Mentre in Italia ci si scandalizza per la resistenza del Brasile a consegnare alla giustizia (?) del nostro Paese Cesare Battisti, non si usa lo stesso metro di giudizio per Jorge Troccoli, uruguayano, probabile responsabile della sparizione e dell'uccisione di decine di oppositori politici uruguayani ed argentini, partecipante negli anni '70 alla famigerata Operazione Condor, il piano della CIA volto a destabilizzare tutti i paesi dell'America Latina in cui si stava profilando l'avvento di un governo di sinistra, una massiccia operazione che provocò la sparizione, la tortura e l'assassinio sistematici di tutti i militanti di sinistra. Troccoli è considerato un elemento chiave per chiarire i fatti legati alla repressione illegale di quegli anni in Urugay.
La richiesta di estradizione da parte del governo uruguayano è stata rifiutata per un vizio di forma.
La notizia completa è qui.
31.1.09
30.1.09
Distinguo, sostantivo maschile plurale
Oggi, pensieri in libertà.
La giornata della memoria di quest'anno mi è parsa più "vivace" che altre volte nel passato. Vivace in tutti i sensi.
Da RaiNews24:
Giorno della memoria, per Frattini "Santoro esempio di anti semitismo"
Ho visto solo 2-3 volte una trasmissione di Santoro, nell'epoca in cui si chiamava diversamente, forse Sciuscià. Mi disgustò veramente il suo modo di condurre, quel suo imporsi agli ospiti impedendo loro di parlare (stile Ferrara), quel suo subdolo macchinare per suscitare, far emergere ed far esplodere i conflitti. Tuttavia, non ho potuto ravvisare elementi antisemiti in tutto quello che è stato raccontato dai media sulla conduzione di quella trasmissione.
Frattini è un bel furbetto: distribuisce un'accusa infamante (sì, perché per un democratico è un'accusa sicuramente infamante) ad un conduttore scomodo per questa maggioranza, quando all'interno della sua stessa maggioranza, dello stesso governo di cui fa parte, del suo stesso partito, ci sono personcine sulle quali si possono avanzare ragionevolissimi dubbi.
Cominciamo con i nostalgici del fascismo: Ignazio Benito Maria La Russa, Gianni Alemanno, Maurizio Gasparri, tanto per citare alcuni tra i più noti, non hanno mai nascosto la loro simpatia ed il loro convinto apprezzamento per la politica interna del Duce.
Questi stessi personaggi, nel contempo, hanno ostentato la loro indignazione per le leggi razziali ed il genocidio degli Ebrei.
Come è possibile?
Il sofisma, il distinguo, è presentato nelle parole di Alemanno in una nota intervista:
Anche qui si distingue: non ce l'abbiamo con gli Ebrei, ma con gli stranieri, non con i non-cattolici, ma con gli islamici...
Negli anni '90 da esponenti di punta della Lega Nord arrivavano disinvolte affermazioni antisemite che facevano accapponare la pelle (basta fare un rapido giretto negli archivi online di Repubblica o del Corriere per trovare interventi che non lasciano alcun dubbio in merito). Oggi, l'opportunità politica ha diretto altrove le crociate dei nordisti. [alla faccia di quelli che con superficialità li considerano un gruppo di senza controllo di boccaloni, tanto fumo e niente arrosto]
Cito un passaggio del bel discorso di Claudio Magris al Quirinale in occasione della giornata della memoria:
Mi si obietterà che la Sho'ah, epilogo di 19 secoli di persecuzioni terribili, ha caratteristiche uniche nella Storia, diverse da tutti gli altri genocidi su base etnica o religiosa, anche quelli molto più sanguinosi, come lo sterminio pressoché totale dei Nativi Americani o la tratta dei Neri. Che questi erano avvenuti per motivi economici e di potere, mentre gli Ebrei furono sempre il capro espiatorio dell'Occidente.
A questa obiezione, io oppongo una domanda: perché, storicamente, l'Ebraismo politico ha sempre cercato appoggi politici "pericolosi"? Perché oggi in USA si fa sostenere dai teocons di Bush ed in Italia dai fieri eredi di Mussolini?
A me pare che il motivo sia il sionismo. Dice Gianni Alemanno, nel corso dell'intervista sopra citata: "Adesso l'antisionismo è una variante dell'antisemitismo."
Chi vi scrive, ve ne sarete resi conto, è decisamente ed assolutamente antisionista. Mi riconosco negli scritti di Gilad Atzmon (ad esempio, qui e qui), di Ilan Pappé,(un suo testo su Carmilla on line), di Uri Avnery (qui qualcosa in italiano). Ancora, vi segnalo questa riflessione sull'argomento nel blog di Sherif.
Perché il mondo ebraico considera un'opinione critica non razzista, cioè che non si basa su considerazioni di razza ma di condotta politica, altrettanto pericolosa per l'esistenza del popolo e della cultura ebraica di una basata sulla discriminazione razziale?
