28/9/08e c'è un tratto comune nella lunga sequela di violenze fasciste di questo periodo è la pretesa "educativa" nascosta in molti di questi gesti.
Così, mentre il presidente del Consiglio e i suoi scherani continuano a sostenere che non si tratta di episodi razzisti o fascisti, io sono dell'idea opposta, e penso che se la "fascistitudine" viene considerata in senso esteso (come appunto "attitudine fascista") allora l'estensione del fenomeno si rivela assai più vasta e preoccupante dei fatti segnalati come razzisti o fascisti. Per fare alcuni esempi, l'omicidio delle due badanti ucraine nel bresciano ha un movente "educativo", l'assassino ha dichiarato di sospettare le due donne di omosessualità.
In modo del tutto analogo, i ragazzi che qualche settima fa hanno picchiato a Roma (a piazza navona) uno studente inglese hanno voluto punirlo per aver alzato il gomito e aver lanciato delle avances volgari a una ragazza italiana (20 contro 1).
Con un po' di attenzione si inizia ad intuire che queste frenesie educativo-disciplinari trovano un impressionante riscontro nei comportamenti della classe politica: tuonare "chieda scusa!" è talmente di moda che lo si dice anche quando non ce n'è alcun motivo. Come non pensare alle assurde prediche contro i fischi che si ripetono ad ogni celebrazione della strage di Bologna?
Il culmine s'è raggiunto con i sindaci sceriffi. Già "The Indipendent" ha segnalato in famoso articolo che in Italia se qualcosa è divertente c'è una legge che lo proibisce.
E che dire dello scandalo italiano che spinge alla persecuzione nei confronti dei comici ? Vietato sbeffeggiare la classe politica e poi, passo dopo passo, "vietato ridere", "vietato scherzare" e così via..
La cosa grottesca, a quest'ultimo riguardo, è che questa vocazioni punitiva deve esprimersi anche contro la legge. Così, sebbene il reato di vilipendio del Papa non esista, Sabina Guzzanti deve figurare come "graziata" da Alfano, quando in concreto non esisteva alcuna possibilità di raggiungere per vie legali una sua "punizione" (almeno a norma di legge).
Leggevo qualche tempo fa il testo di un autorevole studioso italiano che ai proclami della guerra contro i fannulloni rispondeva che il vero problema delle amministrazioni pubbliche è neutralizzare gli imbecilli e impedirgli di nuocere.
"Vaste programme!" avrebbe annuito Sbancor citando De Gaulle*.
Rattus
*«Si dice che De Gaulle uscendo da una riunione vide fra la folla un uomo con un cartello su cui era scritto: "Morte agli Imbecilli!.
Il Generale commentò "Vaste Programme!"»
Qui l'intervento completo di Sbancor, sul mancato accordo tra ENI e Gazprom: Gas esilarante
1.10.08
Fascistitudine
Un intervento di rattus dalla mailing list Rekombinant. L'ho preso da qui.