Non si parla d'altro che di Alitalia e delle frasi dette da Berlusconi il 16 settembre scorso contro Ahmadinejad davanti agli esponenti dell'associazione ebraica Keren Hayesod (si sa, il nostro presidente del consiglio da bravo venditore sa come accattivarsi le simpatie dell'uditorio!).
Su questo argomento, francamente, non ho nulla da dire, ma un passaggio in particolare
"Già una volta c'é stato un tal signore che all'inizio sembrava un democratico e che poi ha fatto quello che ha fatto. E voi purtroppo sapete a chi mi riferisco..."
mi ha fatto venire in mente un passaggio di un libro che rileggevo proprio pochi giorni fa: "La scuola dei dittatori", di Ignazio Silone, pubblicato nel 1938 a Zurigo.
"Servirsi della legalità democratica per distruggerla, questo infatti hanno inteso assai bene i fascisti e i nazionalsocialisti. La democrazia, ha scritto Hitler nel Mein Kampf, è nel migliore dei casi un mezzo per paralizzare l'avversario. Nel 1935, due anni dopo la conquista del potere, Goebbels menò vanto del giuoco riuscito. Noi abbiamo sempre dichiarato, egli scrisse, che ci saremmo serviti di mezzi democratici per conquistare il potere e che, una volta al potere, avremmo negato ai nostri avversari tutte le possibilità di cui noi, quando eravamo all'opposizione, avevamo potuto usufruire."A me questa modalità risulta familiare. Solo che oggi l'opposizione si paralizza da sé.