In questo modo, non abbiamo svenduto l'antisemitismo, riducendolo ad una critica non razziale, non etica, non religiosa, ma generica?
Non abbiamo tradito così la memoria di tutti coloro che sono morti perché erano Ebrei? (e non perché usavano bombe al fosforo, impedivano il soccorso dei feriti in guerra, si accanivano contro i civili, azzeravano ogni opposizione politica e di pensiero)
Vogliamo veramente affermare che la mia totale irriducibile critica contro le malefatte del governo israeliano nei territori palestinesi è la stessa follia che uccise Anna Frank ed i 6 milioni di Ebrei del nazifascismo e che li ha perseguitati dalla distruzione del Tempio fino ad oggi?
.(.).
La giornata della memoria di quest'anno mi è parsa più "vivace" che altre volte nel passato. Vivace in tutti i sensi.
Da RaiNews24:
Giorno della memoria, per Frattini "Santoro esempio di anti semitismo"
Ho visto solo 2-3 volte una trasmissione di Santoro, nell'epoca in cui si chiamava diversamente, forse Sciuscià. Mi disgustò veramente il suo modo di condurre, quel suo imporsi agli ospiti impedendo loro di parlare (stile Ferrara), quel suo subdolo macchinare per suscitare, far emergere ed far esplodere i conflitti. Tuttavia, non ho potuto ravvisare elementi antisemiti in tutto quello che è stato raccontato dai media sulla conduzione di quella trasmissione.
Frattini è un bel furbetto: distribuisce un'accusa infamante (sì, perché per un democratico è un'accusa sicuramente infamante) ad un conduttore scomodo per questa maggioranza, quando all'interno della sua stessa maggioranza, dello stesso governo di cui fa parte, del suo stesso partito, ci sono personcine sulle quali si possono avanzare ragionevolissimi dubbi.
Cominciamo con i nostalgici del fascismo: Ignazio Benito Maria La Russa, Gianni Alemanno, Maurizio Gasparri, tanto per citare alcuni tra i più noti, non hanno mai nascosto la loro simpatia ed il loro convinto apprezzamento per la politica interna del Duce.
Questi stessi personaggi, nel contempo, hanno ostentato la loro indignazione per le leggi razziali ed il genocidio degli Ebrei.
Come è possibile?
Il sofisma, il distinguo, è presentato nelle parole di Alemanno in una nota intervista:
Per lei il fascismo fu il male assoluto? "Il fascismo fu un fenomeno più complesso. Molte persone vi aderirono in buona fede e non mi sento di etichettarle con quella definizione. Il male assoluto sono le leggi razziali volute dal fascismo e che ne determinarono la fine politica e culturale"Si procede con i compiaciuti razzisti: tutta la Lega Nord, con in testa i noti Calderoli e Borghezio. Ma non solo loro.
Anche qui si distingue: non ce l'abbiamo con gli Ebrei, ma con gli stranieri, non con i non-cattolici, ma con gli islamici...
Negli anni '90 da esponenti di punta della Lega Nord arrivavano disinvolte affermazioni antisemite che facevano accapponare la pelle (basta fare un rapido giretto negli archivi online di Repubblica o del Corriere per trovare interventi che non lasciano alcun dubbio in merito). Oggi, l'opportunità politica ha diretto altrove le crociate dei nordisti. [alla faccia di quelli che con superficialità li considerano un gruppo di senza controllo di boccaloni, tanto fumo e niente arrosto]
Cito un passaggio del bel discorso di Claudio Magris al Quirinale in occasione della giornata della memoria:
La Shoah è stata non solo ebraica, ma universale; l'abiezione dell'odio e del disprezzo per gli ebrei mostra l'infamia e l'imbecillità di odiare e disprezzare qualsiasi comunità umana.Come dire: il razzismo verso i Rom o i Romeni o gli Islamici può in un momento scegliere un altro bersaglio, i Buddisti o i Peruviani. O gli Ebrei, ancora.
Mi si obietterà che la Sho'ah, epilogo di 19 secoli di persecuzioni terribili, ha caratteristiche uniche nella Storia, diverse da tutti gli altri genocidi su base etnica o religiosa, anche quelli molto più sanguinosi, come lo sterminio pressoché totale dei Nativi Americani o la tratta dei Neri. Che questi erano avvenuti per motivi economici e di potere, mentre gli Ebrei furono sempre il capro espiatorio dell'Occidente.
A questa obiezione, io oppongo una domanda: perché, storicamente, l'Ebraismo politico ha sempre cercato appoggi politici "pericolosi"? Perché oggi in USA si fa sostenere dai teocons di Bush ed in Italia dai fieri eredi di Mussolini?
A me pare che il motivo sia il sionismo. Dice Gianni Alemanno, nel corso dell'intervista sopra citata: "Adesso l'antisionismo è una variante dell'antisemitismo."
