calcio di periferia o paese... scarpe lorde di fango, occhi spauriti, anziani malati, donne incinte, bambini... ammassati in tende da 12, come animali da stalla, o in palloni ad uso sportivo. Donne anziane che debbono spogliarsi e lavarsi davanti a decine di persone, mamme che debbono fare la fila anche per portare in bagno i bambini, poi bagno... che parola grossa... un lurido cesso di plastica piazzato alla meno peggio... con il serbatoio chimico, puzzolente, malfermo, stretto... Intanto sui giornali tutto va bene... è tutto ripartito... sembra abbiano riaperto le scuole... gli uffici... ... la verità è che siamo come eravamo dopo tre giorni dal sisma: “in mezzo alla m…!!!”.



Intanto i media dopo i primi giorni di pietismo e lacrimucce stanno spegnendo le luci... la gente sui loro salotti cambia canale, perchè ci sono le finali di qualche “reality”… (ahahahah che cosa è la realtà???). La gente nei discorsi da bar dice già: “Cambiamo discorso ti prego... non ci voglio pensare...” ... ebbene lo si faccia... lasciateci in pace se non volete o potete aiutarci... almeno lasciateci in pace... viviamo in una città distrutta... l’intero centro storico è devastato, presidiato dall’esercito e blindato. Non possiamo tornare neppure a scavare sulle nostre case alla ricerca delle foto dei nostri figli o del nostro gatto di casa... io ho la casa ridotta ad una bottiglia rotta… inagibile... l’ufficio devastato... oltre un decennio di mutui da pagare su immobili da rottamare... una attività in proprio che non beneficerà dei mega appalti che già si stanno approntando a Roma, e qualche poveraccio di dipendente... disperato… spacciato… come me... come noi tutti.

Ma il governo che fa??? Ci rompe i c… invece di mandare container e baracche... che sono brutte; i cialtroni che ci governano... ci fa stare accampati, lontani da telecamere indiscrete e filtrando interviste non allineate... la città già blindata diventa totalmente bloccata ... ora pure il G8… perchè??? Per avere ancora più disagi...??? Per far arrivare anche qualche altro elemento di dissesto??? Non basta quello che ci ha riservato la vita? Il nostro destino non è già abbastanza miserando??? Dobbiamo rassegnarci anche alle più sordide e becere strumentalizzazioni bipartisan???

Sono arrivati a decine... a centinaia di volontari... con le loro telecamerine e fotocamere amatoriali... ridevano quando arrivavano… poi iniziano a parlare con noi... il loro sorriso sparisce… ne ho visti molti piangere... pediatri nelle tende pediatriche... piangere come vitelli, davanti a bambini che svengono ad ogni minima scossa dello sciame sismico che continua inesorabile... ho visto due bambini un bimbo di sei e una bimba di 8, che hanno perso la parola... semplicemente... non parlano più... Ho visto il terrore negli occhi di mio figlio, mentre i suoi giochi e i suoi mobili gli crollavano addosso, mentre le pareti si frantumavano e la polvere invadeva la casa, ho sentito le grida di terrore di mia moglie che nel buio del black out che è arrivato quasi subito non riusciva ad aprire la porta finestra che dà in giardino perchè gli infissi si sono deformati...

Mi sono spaccato i piedi camminando scalzo sui vetri della sala... bottiglie di vino, pezzi di mobili, ho dovuto sfondare tutto usando il mobile su cui allora mettevamo i CD... siamo usciti che la terra aveva smesso di tremare... e intorno la gente urlava nelle scale o fuori in strada... mentre l’odore di metano dalle condutture spaccate aveva invaso il quartiere. Ho visto tutto questo… e ringrazio il Signore, lo ringrazio perché pur avendo perso tutto, non ho perso nulla... ho con me mia moglie e mio figlio, non ho avuto lutti tra i parenti più stretti... m’è andata di lusso... e la cosa assurda è che non ho perso nè la lucidità, nè il disincanto… nè il coraggio... andremo avanti... siamo vivi... ripartiremo dal niente.... Se mai ci daranno soldi per ricostruire o meglio rabberciare quel che è scomparso per sempre... passeranno per banche, interessi agevolati, bonifici, fatture autorizzate da periti e finanzieri... siamo terremotati... non possiamo chiedere... possiamo solo accettare… o meglio subìre... ma subìre il nostro destino... non essere strumentalizzati in modo indegno... C’è chi di noi ha subito morti strazianti... poche dicono… sul totale delle popolazioni... (che bravi esperti...) poche... perché solo 300 morti... non sono niente...

…ma Cristina.. faceva l’infermiera nell’ospedale che è crollato... era al pronto soccorso... e ora è sotto terapia psichiatrica... non lavora più... è sconvolta... ha visto gente lasciata morire in rianimazione... perché era troppo malmessa... o anziana... mettevano a questi disgraziati un foglio di carta addosso attaccato col cerotto... e una X rossa a pennarello... il segno della condanna... c’erano troppi bambini... emorragie... teste spaccate, toraci schiacciati... e ora lei non dorme più... piange... piange sempre... non mangia... non sa più sorridere... Un mio vicino di casa, si è covinto di essere il prefetto questore... chiama i ministeri... parla da solo... è alloggiato in un campo nello stadio! del rugby... e veste lo stesso vestito doppio petto che indossa un dirigente in ufficio... con scarpe da ginnastica rosse però... da settimane... dice di non poter andare da altre parti o con parenti... perchè come prefetto è sempre reperibile…

Il dottore del terzo piano lavorava al sert... ora lavora in una tenda blu… dorme in macchina da settimane... lavora a turni, gira i campi a somministrare droghe ai tossici mischiati alla gente comune, per tenerli buoni… e somministra psicofarmaci a palate... neppure per lui ci sono posti in container... e ora però arriva il G8.

