20.6.08

Il virus del dominio


Oggi Danilo Dolci compirebbe 84 anni.
In "La comunicazione di massa non esiste" del 1987, così ci parla dell'enorme responsabilità dell'educare:
"Mentre una creatura sana ama chi l'aiuta a sbocciare, una creatura plagiata diviene moralmente confusa o fanatica, e intellettualmente - anche se furbo - un deficiente. Chiudendosi si difende. (...) Il massimo plagio è inculcare alla gente che il dominio è necessario, che il dominio garantisce la vita."

Quando Dolci parla di dominio, intende il sistema di relazioni basato sui rapporti di potere. Dolci non utilizza la comune locuzione "sistema di potere", dal momento che il termine potere, etimologicamente, indica la possibilità di essere e di fare. Il dominio, sia agito che subito, esprime l'imposizione, la coercizione, la violenza; il dominio crea una pseudocultura in cui qualcuno è dominante e gli altri sono passivi, ma gli uni e gli altri sono complici. L'educazione al dominio nasce sui banchi di scuola, è insegnata, o meglio inculcata, dagli insegnanti ai bambini ed ai ragazzi.
Dolci definisce il dominio "un virus".

"La vita autonoma richiede un reciproco adattamento creativo: dal ricevere mentre dà, ricresce. Il virus, incapace di vita autonoma, non può sopravvivere che infettando: microscopica massa, è informazione obbligata a trasmettersi per tentare di esistere, e può soltanto trasmettere sfruttando le energie e gli apparati delle vittime. Specializzandosi ad aggredire determinate cellule, determinati organi, fino a lederli, è un canale monodirezionale. Talora sa stampare inverse informazioni nell'intimo del vivente forzandolo a deperire, deviare, impazzire. Il parassitismo virale non esprime potere ma dominio che permane latente, o progredisce in lente infezioni, o distrugge rapido. Eppure, il parassita perfetto è pura dipendenza. In quanto le terapie dall'esterno contro i virus rischiano di distruggere le cellule vive, una sana possibilità di vincere le infezioni virali consiste nell'attivare le resistenze immunitarie: l'organismo riconosce il parassita approntando i congegni per difendersi. Talora - superata l'infezione, distrutto o controllato il virus - i tessuti danneggiati si possono ricostruire, ma sovente il danno è irreparabile: urge dunque scoprire come intervenire tempestivamente sui progetti virali sapendo come questi via via tentano aggirare l'immunità. (...) Oggi sappiamo che i virus più pericolosi sono quelli che attaccano i sistemi immunitari, o per fusione o per penetrazione diretta: virus multiformi che variano i modi di destrutturare."

Danilo Dolci, La comunicazione di massa non esiste, L'Argonauta, 1987.
Danilo Dolci, La creatura e il virus del dominio, L'Argonauta, 1987