Chi vi scrive, ve ne sarete resi conto, è decisamente ed assolutamente antisionista. Mi riconosco negli scritti di Gilad Atzmon (ad esempio, qui e qui), di Ilan Pappé,(un suo testo su Carmilla on line), di Uri Avnery (qui qualcosa in italiano). Ancora, vi segnalo questa riflessione sull'argomento nel blog di Sherif.
Perché il mondo ebraico considera un'opinione critica non razzista, cioè che non si basa su considerazioni di razza ma di condotta politica, altrettanto pericolosa per l'esistenza del popolo e della cultura ebraica di una basata sulla discriminazione razziale?
In questo modo, non abbiamo svenduto l'antisemitismo, riducendolo ad una critica non razziale, non etica, non religiosa, ma generica?
Non abbiamo tradito così la memoria di tutti coloro che sono morti perché erano Ebrei? (e non perché usavano bombe al fosforo, impedivano il soccorso dei feriti in guerra, si accanivano contro i civili, azzeravano ogni opposizione politica e di pensiero)
Vogliamo veramente affermare che la mia totale irriducibile critica contro le malefatte del governo israeliano nei territori palestinesi è la stessa follia che uccise Anna Frank ed i 6 milioni di Ebrei del nazifascismo e che li ha perseguitati dalla distruzione del Tempio fino ad oggi?
.(.).
28.1.09
Dottore... ho un doloretto qui, all'infallibilità...
Da RaiNews 24:
Il rabbinato d'Israele ha rotto indefinitamente i rapporti ufficiali con il Vaticano in seguito alla revoca della scomunica del vescovo lefebvriano Richard Williamson, che nega la Shoah. Lo scrive il Jerusalem Post, aggiungendo che il rabbinato ha anche cancellato un incontro fissato a Roma il 2-4 marzo con la Commissione della Santa Sede per i rapporti con gli ebrei. "Auspichiamo un ripensamento del rabbinato di Israele", ha detto padre Lombardi a nome della Santa Sede.Del rabbinato di Israele. Non del Papa.
Terroristi!
Roma, 18 gennaio 2009 - La proposta del presidente della Camera in visita ad Abu Dhabi: "Il Corano sia letto nella lingua del paese in cui si trova il musulmano"
Fini: "Nelle moschee si preghi in italiano per evitare istigazioni all'odio"
Fonte: Repubblica
Non voglio commentare, ma ho da fare anch'io la mia denuncia: nella chiesa valdese di Verona (ed in molte altre chiese evangeliche in tutta Italia), si prega in italiano, inglese e twi.
Si allerti l'antiterrorismo!
...
Fini: "Nelle moschee si preghi in italiano per evitare istigazioni all'odio"
Fonte: Repubblica
Non voglio commentare, ma ho da fare anch'io la mia denuncia: nella chiesa valdese di Verona (ed in molte altre chiese evangeliche in tutta Italia), si prega in italiano, inglese e twi.
Si allerti l'antiterrorismo!
...
27.1.09
Ricordare è ascoltare i leoni
"RICORDARE: dal latino re-cordis,
ripassare dalle parti del cuore"
(Eduardo Galeano)
Recita un proverbio africano:
"Finché i leoni non avranno i loro storici, le storie di caccia continueranno a glorificare i cacciatori"
ripassare dalle parti del cuore"
(Eduardo Galeano)
Recita un proverbio africano:
"Finché i leoni non avranno i loro storici, le storie di caccia continueranno a glorificare i cacciatori"
Ricordare è continuare ad ascoltare
Stella e giaguaro
Una voce
chiara e forte
giunge alle nostre orecchie.
Una voce che ci preme,
scuote le nostre coscienze
e turba la nostra calma
occidentale ed egoista.
Non vogliamo ascoltare...
Chiudiamo porte e finestre
isolati
e pieni di paura.
E' la voce
di uomini e donne
pregni di ideali,
assassinati,
ripeto,
assassinati,
che non si arresero.
E' il loro sangue
che ci accusa
come un ciottolo
che dalla montagna cade
e rotola fino in fondo all'abisso
e ci interroga:
dove eri tu
nel momento dell'angoscia,
della solitudine del mio popolo?
Tupac Amaru
stirpe di condor,
dall'Ayllu desolato sale
e si dilata sul mondo
il tuo nome
vivo nel dolore e nella speranza.
Infinite volte ti hanno ucciso
squartano le tue membra e i tuoi sogni,
coprendoti di ingiurie e di bestemmie.
Sempre sei rinato,
stella e giaguaro,
esumando la certezza
di un'alba senza fucilati
in un mondo di amici e fratelli.
Tupac Amaru,
figlio del sole,
giungerà l'inesorabile primavera
e desterà il tuo popolo
dalla sua tristezza centenaria.
Con i suoi fuochi e accesi venti
dalla cordigliera al mare
desterà il tuo popolo.
