2.2.11

Un altro revisionismo

Una lettera dall'ANED di Verona.

Apprendiamo con tristezza, stupore e disappunto dalla stampa locale che l’ "Associazione Figli della Shoah" si sarebbe permessa di rimuovere dal vagone piombato esposto in occasione del giorno della Memoria in Piazza Bra uno dei cartelli affissi non già, come erroneamente riportato, da "alcune persone", ma dalla sezione veronese dell’ANED (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti), Ente morale che rappresenta tutti i deportati, di qualsiasi provenienza e per qualsiasi motivo, fondato fin dal 1946 e i cui aderenti sono i sopravvissuti allo sterminio nazista e i familiari dei caduti nei Lager.
Tale cartello, riporta campo per campo i dati relativi a tutti i deportati italiani, il numero dei sopravvissuti alla data della liberazione e dei viventi nel 2010 pubblicati dalla Fondazione Memoria della Deportazione a partire dagli studi ormai cinquantennali di Italo Tibaldi, sui trasporti, e Bruno Vasari.
Lascia stupiti quanto avrebbe affermato il neopresidente veronese dei "Figli della Shoa" circa il fatto che tali dati non sarebbero verificati, tanto più che solo pochi giorni fa (martedì 18 gennaio 2011) presso l’Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, per chi avesse avuto voglia di conoscere, Brunello Mantelli (professore presso la Facoltà di Lettere e Filosofia e docente della Scuola Superiore di Studi Storici dell’Università di Torino, già visiting professor presso l’Università di Potsdam, presso la Ludwig-Maximilian Universität di Monaco di Baviera e Mercator-Professor presso la Christian-Albrechts-Universität di Kiel, membro del comitato scientifico della Fondazione “Memoria della Deportazione”, di Milano e del comitato di consulenza del Museo della Deportazione di Prato), ha presentato IL LIBRO DEI DEPORTATI (diretto da Brunello Mantelli e Nicola Tranfaglia, Editore Mursia, Milano), monumentale opera in 4 volumi, di ricostruzione della deportazione dall’Italia nei campi di sterminio nazisti, risultato della ricerca promossa dall’Aned, sviluppata nell’ambito del Dipartimento di Storia dell’Università di Torino e finanziata dalla Compagnia di San Paolo, con l’obiettivo di costruire un atlante biografico dei 37.000 deportati dall’Italia e delle loro vicissitudini nell’universo concentrazionario nazista, da cui i dati esposti sono tratti.

L’ANED, che “considera suo dovere far conoscere la storia della deportazione soprattutto ai giovani, ai quali è affidata la difesa della libertà e della democrazia" (Statuto) ha scelto di esporre questi cartelli che riguardano tutta la deportazione per colmare un vuoto e rispondere al dettato della legge istitutiva del Giorno della Memoria (legge 20 luglio 2000 n. 211) che, doverosamente, oltre a ... "ricordare la Shoa (sterminio del popolo ebraico)" intende ricordare "le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigione, la morte, nonché coloro che...si sono opposti al progetto di sterminio ..." (art. 1) e prevede iniziative "su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici ..." (art.2). Commemorazioni, cerimonie e incontri privati promossi dalle singole istituzioni possono limitarsi a memorie parziali, ma la commemorazione Ufficiale deve per forza rispondere a tutto il dettato legislativo.
E’ lo stesso obbiettivo che ci ha spinto a candidare come oratore ufficiale per la Giornata della Memoria 2011 l’indiscussa autorevolezza del Sen. Avv. Gianfranco Maris, Presidente Nazionale ANED, deportato politico a Mauthausen, che ha offerto alla città di Verona una lezione di Storia, di Verità e di Giustizia.
«Nella società dell'oblio la memoria è conquista» è stata la sua frase con la quale sprona a commemorare tutte le vittime del nazismo e del fascismo: 11 milioni di persone uccise nei campi di sterminio perché ebrei, zingari, omosessuali, Testimoni di Geova, comunisti, anarchici, oppositori, malati di mente, resistenti, handicappati, renitenti alla leva, disertori… che, pure, hanno il diritto di essere nominati e ricordati.
Non certo per fare una graduatoria tra gli orrori, ma per non dimenticare che ogni discriminazione nei diritti è il primo passo verso l'Orrore.
Per questo aspettiamo che il cartello ritorni al suo posto, perché, come ha detto ancora il sen. Maris nell’orazione ufficiale «Solo la conoscenza di ciò che è successo ieri ci dà la possibilità di scegliere oggi tra giusto e sbagliato».

Per l’ANED di Verona

Il Presidente Gino Spiazzi
La Vice-Presidente Tiziana Valpiana