24.12.08

Un nuovo anno

 
[immagine di night-fate tratta da deviantart.com]
 In questa società, pare che per denaro abbiamo abdicato al diritto a realizzare desideri e speranze, e invece finiscono i sogni ma i desideri diventano urgenze.
Come augurio per il nuovo anno vi lascio una nota poesia di Danilo Dolci.


Chi si spaventa quando sente dire
"rivoluzione"
forse non ha capito.



Non è una sassata a una testa di sbirro,
sputare sul poveraccio
che indossa una divisa non sapendo
come mangiare;
non è incendiare il municipio
o le carte al catasto
per andare da stupidi in galera
rinforzando il nemico di pretesti.


Quando ci si agita per giungere
al potere e non si arriva
non è rivoluzione, si è mancata;
se si giunge al potere e la sostanza
dei rapporti rimane come prima,
rivoluzione tradita.
Rivoluzione è distinguere il buono
già vivente, sapendolo godere
sani, senza rimorsi
amore, riconoscersi con gioia.

Rivoluzione è curare il curabile
profondamente e presto,
è rendere ciascuno responsabile.

Rivoluzione
è incontrarsi con sapiente pazienza
assumendo rapporti essenziali
tra terra, cielo e  uomini: ostie, sì,
quando necessita, sfruttati no,
i dispersi atomi umani divengano
nuovi organismi e lottino nettando
via ogni marcio, ogni mafia.
Danilo Dolci, Il limone lunare, 1970