[Juan Baladàn Gadea, traduzione di Federico Italiano]
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Una voce
chiara e forte
giunge alle nostre orecchie.
Una voce che ci preme,
scuote le nostre coscienze
e turba la nostra calma
occidentale ed egoista.
Non vogliamo ascoltare...
Chiudiamo porte e finestre
isolati
e pieni di paura.
E' la voce
di uomini e donne
pregni di ideali,
assassinati,
ripeto,
assassinati,
che non si arresero.
E' il loro sangue
che ci accusa
come un ciottolo
che dalla montagna cade
e rotola fino in fondo all'abisso
e ci interroga:
dove eri tu
nel momento dell'angoscia,
della solitudine del mio popolo?
Tupac Amaru
stirpe di condor,
dall'Ayllu desolato sale
e si dilata sul mondo
il tuo nome
vivo nel dolore e nella speranza.
Infinite volte ti hanno ucciso
squartano le tue membra e i tuoi sogni,
coprendoti di ingiurie e di bestemmie.
Sempre sei rinato,
stella e giaguaro,
esumando la certezza
di un'alba senza fucilati
in un mondo di amici e fratelli.
Tupac Amaru,
figlio del sole,
giungerà l'inesorabile primavera
e desterà il tuo popolo
dalla sua tristezza centenaria.
Con i suoi fuochi e accesi venti
dalla cordigliera al mare
desterà il tuo popolo.
[Juan Baladàn Gadea, traduzione di Federico Italiano]
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26.1.09
Son cose che si dicono...
Mi arrabbio quando le parole cambiano il loro significato. Quando si ripetono parole già sentite, già dette da qualcun altro, e non ci si chiede cosa vogliano dire davvero.
Per esempio, mi rende furioso udire la locuzione Grande Fratello. Un opprimente dittatore liberticida, metafora della violenza dell'intimità delle persone, del furto di qualsiasi sentimento e di qualsiasi desiderio libero, diventa un ambìto gioco televisivo, oggetto del geloso/goloso voyerismo nazionale.
Mi arrabbio quando la coerenza alle proprie idee e la fedeltà alla base viene chiamata "blocco ideologico", come fa il ministro Sacconi.
Quando un giornalista che antepone l'ossequio al potere alla verità dei fatti è un "grande giornalista (...) perché persegue il fine del “bene pratico” della valorizzazione sistematica del positivo" (sic! Angelo Scola, patriarca della diocesi di Venezia, fonte ANSA, grazie Federica)
Quando la ormai manganellamente nota Casapound "è un luogo di ritrovo di giovani di destra che hanno voglia di approfondire temi sociali e culturali. Un laboratorio di idee inviso, certo, alla sinistra estrema dove è possibile utilizzare computer, play station, tenersi informati, fare metapolitica" (fonte L'Arena - Quotidiano di Verona).
Ma la perla lessical-filosofica di cui volevo parlare non mi fa arrabbiare. Al massimo mi fa tenerezza.
Niki Vendola ha definito il suo "rifondato" movimento politico la "sinistra delle libertà".
Mi ricorda Calimero.
Piccolo e grigio.
Piccolo.
Piccolo piccolo.
Per esempio, mi rende furioso udire la locuzione Grande Fratello. Un opprimente dittatore liberticida, metafora della violenza dell'intimità delle persone, del furto di qualsiasi sentimento e di qualsiasi desiderio libero, diventa un ambìto gioco televisivo, oggetto del geloso/goloso voyerismo nazionale.
Mi arrabbio quando la coerenza alle proprie idee e la fedeltà alla base viene chiamata "blocco ideologico", come fa il ministro Sacconi.
Quando un giornalista che antepone l'ossequio al potere alla verità dei fatti è un "grande giornalista (...) perché persegue il fine del “bene pratico” della valorizzazione sistematica del positivo" (sic! Angelo Scola, patriarca della diocesi di Venezia, fonte ANSA, grazie Federica)
Quando la ormai manganellamente nota Casapound "è un luogo di ritrovo di giovani di destra che hanno voglia di approfondire temi sociali e culturali. Un laboratorio di idee inviso, certo, alla sinistra estrema dove è possibile utilizzare computer, play station, tenersi informati, fare metapolitica" (fonte L'Arena - Quotidiano di Verona).
Ma la perla lessical-filosofica di cui volevo parlare non mi fa arrabbiare. Al massimo mi fa tenerezza.
Niki Vendola ha definito il suo "rifondato" movimento politico la "sinistra delle libertà".
Mi ricorda Calimero.
Piccolo e grigio.
Piccolo.
Piccolo piccolo.