Non è giusto tutto questo... questo è troppo... scrivo da una roulotte davanti casa... ho collegato un tubo di acqua e un cavo di fortuna, passano attraverso una delle crepe che si sono squarciate sul mio muro di casa... ho collegato internet ricollegando la mia linea dalla chiostrina in strada... ho un bambino che mi ha detto: “papà... quando aggiusti la casa rotta???” Io gli ho risposto... che è troppo rotta… verranno dei signori tra un po’... e ne faranno scempio... hanno già iniziato le demolizioni... ruspe enormi... che spianano tutto... vicoli antichi… ricordi... suoni... mio figlio ha fatto quattro anni... e dice per telefono ai nonni... “nonno... nonno... io abito nella casa di plastica... perchè la casa di mattoni è troppo rotta... domani forse papà torna in casa coi pompieri e mi riprende il cartone dei mostri pelosi...”.

Capite il nostro nuovo mondo surreale??? No... so che non potete e forse non volete... so anche che in fondo è inesorabile... persino giusto... chissà... ma almeno chiedo il rispetto del nostro dolore... e per la p… ... lasciateci in pace... lasciateci dignitosamente abbandonati a decisioni più grandi di noi... soli coi nostri drammi, le nostre paure... i nostri rimpianti... ma almeno ci si lasci la dignità. Gli aquilani non hanno l’indole dei piagnoni... non siamo un popolo di sciatti questuanti... siamo un popola chiuso, malfidato, ma onesto, coraggioso... saremo ex pecorai transumanti e contadini di pedemonte... ma non siamo gente vile... rivendichiamo il diritto alla verità... alla dignità... porca p…!!!

Io direttore le chiedo un favore... venga a L’Aquila anche Lei... venga a vedere... usi la sua redazione perchè non si spenga la luce su questa nostro unico bisogno... non chiedo una raccolta fondi del c… ... non chiedo aiuti per me o per la mia famiglia in roulotte... (ho dovuto pagarla in contanti... usata... settemilatrecento euro e per fortuna che li ho racimolati tra parenti e amici...) chiedo un suo articolo... dopo che avrà visto i nostri sguardi... sentito le nostre voci... se vorrà venire... cercherò di farla stare meglio che si potrà... magari non in tenda... perché ci sono già gastroenteriti e polmoniti virali... ma la prego... prego la redazione... non dimenticateci... date voce alla nostra prima necessità... la dignità di esseri umani.

Grazie per quello che vorrà fare.

Luca D’Antonis

14.4.09

Lettera a Vittorio

Caro Vittorio,
questa lettera non ti arriverà mai, perché da qualche giorno non cammini più su questa terra che probabilmente hai amato troppo.

Io non ti ho conosciuto, ma ti immagino. Credo che mi perdonerai se ti immagino magari un po' diverso da com'eri davvero. Oramai sei superiore a queste cose.

Ho anch'io un figlio della tua età. Non è facile fare il padre, sai? Io vedo il mio ragazzo, ne sento gli slanci verso la vita. A 13 anni davvero tutto dovrebbe essere ancora possibile. La vita ti romba nelle vene, i primi amori ti fanno tremare il cuore, ti senti un grande grandissimo che può ancora tutto, e al tempo stesso un cucciolo, ti secca ma a volte vorresti essere abbracciato dalla mamma, protetto o aiutato dal babbo. Perché ti senti uno straccio di cielo in mezzo al letamaio di questo mondo, questa città sporca e cattiva, questa società di grandi che sono in realtà impotenti burattini, che portano dentro la frustrazione di quello che sognavano da tredicenni e a cui per vigliaccheria hanno rinunciato, grandi minuscoli burattini che diventano potenti violenti aguzzini di chi è più debole di loro. Grandi dietro l'impugnatura di una rivoltella o di un coltello. In realtà, poveri tredicenni spauriti e vigliacchi che non hanno avuto il coraggio di lottare per i loro sogni, costretti dentro il corpaccione troppo ingombrante di un trentenne, quarantenne, cinquantenne....
Grandi falliti che ad un figlio che amano più di loro stessi non sanno dare quello che si sono negati, la possibilità di un sogno, e cercano di comprargli cose e cose e cose, nell'illusione che di questi sogni ci si possa dimenticare: telefonini, computer, iPod, motorini... Per poter dire un giorno: "Com'è possibile che sia diventato depresso? (o tossico, o violento, o ....), non gli ho fatto mancare nulla!"
Ed in cosa consisterà mai questo sogno?
Sarà sicuramente qualcosa di straordinario.
Sì, lo è: giustizia, libertà, possibilità di essere quello che si sente nel cuore, di non stare nella paura. Di diventare quello che si desidera: magari pompiere o magari pittore.
Come dire ad un ragazzo di 13 anni, che si ama più della propria vita, che tutto questo non glielo puoi dare, perché l'hai negato perfino a te stesso?

Carissimo Vittorio, tutto questo tu l'avevi visto.
Avevi visto tuo padre che aveva ceduto, s'era coltivato un gran pelo sullo stomaco, ma ne aveva avuto in cambio una vita agiata.  E pretendeva ancora di spiegarti la vita!
E poi avevi visto tuo fratello naufragare, cedere, e rimanerne schiacciato: vittima di quella perversa filosofia della vita, massacrato a bastonate e giustiziato con un colpo di pistola alla nuca. Giustiziato: perché nel mondo allucinato dei grandi questa è la giustizia.

Allora hai fatto quello che nessuno ti può togliere: hai agito la più grande, la più totale delle libertà.
Giovanissimo Bartleby, tu ci hai insegnato un cosa pazzesca: ci hai mostrato che qui, ora, se tutti noi ne avessimo il coraggio, basterebbe dicessimo un no per cambiare il mondo. Per instaurare una nuova società, basata sulla lealtà, sulla verità dei rapporti umani. Che in tutti noi grandi omarini non c'è neanche un atomo del fegato, del coraggio, della grandezza che c'era in te. Ci hai mostrato che tutte le nostre incertezze, la nostra impotenza, i lamenti per la situazione, non sono altro che inerte e colpevole acquiescenza ad una situazione che ognuno, portando il suo mattoncino, ha contribuito a creare. Ognuno: povero o ricco, comunista  fascista, galantuomo o mariuolo.

Hai vissuto solo tredici brevissimi anni, un solo soffio di vento, ma di te veramente si dirà: è stato un uomo che non è vissuto invano.
Caro Vittorio, io ti piango e ti ringrazio.




BlogNews

28.3.09

Giù le mani dai bambini e dalle bambine!

