6.3.09

Razza Umana

 
Schedatura etnica a Verona.
Da veronainforme 
Verso la pulizia etnica a Forte Azzano?
operazione all'alba della Polizia.


Su presunta disposizione  del Ministero Interni (non mostrata) tutti gli abitanti di Strada la Rizza 65, Forte Azzano sono svegliati da un numero consistenti di agenti e sono  stati fotosegnalati direttamente davanti alle loro abitazioni.
Chi si è opposto è stato accompagnato in Questura e fotosegnalato lì.
Si è trattata di una vera e propria schedatura etnica. Gli abitanti tutti cittadini italiani e regolarmente residenti a Verona in Strada la Rizza sono stati "identificati come rom" e il loro posto come campo nomadi.
Tanto è bastato per non escludere nemmeno i minori da tale operazione di fotosegnalamento.
Anche don Francesco Cipriani e Elisabetta Adami che da sempre abitano lì sono stati accompagnati in Questura e fotosegnalati.

Evidentemente è reato perfino abitare in quel posto.

Siamo indignati per queste fotosegnalazioni su base etnica.
Dal quotidiano L'Arena.

6/3/09 Verona. Sono arrivati all'alba. Almeno sei automobili della polizia, tra i dieci e i venti poliziotti, armati di telecamere e macchine fotografiche, che hanno iniziato a individuare e identificare tutti i presenti nel campo nomadi di strada La Rizza 65, di Forte Azzano.
«Una normale attività di monitoraggio e di controllo», la definisce il capo della Squadra mobile della questura, Marco Odorisio.
«Una schedatura di massa mai vista prima», controbatte don Francesco Cipriani, il sacerdote che per conto della diocesi assiste spiritualmente nomadi, cura la pastorale tra i Rom e i Sinti e da 39 anni vive in mezzo a loro, con una piccola comunità di cui fa parte anche una delle maggiori teologhe italiane, Cristina Simonelli, che ieri mattina era partita poco prima dell'arrivo degli agenti. «Hanno fotografato tutti, compresi tre minorenni, di fronte e di profilo, con un cartello in mano coi dati anagrafici».
«Le fotografie sono state fatte solo a chi ha rifiutato di fornire documenti», sostiene invece Odorisio, «ai sedicenti». Ossia, a chi ha fornito solo a voce le proprie generalità».
«Niente affatto», replica don Cipriani, «molti sono stati fotografati con le carte di identità in mano».
Al di là delle versioni contrapposte, che non sia comunque una operazione «normale» lo conferma indirettamente proprio il comunicato della questura, che parla di «oltre 150 uomini della polizia, appartenenti a tutte le questure del Veneto, alla polizia scientifica, ai reparti prevenzione crimine Veneto, Liguria, Piemonte e Lombardia» e di «un controllo in 15 campi di nomadi giostrai nelle province di Venezia, Padova, Verona, Vicenza e Treviso». Un'operazione pianificata dalla Squadra mobile di Venezia e coordinata dal Servizio centrale operativo della polizia, ossia da Roma, che, recita il comunicato, «ha consentito di censire centinaia di giostrai, molti dei quali ritenuti dediti alla commissione dei cosiddetti reati predatori».
Una mobilitazione massiccia che ha partorito un topolino dal punto di vista della sicurezza, se è vero che c'è stato un solo arresto, quello di una quarantacinquenne trovata a Cerea, P. C., che deve scontare una pena di «mesi cinque e giorni ventotto di reclusione».
Colpisce, invece, nella comunicazione ufficiale la presenza del termine «censire», che era evidentemente il vero scopo dell'operazione, e la contemporanea assenza dei termini «rom» e «sinti», minoranze etniche alle quale appartenevano tutti i cittadini italiani «censiti», quasi a voler preventivamente nascondere un qualsiasi obiettivo di tipo razziale.(...)

(Giancarlo Beltrame)
 Gli italiani che pensano devono ribellarsi a questi fantasmi che tornano: le discriminazioni razziali sono l'immondizia della storia.
Devono ribellarsi gli Ebrei, che le hanno subite, devono ribellarsi le donne, che sono state e tornano ad essere vittime, cose e non persone. Devono ribellarsi coloro che si definiscono Cristiani. Devono ribellarsi le persone che non vogliono sentirsi responsabili di nuovi lager, di nuovi stermini etnici, di nuovi Olocausti.
Non sto esagerando. Si parla di "cromosomi romeni" e purtroppo non è una battuta. Si cerca di insinuare che esistano delle differenze tra le razze dimostrabili scientificamente.
E' un fatto gravissimo. Non c'è da scherzare.

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