23.1.09
Conchetta under attack!
di Giuseppe Genna
Ieri mattina, 22 gennaio, all'improvviso, le forze di polizia hanno dato inizio a uno sgombero sconcertante: quello del Centro Sociale Conchetta, storica sede, da decenni, della cultura alternativa di Milano, che nel passato fece riferimento a uno degli intellettuali milanesi fondamentali per tutto l'underground e per le lotte civili condotte in Italia, Primo Moroni, il cui importantissimo archivio è conservato all'interno del Conchetta (si temono danni a una documentazione di valore storico eccezionale). E' in corso un processo che concerne l'occupazione dello stabile da parte del Centro Sociale (da più di 25 anni) e quindi, a caldo, non si comprendono né i motivi né gli appigli legali per un'iniziativa di sgombero, prima che la sentenza sia emessa. (...)
Per saperne di più, andate su Carmilla on line.
Firmate l'appello scritto da Marco Philopat: Riprendiamoci COX 18!
Ieri mattina, 22 gennaio, all'improvviso, le forze di polizia hanno dato inizio a uno sgombero sconcertante: quello del Centro Sociale Conchetta, storica sede, da decenni, della cultura alternativa di Milano, che nel passato fece riferimento a uno degli intellettuali milanesi fondamentali per tutto l'underground e per le lotte civili condotte in Italia, Primo Moroni, il cui importantissimo archivio è conservato all'interno del Conchetta (si temono danni a una documentazione di valore storico eccezionale). E' in corso un processo che concerne l'occupazione dello stabile da parte del Centro Sociale (da più di 25 anni) e quindi, a caldo, non si comprendono né i motivi né gli appigli legali per un'iniziativa di sgombero, prima che la sentenza sia emessa. (...)
Per saperne di più, andate su Carmilla on line.
Firmate l'appello scritto da Marco Philopat: Riprendiamoci COX 18!
22.1.09
Verso il giorno della memoria
Da Jenin. Un campo palestinese di Tahar Ben Jelloun
.....La notte deborda ovunque, perché siamo fatti della stessa lana tessuta dagli antichi col cuore ampio e gli occhi infuocati.La notte è in noi come queste urla che non si placano.Sono trattenute dai resti della vita, rinviate da una porta rotta a una parete, continuo a sentirle, sono diventata io stessa queste urla e le porto lontano, forse raggiungeranno coloro che si rifiutano di credere che la vittima può a sua volta bruciare la terra degli uomini e trattenere, della storia, solo le lacrime che la proteggono.
Ma io non ho perseguitato nessuno.Io, seduta in questo campo di desolazione, io che parlo e mi rimangio le parole come il cibo che nessun uccello vuole, io che seguo la clessidra del nostro disastro, dico con le parole che salgono dal pozzo in cui sono state sotterrate le ossa di tanti morti, dico con queste parole che le pareti sono cadute e che ci hanno scoperti nudi, senza camicia, senza lenzuola, senza sudario. Ci hanno tolto il profumo delle rose e il velo della vergogna.
Le urla continuano a viaggiare e liberano le farfalle chiuse nei nostri petti.Le urla ci vestono e nominano gli assenti.Io resto lì, seduta, eterna, immutabile fino alla caduta della luna.Scenderà a raccoglierci perché il nostro bisogno di consolazione, il nostro bisogno di giustizia è forte, violento come il deserto che avanza.Il nostro bisogno di verità è impossibile da vincere.E' la nostra storia che sanguina, non i nostri cuori né i nostri occhi.....
21.1.09
Benedetto XVI al centro commerciale
Ci sono stati commenti belli e toccanti al mio post precedente su Eluana ed il diritto a morire.
A me, però, in tutto questo, c'è una cosa che mi manda in bestia.
Siamo in un paese cattolico, no? Cioè cristiano. Giusto?
Per cui il rispetto laico per la vita, per gli altri, non si sa dove stia.
Ok. Più o meno, a questo ci siamo rassegnati.
Ma questi benedetti sedicenti cristiani, a cominciare da quello tutto in bianco con la gonna che sta sempre in tv, e le sue sue fide milizie, non hanno un comandamento più grande ed importante degli altri che recita "ama il tuo prossimo come te stesso"?
Quale amore stanno ora dimostrando per Eluana e per la sua famiglia?
Quale amore dimostrano per la società, per le persone, per i sofferenti, per gli "assetati di giustizia"?
Come possono dei veri cristiani rispettare un capo morale/spirituale che esclude sistematicamente l'amore e la comprensione dai suoi proclami?
Se esistono veri cristiani in questo paese, (compresi i vari frati, suore, sacerdoti, Zanotelli, comunità di base e di altezza, scout, baciapile, genitori che fanno battezzare comunicare cresimare i figli) questi veri cristiani, dicevo, dovrebbero ora essere per strada, a dire che Eluana deve essere lasciata tranquilla, che tutte le persone sono uguali e degne d'amore, e che il Vaticano deve vendere tutti i suoi beni e darli ai poveri.
Se ci credono.
Altrimenti, basta con le menate sul Cristianesimo.
Basta! Almeno, cari sedicenti cristiani, abbiate il coraggio di togliervi questa maschera impudica, dietro la quale si sono commesse le peggio nefandezze: dai furti alle guerre, dalle scomuniche alle sentenze senza processo, dalle violenze pubbliche a quelle private, in totale impunità.