Vorrei condividere un articolo che ho molto apprezzato da Femminismo a sud:

Bambini immigrati a scuola? Solo un 30%. I sovrannumerari vanno al macero...


 I bambini. I bambini e le bambine. Martoriati, dileggiati, bistrattati, discriminati. I leghisti vogliono impedire che i bambini, figli di immigrati senza permesso di soggiorno, possano ricevere cure, possano avere accesso ai servizi che garantiscono diritti alle persone, possano essere registrati all'anagrafe. I bambini vengono trattati da clandestini. La clandestinità sta per diventare un reato. I bambini vengono trattati come fossero delinquenti. Schedati, imbrattati di inchiostro per rubare loro le impronte.
Penserete che per i bambini figli di immigrati con permesso di soggiorno le cosa vadano meglio. Invece no. La gelmini e brunetta hanno avuto una gran brutta idea.(...)
Questi due geniali rappresentanti del governo hanno partorito la altrettanto geniale idea di creare un ulteriore discriminazione tra le discriminazioni.

Non bastava il fatto che in alcuni comuni governati dalla lega vorrebbero impedire che il bonus bebè possa essere destinato anche ai figli degli immigrati. Non bastava che già gli immigrati fossero regolati da flussi e da preferenze sulla base delle necessità (le badanti prima che gli operai) di figure professionali delle quali ha bisogno la classe medio-ricca in italia. Non bastava che a questi immigrati "regolari" la lega iniziasse a fare storie perché secondo loro bisognerebbe fare due graduatorie per i posti dei bimbi all'asilo, alla scuola materna e per le case popolari. Non bastava che si parlasse di classi separate, classi ponte, di divieto di matrimoni misti (cosa inserita nel decreto sicurezza e già ordinata da alcuni sindaci), di divieto di accesso ad alcune professioni, alle attività imprenditoriali, al possesso di proprietà. Non bastava questo e molte altre cose ancora. Bisognava toccare il fondo.
  Si tratta di bambini, soprattutto loro (la frequenza scolastica per gli immigrati diminuisce dopo il periodo obbligatorio). I due ministri vogliono limitare la frequenza scolastica di immigrati al 30%. Stabilire la percentuale per loro è garanzia di mantenimento dell'egemonia culturale italica e soprattutto religiosa e cattolica. Che persino tra gli studenti italiani vi siano differenze di tipo etnico, culturale e religioso non importa poichè dovranno fare esattamente come loro ordinano. Sono caserme, mica scuole. E non dovrà mai avvenire un sorpasso della razza inferiore su quella superiore.
Dopo una proposta di questo genere ci aspettiamo anche che specifichino le caratteristiche di questi bambini: che altezza dovranno avere? Che colore degli occhi? Che capelli? Come avverrà la selezione sulla base della razza? Chi avrà diritto e accesso all'istruzione in un paese nel quale l'istruzione è obbligatoria per tutti fino ai 16 anni? Per tutti ma non per gli immigrati? Come accerteremo che sul territorio italiano restera' solo un 30% di bambini da far accedere a scuola? E gli altri? Li abbattiamo? Li mandiamo al macero? Aborti preventivi? Niente gravidanze oltre il 30%? Deportiamo le donne in fretta e furia per farle partorire appena oltrepassato il confine con la spagna o la francia?
Follia per follia: non si potrebbe fare una roba a peso invece che a numero di soggetti? A chili invece che a percentuali? Andrebbe già meglio no? Cioè: facciamo che nella scuola pubblica possano accedere fino a - ci teniamo bassi - 200 kg di carne immigrata. Li teniamo magri, così mangiano meno e ci costano meno, possiamo anche abbassare gli stipendi ai loro genitori, così vedete che ricaviamo anche qualche etto e ci resta spazio per qualche avanzo di immigrato comunitario. Che ne dite? Non vi sembra geniale? 
Ci dica gelmini e ci dica brunetta, perchè siamo curiosissime, insomma: dove li mettiamo quelli in sovrannumero? Ma la scuola non doveva essere un diritto per tutti? Gli immigrati regolari pagano le tasse, ci sembra, quindi pagano anche il diritto alla scuola pubblica. Allora gli faremo pagare meno tasse?
http://www.brianzapopolare.it/sezioni/storia/gani/assets/difesa_della_razza_bis_242x283.jpgCome si risolve questa questione? Davvero non comprendiamo. Oppure si. Toh. guarda. Non si tratterà mica di un'altra legge razziale? Chi furono gli ultimi di razza, etnia, religione diversa cui venne impedito di frequentare la scuola pubblica? Gli ebrei ci sembra... e quello che accadde dopo non fu granchè carino. Proprio no. Preoccupiamoci.
Ecco quello che accadde, tra le altre innumerevoli cose, in nome della difesa della razza:
31 Marzo 1933: Agli ebrei fu negata l’assistenza medica statale
1 Aprile 1933: Gli insegnanti ebrei furono esclusi dall’insegnamento nelle scuole  municipali (statali)
Aprile 1933: Ai bambini non ariani fu vietato giocare con i bambini ariani
7 Aprile 1933: Gli impiegati ebrei furono esclusi dagli uffici pubblici
22 Agosto 1933 Agli ebrei fu vietato l’accesso in spiaggia
Aprile 1935 Gli ebrei potevano sedere solo su panchine contrassegnate da un segno giallo
10 Luglio 1935 Ai giovani ebrei fu vietato passeggiare in gruppi composti da più di 20 persone
15 Settembre 1935 I matrimoni e rapporti extra-matrimoniali tra tedeschi ed ebrei furono dichiarati punibili con la carcerazione.
22 Marzo 1938 Solo i tedeschi ariani avevano il diritto di avere delle proprietà
26 Aprile 1938 Gli ebrei furono obbligati a dichiarare la loro situazione finanziaria così che i loro averi potessero essere acquisiti dal governo
12 Novembre 1938 Agli ebrei fu vietato l’esercizio del commercio e dell’attività imprenditoriale
15 Novembre 1938 Ai bambini ebrei fu vietata la frequenza nella scuola pubblica
http://www.bdsmovement.net/files/u12/stop-apartheid-kids.jpg24 Marzo 1939 Gli ebrei furono obbligati a rimuovere le rovine delle sinagoghe che erano state distrutte e fu vietato loro di ricostruirle
30 Aprile 1939 Gli ebrei potevano essere allontanati dalla loro abitazione senza motivo e senza preavviso
24 Marzo 1941 I bambini ebrei avevano accesso all’uso dei trasporti pubblici solo se la loro scuola distava più di 5 chilometri da casa
1 Settembre 1941 Tutti gli ebrei al di sopra dei 6 anni furono obbligati a portare la stella gialla con la scritta ‘ebreo’.
20 Giugno 1942 Ai bambini ebrei fu vietata la frequenza scolastica

I bambini e le bambine sono il nostro futuro. Noi siamo morti, abbiamo costruito una società ingiusta discriminatoria e senza umanità, né amore.
Loro sono la nostra vita.
Rispettiamoli. Facciamolo per noi, se non sappiamo farlo per loro.

