16.8.08

L'esercito dichiara guerra al kebab

da L'Arena - IL GIORNALE DI VERONA
14 Agosto 2008 cronaca Pagina 9

ORDINANZE. Una pattuglia mista di esercito e carabinieri è intervenuta per allontanare un uomo in piazza Corrubio


Il panino è di troppo
I soldati lo gettano via


L'esercito dichiara guerra al kebab. Il panino, e il suo sfortunato possessore, sono stati colti in flagranza di ordinanza a San Zeno, nei giardinetti di piazza Corrubio. Ma se l'uomo se l'è cavata solo con una reprimenda da parte delle pattuglie miste esercito-carabinieri, il kebab ha concluso i suoi giorni in anticipo in un cestino dell'immondizia, accanto alla bottiglia di birra semivuota che il suo possessore teneva nell'altra mano.
Uomo e panino sono finiti nel mirino della ronda voluta dal ministro Maroni incaricata di garantire una migliore sicurezza in quei luoghi della città che potrebbero essere a rischio. Sono stati accusati di disturbare il decoro dei poco decorativi giardini e quindi, entrambi, sono stati allontanati sotto gli occhi di alcuni testimoni. L'unica colpa dell'uomo, uno straniero forse nordafricano, è stata quella di assopirsi al fresco dei giardini con il kebab in una mano e la birra nell'altra. «Non un grande spettacolo, d'accordo», racconta uno dei presenti, «ma no n faceva nulla di male. Secondo me non era neppure ubriaco».
Ma tant'è, all'inflessibile pattuglia mista appiedata il potenziale pericolo non è sfuggito. «Si sono avvicinati e lo hanno costretto ad alzarsi e ad allontanarsi. E fin lì lo possiamo anche capire. A me l'esercito in città non piace, però sono favorevole alle iniziative del sindaco per migliorare la sicurezza». Quello che non è piaciuto tanto, ai testimoni presenti, è stata l'insistenza dei militari che hanno costretto l'uomo a gettare il panino, seguito dalla birra, nel cestino: «Che bisogno c'era? Lo stava mangiando, era roba sua. Se non volevano che mangiasse lì, potevano dirgli di spostarsi. Passi per la birra, se temevano che fosse ubriaco. Ma perché fargli buttar via il panino? Sembrava più un gesto di disprezzo che un'esigenza di sicurezza».
Cose che accadono là, a due passi da dove il vescovo moro aiutava i veronesi poveri e dove oggi si conclude la sfilata del carnevale più antico d'Italia.
Purtroppo, stavolta, non si è trattato di uno scherzo.