<-->
A me, però, in tutto questo, c'è una cosa che mi manda in bestia.
Siamo in un paese cattolico, no? Cioè cristiano. Giusto?
Per cui il rispetto laico per la vita, per gli altri, non si sa dove stia.
Ok. Più o meno, a questo ci siamo rassegnati.
Ma questi benedetti sedicenti cristiani, a cominciare da quello tutto in bianco con la gonna che sta sempre in tv, e le sue sue fide milizie, non hanno un comandamento più grande ed importante degli altri che recita "ama il tuo prossimo come te stesso"?
Quale amore stanno ora dimostrando per Eluana e per la sua famiglia?
Quale amore dimostrano per la società, per le persone, per i sofferenti, per gli "assetati di giustizia"?
Come possono dei veri cristiani rispettare un capo morale/spirituale che esclude sistematicamente l'amore e la comprensione dai suoi proclami?
Se esistono veri cristiani in questo paese, (compresi i vari frati, suore, sacerdoti, Zanotelli, comunità di base e di altezza, scout, baciapile, genitori che fanno battezzare comunicare cresimare i figli) questi veri cristiani, dicevo, dovrebbero ora essere per strada, a dire che Eluana deve essere lasciata tranquilla, che tutte le persone sono uguali e degne d'amore, e che il Vaticano deve vendere tutti i suoi beni e darli ai poveri.
Se ci credono.
Altrimenti, basta con le menate sul Cristianesimo.
Basta! Almeno, cari sedicenti cristiani, abbiate il coraggio di togliervi questa maschera impudica, dietro la quale si sono commesse le peggio nefandezze: dai furti alle guerre, dalle scomuniche alle sentenze senza processo, dalle violenze pubbliche a quelle private, in totale impunità.
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17.1.09
16.1.09
Verona, città dell'amore (2)
Botte da orbi, di nuovo, in pieno centro storico di Verona, a 300 metri da dove è stato colpito a morte Nicola Tommasoli.
In piazza Viviani, vicino a piazza Erbe, tre giovani vengono aggrediti selvaggiamente (una ragazza viene colpita ripetutamente in faccia con un portacenere di vetro) da una quindicina di giovani il 3 gennaio; ed il 5 è la volta di una ragazzina, salvata in extremis da un gruppo di persone accorse in suo aiuto.
Avevo già parlato della violenza di questa città 7 mesi fa. Ora, raccolgo il suggerimento di Pablo di raccontare dell'aria che tira oggi.
Periodicamente, negli anni precedenti, c'erano stati diversi episodi di violenza da parte di bande di giovani di destra, tutte dirette verso ragazzi appartenenti al centro sociale occupato "La Chimica". Si arriva molto vicini all'omicidio nel luglio 2005, quando cinque di loro (tra cui tre ragazze, una delle quali minorenne) vengono aggrediti da 20-30 figuri presso il Volto S. Luca, a poche centinaia di metri dall'Arena, colpiti ripetutamente con spranghe, tirapugni e coltelli. Il bilancio è gravissimo: mascella fratturata, oltre 150 punti di sutura, ematomi e tagli su tutto il corpo.
Alla difesa degli accoltellatori si mette in luce l'avvocato Roberto Bussinello, ex consigliere comunale del Msi e leader veronese di Forza Nuova, approdato infine a La Destra di Francesco Storace. Lo ritroveremo più avanti.
Dal marzo 2006, le aggressioni, più o meno gravi, diventano sistematiche. Ne fanno le spese, oltre agli stranieri, persone vestite in maniera alternativa o colpevoli di portare i capelli troppo lunghi o colorati vistosamente, d'indossare magliette di squadre di calcio del sud.
Nel giugno 2007 parte finalmente un'indagine della Digos, con perquisizioni nelle abitazioni di vari personaggi legati all'estrema destra; tra questi, oltre ai soliti noti, ci sono tre degli accoltellatori di S. Luca e due che poi si macchieranno dell’omicidio di Nicola Tommasoli.
Da allora gli episodi non si contano nemmeno più. Vorrei ricordarne solo 2, a mio parere simbolici.
--> Settembre 2007: alcuni appartenenti all'area antagonista sono in piazza Erbe per il tradizionale aperitivo. Viene intimato loro di abbandonare la piazza, dapprima con insulti e minacce, poi a calci e pugni ed abiti strappati. La loro cacciata dalla "zona rossa", il salotto buono della città, suscita l'applauso di un gran numero di avventori della Verona bene che hanno assistito alla scena.