4.3.09

Lasciate che i bimbi vengano a me

Vi somministro un lungo post che ho trovato molto interessante, con l'aggiunta solo di un paio di mie chiose.


dire, fare, baciare, lettera, testamento: "padre", non sento, non vedo, non parlo

QUELLI DELLE JENE hanno mandato in giro una donna a chiedere consiglio a vari preti sul fatto che il suo bambino piccolo era stato molestato sessualmente dal parroco.
La risposta di 5 preti su 6 è stata di tacere, evitare lo scandalo, non denunciare alla polizia, rivolgersi all'autorità ecclesiastica. Cercare di riportare sulla retta via il figliol prodigo. Addirittura citando San Paolo.
I preti hanno parlato di perdono, di siamo tutti peccatori, sostanzialmente minimizzando l'entità della colpa del prete immaginario.
Lo stesso don Mazzi, intervistato sulla questione ha detto che lui non si rivolgerebbe alla polizia, perché il carcere peggiora comunque le persone e che in due casi simili è riuscito a convincere i preti molestatori a rinchiudersi in un convento di clausura.
Viene da chiedersi se don Mazzi è a conoscenza di altri molestatori che invece non è riuscito a convincere ad andare in clausura e che sono ancora in giro a piede libero a molestare i bambini.
La cosa è ancor più stupefacente visto che tutti gli intervistati hanno ammesso che per una simile colpa la pena inflitta dal clero non sarebbe stata l'espulsione o altro ma una ramanzina e il trasferimento.
E' da notare che l'unico prete che ha consigliato alla madre di denunciare il pedofilo era un giovane. Il che è un ottimo segno. Significa che anche nel clero si sta infiltrando il senso delle parole di Gesù.
Dategli qualche anno e vedrete che anche in Vaticano arriveranno persone che hanno percepito il senso del Vangelo. Non solo i divieti e le eccezioni ai divieti.

Quelli che ho sentito fare nell'inchiesta delle Jene sono discorsi vergognosi dal mio punto di vista, che mostrano che la Chiesa Cattolica è dominata dal gruppo di potere della casta dei preti, che hanno come primo obiettivo proteggere la casta stessa.

E' proprio il potere la chiave della loro intoccabilità. Il clero cattolico romano rivendica il dominio sulle anime, sulle menti e perfino sui corpi (come nei casi di aborto, di stupro, di alimentazione forzata del malato, anche non consenziente: do you remember Piergiorgio Welby?) e con ciò automaticamente si pone su un piano più elevato dei semplici fedeli (e questo passi pure: ognuno è libero di scegliersi la propria gogna) ma anche di quelli che con la zuppa cattolica non c'entrano: non credenti ed appartenenti ad altre religioni.
Io davvero vorrei capire in che modo la sua influenza può condizionare la politica e la società in forma così pervasiva.
Da parte della classe politica, forse si tratta di pura convenienza. Ma da parte della gente?

E questo è stato dimostrato da decine di processi in Usa che hanno pesantemente colpito le casse del clero cattolico con condanne severe per danni.
(In Italia aspettiamo ancora una legge sulle cause collettive..)
Il ragionamento secondo cui denunciare un prete pedofilo è sbagliato perché ne nasce uno scandalo e lui finisce in galera è assurdo. Miglioriamo le galere, certo, ma i pedofili devono essere rinchiusi e messi nell'impossibilità di nuocere ad altri bambini.

Sulla questione dei preti pedofili, vi segnalo un sito giornalistico molto informato: Il Dialogo.

Invece il clero si è raramente e fiaccamente adoperato negli anni per la realizzazione di un sistema carcerario umano. Anzi dobbiamo alla cultura dell'Inquisizione se le nostre carceri sono vergognose.
La logica del clero italiano è sempre stata punitiva al massimo. Tant'è che i carceri del mondo più umani sono in paesi che hanno rifiutato la logica cattolica del dolore, come i paesi scandinavi.
E attenzione: c'è un filo che lega brutalità carceraria, disinformazione sessuale, sessuofobia, paura del nudo, cultura dello stupro.
Il nostro clero è intimamente legato a canoni mentali orrendi e devastanti. E non a caso i cattolici italiani hanno resistito fino al 1996 alla modifica della legge sullo stupro. Grazie anche all'ideologia maschilista del papato fino al 1996 lo stupro era considerato non un reato contro la persona ma contro la morale, con pene irrisorie. Il peccato MORALE cancellava la violenza privata e il sequestro di persona insiti nello stupro... E ancora oggi stupri una donna e poi ti danno gli arresti domiciliari.