-->Dicembre 2007: si tiene a Verona una manifestazione nazionale di Fiamma Tricolore alla quale partecipano 2-300 militanti giunti da più parti d’Italia, alla cui testa marcia il neo-sindaco della città, Flavio Tosi, e alcuni membri della Giunta comunale, tra cui il capogruppo della Lista Tosi, Andrea Miglioranzi, ex Veneto Fronte Skinheads ed attualmente rappresentante di Forza Nuova, membro della band nazi-rock Gesta Bellica. Al termine, tre manifestanti, nello slancio dialettico, in un bar della via dello shopping, apòstrofano simpaticamente 3 giovani di passaggio a Verona con un “Terroni puzzate, andate via” prima di colpirli selvaggiamente coi manganelli (quelli, non mancano mai!).
Prima di tutto, la destra cerca di scaricare i responsabili. Il sindaco Tosi li definisce "balordi", afferma che la politica non c'entra; intanto, però, nelle abitazioni e nelle vetture dei responsabili si trova il solito armamentario propagandistico di Forza Nuova. Ancora una volta, l'avvocato difensore è il già citato Bussinello.
La banda di violenti sembra rendersi conto di aver superato una soglia pericolosa, oppure lo pensano i loro patroni politici, quindi per un poco la città pare più tranquilla.
In compenso, la Verona borghese, ricca e per bene comincia a pensare che la violenza, prima rivolta verso "gli altri", è uscita di controllo. Comincia a dubitare di essere davvero completamente "al sicuro".
Fino ad oggi, li guardava con comprensione bonaria. Le considerava ragazzate.
I ragazzi, gli studenti, infatti, agiscono questa modalità di supremazia sociale abbastanza frequentemente coi loro coetanei.
Proprio per questo, il coraggioso ex-Procuratore della Repubblica Guido Papalia (ora a Brescia) e l'attuale Mario Giulio Schinaia hanno impegnato molte energie nell'incontro con bambini e giovani delle scuole cittadine e nell'educazione alla dialettica, al dialogo, all'espressione positiva di sé nel rispetto degli altri.
Il problema è che l'educazione a questi valori dovrebbe partire dalle famiglie, da quegli stessi adulti e genitori che si muovono nel mondo spinti dalla diffidenza, con la prepotenza o con il compromesso.
Questi adulti hanno prodotto una generazione di amministratori altrettanto miopi ed irresponsabili, arroganti ed incapaci.
Mandata in pensione gran parte della "vecchia guardia", la quadra del sindaco Tosi, leghista vicino alle posizioni di Borghezio e Calderoli (a cui si affianca, sullo scranno vescovile, la trista figura del vescovo Zenti, suo storico sostenitore) brilla non per la capacità di fare, ma per quella di disfare, mentre il sindaco impegna tutte le sue forze nel dare di sé un'immagine mediatica spregiudicata, di forte impatto, violenta contro avversari politici e stranieri, moralista in senso molto tradizionale.
Nella promozione costante della sua immagine, Tosi frequenta pure lui le scuole della città, ma con ben altro senso di responsabilità rispetto al Procuratore Schinaia: provocando i sentimenti più beceri dei ragazzi, ed umiliando sistematicamente quelli che hanno abbastanza coraggio da tenergli testa, esponendoli nel contempo al bullismo degli altri.
A margine: educazione permanente
Si sa, l'educazione alla pacifica e serena convivenza civile si abbevera alla fonte della cultura. Forse non è un caso che, tra gli ambiti sistematicamente distrutti dall'amministrazione comunale ci sia la cultura.
Dopo un primo scivolone (una mega-mostra da supermarket della cultura annullata dopo che si erano già venduti online migliaia di biglietti, e nonostante ciò costata centinaia di migliaia di euro), non si è ritenuto di organizzare alcun evento culturale, alcuna esposizione degna di interesse; al contrario, si è ridotto al lumicino il festival del cinema ed il ciclo teatrale estivo, chiuso il ciclo di musica classica, ridotto o chiuso le collaborazioni con le realtà culturali cittadine, messa in vendita la Galleria d'Arte Moderna (fortunatamente verrà acquistata dalla Fondazione Cariverona), tagliate le risorse ai musei, depistati i fondi destinati al salvataggio dell'Ente Lirico Arena di Verona, attualmente commissariato, e si sta spingendo ora alla chiusura l'Accademia d'arte circense.
Senza contare che il primo atto del sindaco Tosi fu ovviamente quello di demolire la sede del csoa La Chimica, presso il quale si svolgevano concerti, si discuteva con filosofi del calibro di Franco Berardi o Luisa Muraro, scrittori, editori, intellettuali.
Verrà il giorno in cui volteremo pagina. Ma saremo capaci di invertire la tendenza alla brutalità?
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In piazza Viviani, vicino a piazza Erbe, tre giovani vengono aggrediti selvaggiamente (una ragazza viene colpita ripetutamente in faccia con un portacenere di vetro) da una quindicina di giovani il 3 gennaio; ed il 5 è la volta di una ragazzina, salvata in extremis da un gruppo di persone accorse in suo aiuto.
Avevo già parlato della violenza di questa città 7 mesi fa. Ora, raccolgo il suggerimento di Pablo di raccontare dell'aria che tira oggi.