Su questo, mi permetto di far notare che gli arresti domiciliari, in ossequio alla legge, sono stati assegnati recentemente a persone effettivamente accusate di violenza sessuale, ma ancora in attesa di processo e ritenute non in grado di inquinare le prove.
Si dovrebbe accelerare i processi e giungere rapidamente ad una sentenza definitiva, invece che condannare le persone in attesa di giudizio.
Fino a prova contraria, c'è per tutti, TUTTI, secondo la legge, la presunzione d'innocenza. Questo principio, di altissimo valore civile, deve essere un baluardo invalicabile dalla vendetta della società.
Update 6/3/09
È di ieri la conferma che non vi sarebbe alcun elemento a carico di Alexandru Isztoika Loyos e Karol Racz, i due romeni arrestati con l’accusa di aver stuprato una ragazzina di 14 anni al parco romano della Caffarella. Né il DNA sui mozziconi delle sigarette fumate dai violentatori né quello sui fazzolettini usati dopo l’aggressione corrisponde a quello dei due indagati; non sono compatibili inoltre i frammenti di DNA trovati sulle impronte rilevate sulle schede telefoniche, rimosse dagli stupratori dai telefonini delle due giovani vittime; non corrispondono infine l’identikit e le descrizioni degli stupratori rilasciate dalla vittima, secondo la quale gli aggressori avrebbero addirittura parlato italiano, con un leggero accento straniero. Inoltre, la donna violentata recentemente nel quartiere di Primavalle, che secondo i mezzi d'informazione avrebbe riconosciuto nel Racz il suo aguzzino, ieri sera, durante la trasmissione televisiva "Anno Zero", ha dichiarato di non essere sicura dell'identificazione.
Questa notizia stamattina non è stata data da alcun telegiornale nazionale. Ed i due uomini, per quello che ne so, non sono ancora stati rilasciati.

E non a caso tra le chiese cristiane è quella cattolica quella dove si sono rifugiati il maggior numero di pedofili. In quale altro posto trovano una protezione più potente?
Vorrei vedere se si chiedesse a don Mazzi se è giusto denunciare uno che prende a bastonate un prete. Ovvio che la risposta sarebbe che si deve denunciarlo... perché è un atto violento. E qui sta il problema, la logica doppia sul peccato che ancora nutre il clero cattolico.
MOLESTARE UN BAMBINO È MENO GRAVE CHE PICCHIARE UN PRETE.
Eppure sappiamo che i danni dello stupro sono altrettanto gravi e duraturi di quelli di un pestaggio.
Ma evidentemente questi religiosi non la pensano così. Uno stupro è meno grave. O forse non considerano approfittare di un bambino e mettergli le mani addosso uno stupro. Tradizione antica che nasce dalla cultura dell'acquisto del perdono che diede origine alla scissione tra cattolici e protestanti.
Cari cattolici. Io rispetto la vostra fede ma dovreste fare qualche cosa per svecchiare questa gerontocrazia che governa la Chiesa e che infanga il buon nome di Dio...
(Abbiamo tutti un po' lo stesso problema... Ognuno spera che arrivi un Obama anche per lui....)

E per capire da dove viene l'ipocrisia blasfema maggioritaria nel clero può essere utile oggi leggere il testo originale che stabiliva i prezzi delle INDULGENZE. Cioè si poteva pagare per espiare un peccato. Incredibile l'idea di pagare denaro per andare in Paradiso, e allucinante la scala di valori che venne usata per stabilire il costo del perdono a seconda dei peccati commessi. Stuprare un bambino era considerato un reato minore (!!!!), costava molto di più diventare prete essendo ciechi da un occhio. Lo so che e' assurdo ma questo aveva stabilito il Papa. Non voleva preti guerci a meno che non fossero disposti a pagarlo profumatamente. Stuprare una donna era considerata una colpa solo leggermente più grave dello stupro di un bambino. Uccidere era molto più grave ma ce la si cavava con una spesa ragionevole. Quel che costava una vera fortuna era ottenere il perdono dopo aver ammazzato un vescovo. Ed e' da notare che si poteva persino pagare in anticipo per ottenere il perdono preventivo per uno o più ammazzamenti. Fu questo testo che fece incazzare Martin Lutero e provoco' la nascita del movimento Protestante. Gente che ha una tanticchia di rispetto in più per la Parola di Dio. I preti protestanti si sposano, fanno sesso e ovviamente sono molto meno impestati da pedofili e stupratori.

Caro Papa, cari Vescovi, Arcivescovi e Cardinali, inginocchiatevi e chiedete perdono a Dio. Se e' misericordioso come dite forse vi perdonerà. Ma dovete inginocchiarvi. SUBITO!!!

P.S.
Riportiamo qui di seguito il testo della Taxa Camarae, un elenco delle indulgenze previste per i vari peccati, con relativo tariffario:

1. L'ecclesiastico che incorresse in peccato carnale, sia con suore, sia con cugine, nipoti o figliocce, sia, infine, con un'altra qualsiasi donna, sara' assolto, mediante il pagamento di 67 libbre, 12 soldi.
2. Se l'ecclesiastico, oltre al peccato di fornicazione chiedesse d'essere assolto dal peccato contro natura o di bestialita', dovra' pagare 219 libbre, 15 soldi. Ma se avesse commesso peccato contro natura con bambini o bestie e non con una donna, paghera' solamente 131 libbre, 15 soldi.
3. Il sacerdote che deflorasse una vergine, paghera' 2 libbre, 8 soldi.
4. La religiosa che ambisse la dignita' di abbadessa dopo essersi data a uno o piu' uomini simultaneamente o successivamente, all'interno o fuori del convento, paghera' 131 libbre, 15 soldi.
5. I sacerdoti che volessero vivere in concubinato con i loro parenti, pagheranno 76 libbre, 1 soldo
6. Per ogni peccato di lussuria commesso da un laico, l'assoluzione costera' 27 libbre, 1 soldo. Per gli incesti si aggiungera' a coscienza 4 libbre.
7. La donna adultera che chieda l'assoluzione per restare libera da ogni processo e avere ampie dispense per proseguire i propri rapporti illeciti, paghera' al Papa 87 libbre, 3 soldi. In un caso analogo, il marito paghera' uguale somma; se avessero commesso incesto con i propri figli aggiungeranno a coscienza 6 libbre.
8. L'assoluzione e la sicurezza di non essere perseguiti per i crimini di rapina, furto o incendio, costera' ai colpevoli 131 libbre, 7 soldi.
9. L'assoluzione dell'assassinio semplice commesso sulla persona di un laico si stabilisce in 15 libbre, 4 soldi, 3 denari.
10. Se l'assassino avesse dato la morte a due o piu' uomini in uno stesso giorno, paghera' come se ne avesse assassinato uno solo.
11. Il marito che infliggesse maltrattamenti a sua moglie, paghera' alle casse della cancelleria 3 libbre, 4 soldi; se fosse uccisa, paghera' 17 libbre, 15 soldi, e se le avesse dato morte per sposarsi con un'altra, paghera', inoltre, 32 libbre, 9 soldi. Coloro che avessero aiutato il marito a perpetrare il crimine saranno assolti mediante il pagamento di 2 libbre a testa.
12. Chi affogasse suo figlio, paghera' 17 libbre, 15 soldi (ossia 2 libbre in piu' che per uccidere uno sconosciuto), e se a uccidere fossero il padre e la madre di comune accordo, pagheranno 27 libbre, 1 soldo per l'assoluzione.
13. La donna che distruggesse il figlio che porta nel suo ventre, e il padre che avesse contribuito alla realizzazione del crimine, pagheranno 17 libbre, 15 soldi ognuno. Colui che facilitasse l'aborto di una creatura che non fosse suo figlio, paghera' 1 libbra di meno.
14. Per l'assassinio di un fratello, una sorella, una madre o un padre, si paghera' 17 libbre, 5 soldi.
15. Colui che uccidesse un vescovo o un prelato di gerarchia superiore, paghera' 131 libbre, 14 soldi, 6 denari.
16. Se l'assassino avesse dato morte a piu' sacerdoti in varie occasioni, paghera' 137 libbre, 6 soldi, per la prima uccisione, e la meta' per quelle successive.
17. Il vescovo o abate che commettesse omicidio per imboscata, incidente o per necessita', paghera', per raggiungere l'assoluzione, 179 libbre, 14 soldi.
18. Colui che in anticipo volesse comperare l'assoluzione di ogni omicidio incidentale che potesse perpetrare in futuro, paghera' 168 libbre, 15 soldi.
19. L'eretico che si convertisse, paghera' per l'assoluzione 269 libbre. Il figlio dell'eretico arso, impiccato o giustiziato in qualsiasi altra forma potra' essere riabilitato solo mediante il pagamento di 218 libbre, 16 soldi, 9 denari.
20. L'ecclesiastico che non potendo pagare i propri debiti volesse liberarsi dall'essere processato dai creditori, consegnera' al Pontefice 17 libbre, 8 soldi, 6 denari, e gli sara' perdonato il debito.
21. Sara' concessa la licenza per installare posti di vendita di vari generi sotto i portici delle chiese, sara' concesso mediante il pagamento di 45 libbre, 19 soldi, 3 denari.
22. Il delitto di contrabbando e frode ai diritti dei principe costera' 87 libbre, 3 denari.
23. La citta' che ambisse per i suoi abitanti o per i suoi sacerdoti, frati o monache, la licenza di mangiare carne e latticini in epoche in cui e' proibito, paghera' 781 libbre, 10 soldi.
24. Il monastero che volesse variare la regola e vivere con minore astinenza di quella prescritta, paghera' 146 libbre, 5 soldi.
25. Il frate che per migliore convenienza o gusto volesse passare la vita in un eremo con una donna, consegnera' al tesoro pontificio 45 libbre, 19 soldi.
26. L'apostata vagabondo che volesse vivere senza ostacoli, paghera' uguale quantita' per l'assoluzione.
27. Uguale quantita' pagheranno i religiosi, siano questi secolari o regolari, che volessero viaggiare in abiti da laico.
28. Il figlio bastardo di un sacerdote che volesse essere preferito per succedere nella cura al padre, paghera' 27 libbre, 1 soldo.
29. Il bastardo che volesse ricevere ordini sacri e goderne i benefici, paghera' 15 libbre, 18 soldi, 6 denari.
30. Il figlio di genitori sconosciuti che voglia entrare negli ordini, paghera' al tesoro pontificio 27 libbre, 1 soldo.
31. I laici contraffatti o deformi che vogliano ricevere ordini sacri e possedere benefici, pagheranno alla cancelleria apostolica 58 libbre e 2 soldi.
32. Uguale somma paghera' il guercio dell'occhio destro, mentre il guercio dell'occhio sinistro paghera' al Papa 10 libbre, 7 soldi. Gli strabici pagheranno 45 libbre, 3 soldi.
33. Gli eunuchi che volessero entrare negli ordini, pagheranno la quantita' di 310 libbre, 15 soldi.
34. Colui che per simonia volesse acquistare uno o molti benefici, s'indirizzera' ai tesorieri del Papa, che gli venderanno il diritto a un prezzo modico.
35. Colui che per avere mancato un giuramento volesse evitare ogni persecuzione e liberarsi di ogni tipo d'infamia, paghera' al Papa 131 libbre, 15 soldi. Inoltre consegnera' 3 libbre per ognuno di coloro che erano stati garantiti.

16.1.09

Verona, città dell'amore (2)

Botte da orbi, di nuovo, in pieno centro storico di Verona, a 300 metri da dove è stato colpito a morte Nicola Tommasoli.
In piazza Viviani, vicino a piazza Erbe, tre giovani vengono aggrediti selvaggiamente (una ragazza viene colpita ripetutamente in faccia con un portacenere di vetro) da una quindicina di giovani il 3 gennaio; ed il 5 è la volta di una ragazzina, salvata in extremis da un gruppo di persone accorse in suo aiuto.
Avevo già parlato della violenza di questa città 7 mesi fa. Ora, raccolgo il suggerimento di Pablo di raccontare dell'aria che tira oggi.

La zona rossa
All'epoca dell'omicidio Tommasoli, avvenuto nella notte tra il 30 aprile ed il I maggio, la città era rimasta sbigottita ma non sorpresa. Si sapeva che il centro era infestato da una banda di picchiatori, frequentatori della curva sud dell'Hellas Verona e vicini a formazioni di estrema destra, come Fiamma Tricolore, Forza Nuova, Veneto Front Skinhead (non linko la voce su Wikipedia, né neutrale né esauriente). Un gruppo di ragazzi che cercava semplicemente pretesti per menare le mani.
Periodicamente, negli anni precedenti, c'erano stati diversi episodi di violenza da parte di bande di giovani di destra, tutte dirette verso ragazzi appartenenti al centro sociale occupato "La Chimica". Si arriva molto vicini all'omicidio nel luglio 2005, quando cinque di loro (tra cui tre ragazze, una delle quali minorenne) vengono aggrediti da 20-30 figuri presso il Volto S. Luca, a poche centinaia di metri dall'Arena, colpiti ripetutamente con spranghe, tirapugni e coltelli. Il bilancio è gravissimo: mascella fratturata, oltre 150 punti di sutu­ra, ematomi e tagli su tutto il corpo.
Alla difesa degli accoltellatori si mette in luce l'avvocato Roberto Bussinello, ex consigliere comunale del Msi e leader veronese di Forza Nuova, approdato infine a La Destra di Francesco Storace. Lo ritroveremo più avanti.

Dal marzo 2006, le aggressioni, più o meno gravi, diventano sistematiche. Ne fanno le spese, oltre agli stranieri, persone vestite in maniera alternativa o colpevoli di portare i capelli troppo lunghi o colorati vistosamente, d'indossare magliette di squadre di calcio del sud.
Nel giugno 2007 parte finalmente un'indagine della Digos, con perquisizioni nelle abitazioni di vari personaggi legati all'estrema destra; tra questi, oltre ai soliti noti, ci sono tre degli accoltellatori di S. Luca e due che poi si macchieranno dell’omicidio di Nicola Tom­masoli.
Da allora gli episodi non si contano nemmeno più. Vorrei ricordarne solo 2, a mio parere simbolici.
--> Settembre 2007: alcuni appartenenti all'area antagonista sono in piazza Erbe per il tradizionale aperitivo. Viene intimato loro di abbandonare la piazza, dapprima con insulti e minacce, poi a calci e pugni ed abiti strappati. La loro cacciata dalla "zona rossa", il salotto buono della città, suscita l'applauso di un gran numero di avventori della Verona bene che hanno assistito alla scena.
-->Dicembre 2007: si tiene a Verona una manifestazione nazionale di Fiamma Tricolore alla quale partecipano 2-300 militanti giunti da più parti d’Italia, alla cui testa marcia il neo-sindaco della città, Flavio Tosi, e alcuni membri della Giunta comunale, tra cui il capogruppo della Lista Tosi, Andrea Miglioranzi, ex Veneto Fronte Skinheads ed attualmente rappresentante di Forza Nuova, membro della band nazi-rock Gesta Bellica. Al termine, tre manifestanti, nello slancio dialettico, in un bar della via dello shopping, apòstrofano simpaticamente 3 giovani di passaggio a Verona con un “Terroni puzzate, andate via” prima di colpirli selvaggiamente coi manganelli (quelli, non mancano mai!).

Siamo tutti "diversi"
L'omicidio di Nicola, dicevamo, lascia tutti sbigottiti.
Prima di tutto, la destra cerca di scaricare i responsabili. Il sindaco Tosi li definisce "balordi", afferma che la politica non c'entra; intanto, però, nelle abitazioni e nelle vetture dei responsabili si trova il solito armamentario propagandistico di Forza Nuova. Ancora una volta, l'avvocato difensore è il già citato Bussinello.
La banda di violenti sembra rendersi conto di aver superato una soglia pericolosa, oppure lo pensano i loro patroni politici, quindi per un poco la città pare più tranquilla.
In compenso, la Verona borghese, ricca e per bene comincia a pensare che la violenza, prima rivolta verso "gli altri", è uscita di controllo. Comincia a dubitare di essere davvero completamente "al sicuro".

Presa di coscienza
Qual è il sentimento con cui il veronese medio guarda gli episodi di violenza contro africani, meridionali, venditori di kebab, ragazzi coi capelli lunghi?
Fino ad oggi, li guardava con comprensione bonaria. Le considerava ragazzate.
I ragazzi, gli studenti, infatti, agiscono questa modalità di supremazia sociale abbastanza frequentemente coi loro coetanei.

Proprio per questo, il coraggioso ex-Procuratore della Repubblica Guido Papalia (ora a Brescia) e l'attuale Mario Giulio Schinaia hanno impegnato molte energie nell'incontro con bambini e giovani delle scuole cittadine e nell'educazione alla dialettica, al dialogo, all'espressione positiva di sé nel rispetto degli altri.
Il problema è che l'educazione a questi valori dovrebbe partire dalle famiglie, da quegli stessi adulti e genitori che si muovono nel mondo spinti dalla diffidenza, con la prepotenza o con il compromesso.
Questi adulti hanno prodotto una generazione di amministratori altrettanto miopi ed irresponsabili, arroganti ed incapaci.
Mandata in pensione gran parte della "vecchia guardia", la quadra del sindaco Tosi, leghista vicino alle posizioni di Borghezio e Calderoli (a cui si affianca, sullo scranno vescovile, la trista figura del vescovo Zenti, suo storico sostenitore) brilla non per la capacità di fare, ma per quella di disfare, mentre il sindaco impegna tutte le sue forze nel dare di sé un'immagine mediatica spregiudicata, di forte impatto, violenta contro avversari politici e stranieri, moralista in senso molto tradizionale.
Nella promozione costante della sua immagine, Tosi frequenta pure lui le scuole della città, ma con ben altro senso di responsabilità rispetto al Procuratore Schinaia: provocando i sentimenti più beceri dei ragazzi, ed umiliando sistematicamente quelli che hanno abbastanza coraggio da tenergli testa, esponendoli nel contempo al bullismo degli altri.

A margine: educazione permanente
Si sa, l'educazione alla pacifica e serena convivenza civile si abbevera alla fonte della cultura. Forse non è un caso che, tra gli ambiti sistematicamente distrutti dall'amministrazione comunale ci sia la cultura.
Dopo un primo scivolone (una mega-mostra da supermarket della cultura annullata dopo che si erano già venduti online migliaia di biglietti, e nonostante ciò costata centinaia di migliaia di euro), non si è ritenuto di organizzare alcun evento culturale, alcuna esposizione degna di interesse; al contrario, si è ridotto al lumicino il festival del cinema ed il ciclo teatrale estivo, chiuso il ciclo di musica classica, ridotto o chiuso le collaborazioni con le realtà culturali cittadine, messa in vendita la Galleria d'Arte Moderna (fortunatamente verrà acquistata dalla Fondazione Cariverona), tagliate le risorse ai musei, depistati i fondi destinati al salvataggio dell'Ente Lirico Arena di Verona, attualmente commissariato, e si sta spingendo ora alla chiusura l'Accademia d'arte circense.
Senza contare che il primo atto del sindaco Tosi fu ovviamente quello di demolire la sede del csoa La Chimica, presso il quale si svolgevano concerti, si discuteva con filosofi del calibro di Franco Berardi o Luisa Muraro, scrittori, editori, intellettuali.
Verrà il giorno in cui volteremo pagina. Ma saremo capaci di invertire la tendenza alla brutalità?

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30.10.08

The day after Gelmini

The day after l'approvazione del decreto Gelmini.
Un'operazione essenzialmente autoritaria, non per nulla sigillata magistralmente dall'attacco agli studenti da parte di picchiatori di Casapound (infiltrati nelle file del Blocco Studentesco) armati di spranghe, bastoni e cinghie chiodate sotto l'occhio "distratto" della polizia(*).
Curo l'amarezza con dosi di buone letture, per ritrovare la forza, la "santa rabbia". Ne condivido qualcuna.

Da "Avviso agli studenti" di Raoul Vaneigem, Nautilus, Torino, 1996 (i grassetti sono miei):
Nel dicembre 1991 la Commissione europea ha pubblicato un memorandum sull'insegnamento superiore. Vi si raccomandava alle università di comportarsi come imprese sottoposte alle regole concorrenziali del mercato. Lo stesso documento auspicava che gli studenti fossero trattati come dei clienti, incitati non ad apprendere ma a consumare.
I corsi diventavano così dei prodotti, i termini "studenti", "studi", lasciavano il posto ad espressioni più appropriate al nuovo orientamento: "capitale umano", "mercato del lavoro".
Nel settembre 1993 la stessa Commissione recidiva con un
Libro verde sulla dimensione europea dell'educazione. Vi si precisa che, sin dalla scuola materna, bisogna formare delle "risorse umane per i bisogni esclusivi dell'industria" e favorire "una maggiore adattabilità di comportamento in maniera da rispondere alla domanda del mercato della manodopera".
Ecco come lo zoom insudiciato del presente proietta come futuro radioso la forza esaurita del passato!

Una volta eliminato quel che sussisteva di mediocremente redditizio nella scuola di ieri - il latino, il greco, Shakespeare e compagnia -, gli studenti avranno finalmente il privilegio di accedere ai gesti che salvano: equilibrare la bilancia dei mercati producendo dell'inutile e consumando della merda.
L'operazione è sulla buona strada perché per quanto si dicano diversi, i governi aderiscono all'unanimità al principio: "L'impresa deve essere impostata sulla formazione e la formazione sui bisogni dell'impresa."

Da "La creatura e il virus del dominio" di Danilo Dolci, Ed. L'argonauta, Latina, 1987 (idem per i grassetti):
Il malato più pericoloso è forse quello intimamente forzato a parassitare deformando fino a ferire e distruggere sottilmente gli altri, quando non si sa malato e anzi scia, cavalca, pilota il suo panfilo, guida clamorosamente il suo jet apparendo aitante, efficiente - o incede riverito e temuto per la sua dottrina -, accettato quasi con ammirazione nella sua pericolosa eleganza dai contagiati: tanto più pericoloso quanto la sua follia da solitaria riesce divenire norma ambita.
[...] Il più pericoloso sorridendo rompe gli altri dentro senza insanguinarsi le mani, in serie, senza nemmeno dichiarare guerra. Non pretendendo certo gli altri uguali a sé ma allineati al proprio séguito secondo i suoi schemi, elimina chi tende alla salute, dimostra che
questo è il suo diritto. [...]
Il malato più pericoloso è quello che coltiva, conscio o inconscio, il modello dei virus. Se, abilmente furbesco nelle tecniche (usando antichi e moderni strummenti di penetrazione-subordinazione, dalla politicheria ai giornali complici alla sinuosa propaganda televisiva [...]), riesce a inoculare il modello dei virus a chi manca della coraggiosa disciplina prospettica per affrontare, da sé e con gli altri, le incognite talora vertiginose della vita creativa.
Tanto più pericoloso, quanto più riesce ad edificare vaste fabbriche, imponenti grattacieli, invitanti
lager (Arbeit macht frei) in cui alleva inoculate schiere di polli, scolari e operai, sottilmente assuefacendo organismi all'esproprio vitale.
I più dannosi approfittano dei bambini, colpiscono e feriscono e mozzano tutto il futuro deformandone la tenerezza, cercando interdire nell'intimo germinare di ognuno il rafforzarsi di un proprio immunitario sistema culturale-morale.
I folli più pericolosi tentano ridurre le creature come molecole di cui nel complesso sia esattamente prevedibile, controllabile e regolabile dall'esterno il movimento comportamentale: come in liquidi amorfi, aumentandone l'energia disponibile e il consumo, in vortici privi di senso.
(*) Alcuni documenti sull'avvenimento:
video, l'articolo del testimone Curzio Maltese, analisi delle immagini: metodo Kossiga?.
Update 31/10/08: l'ultimo video che segnalavo è stato rimosso. Ipotizzava, dall'analisi di varie immagini e riprese video, che uno dei componenti del gruppo di picchiatori fosse in realtà un poliziotto infiltrato. Maligno come sono, mi sa che ci aveva imbroccato. Un infiltrato che viene smascherato è bruciato.
Update 2, sempre 31/10/08: Francesco Nitto Palma, sottosegretario all'Interno, durante l'informativa urgente del Governo alla Camera, ha detto che gli incidenti scoppiati l'altra mattina a piazza Navona tra studenti di diverse fazioni politiche sarebbero stati provocati dagli studenti della sinistra. Deputato di FI, Nitto Palma è stato promotore nel 2002 di un emendamento per dare l'immunità ai parlamentari: secondo la sua proposta, i processi a carico dei parlamentari sarebbero stati sospesi fino al termine del mandato; inoltre si è speso in prima persona contro le varie proposte volte a ridurre il compenso dei parlamentari, bollandole come demagogiche.
Update 3:  Nuove foto, sempre più evidenti, sulla strategia di attacco: da Repubblica.it