La zona rossa
All'epoca dell'omicidio Tommasoli, avvenuto nella notte tra il 30 aprile ed il I maggio, la città era rimasta sbigottita ma non sorpresa. Si sapeva che il centro era infestato da una banda di picchiatori, frequentatori della curva sud dell'Hellas Verona e vicini a formazioni di estrema destra, come Fiamma Tricolore, Forza Nuova, Veneto Front Skinhead (non linko la voce su Wikipedia, né neutrale né esauriente). Un gruppo di ragazzi che cercava semplicemente pretesti per menare le mani.Periodicamente, negli anni precedenti, c'erano stati diversi episodi di violenza da parte di bande di giovani di destra, tutte dirette verso ragazzi appartenenti al centro sociale occupato "La Chimica". Si arriva molto vicini all'omicidio nel luglio 2005, quando cinque di loro (tra cui tre ragazze, una delle quali minorenne) vengono aggrediti da 20-30 figuri presso il Volto S. Luca, a poche centinaia di metri dall'Arena, colpiti ripetutamente con spranghe, tirapugni e coltelli. Il bilancio è gravissimo: mascella fratturata, oltre 150 punti di sutura, ematomi e tagli su tutto il corpo.
Alla difesa degli accoltellatori si mette in luce l'avvocato Roberto Bussinello, ex consigliere comunale del Msi e leader veronese di Forza Nuova, approdato infine a La Destra di Francesco Storace. Lo ritroveremo più avanti.
Dal marzo 2006, le aggressioni, più o meno gravi, diventano sistematiche. Ne fanno le spese, oltre agli stranieri, persone vestite in maniera alternativa o colpevoli di portare i capelli troppo lunghi o colorati vistosamente, d'indossare magliette di squadre di calcio del sud.
Nel giugno 2007 parte finalmente un'indagine della Digos, con perquisizioni nelle abitazioni di vari personaggi legati all'estrema destra; tra questi, oltre ai soliti noti, ci sono tre degli accoltellatori di S. Luca e due che poi si macchieranno dell’omicidio di Nicola Tommasoli.
Da allora gli episodi non si contano nemmeno più. Vorrei ricordarne solo 2, a mio parere simbolici.
--> Settembre 2007: alcuni appartenenti all'area antagonista sono in piazza Erbe per il tradizionale aperitivo. Viene intimato loro di abbandonare la piazza, dapprima con insulti e minacce, poi a calci e pugni ed abiti strappati. La loro cacciata dalla "zona rossa", il salotto buono della città, suscita l'applauso di un gran numero di avventori della Verona bene che hanno assistito alla scena.
-->Dicembre 2007: si tiene a Verona una manifestazione nazionale di Fiamma Tricolore alla quale partecipano 2-300 militanti giunti da più parti d’Italia, alla cui testa marcia il neo-sindaco della città, Flavio Tosi, e alcuni membri della Giunta comunale, tra cui il capogruppo della Lista Tosi, Andrea Miglioranzi, ex Veneto Fronte Skinheads ed attualmente rappresentante di Forza Nuova, membro della band nazi-rock Gesta Bellica. Al termine, tre manifestanti, nello slancio dialettico, in un bar della via dello shopping, apòstrofano simpaticamente 3 giovani di passaggio a Verona con un “Terroni puzzate, andate via” prima di colpirli selvaggiamente coi manganelli (quelli, non mancano mai!).
Siamo tutti "diversi"
L'omicidio di Nicola, dicevamo, lascia tutti sbigottiti.Prima di tutto, la destra cerca di scaricare i responsabili. Il sindaco Tosi li definisce "balordi", afferma che la politica non c'entra; intanto, però, nelle abitazioni e nelle vetture dei responsabili si trova il solito armamentario propagandistico di Forza Nuova. Ancora una volta, l'avvocato difensore è il già citato Bussinello.
La banda di violenti sembra rendersi conto di aver superato una soglia pericolosa, oppure lo pensano i loro patroni politici, quindi per un poco la città pare più tranquilla.
In compenso, la Verona borghese, ricca e per bene comincia a pensare che la violenza, prima rivolta verso "gli altri", è uscita di controllo. Comincia a dubitare di essere davvero completamente "al sicuro".
Presa di coscienza
Qual è il sentimento con cui il veronese medio guarda gli episodi di violenza contro africani, meridionali, venditori di kebab, ragazzi coi capelli lunghi?Fino ad oggi, li guardava con comprensione bonaria. Le considerava ragazzate.
I ragazzi, gli studenti, infatti, agiscono questa modalità di supremazia sociale abbastanza frequentemente coi loro coetanei.
Proprio per questo, il coraggioso ex-Procuratore della Repubblica Guido Papalia (ora a Brescia) e l'attuale Mario Giulio Schinaia hanno impegnato molte energie nell'incontro con bambini e giovani delle scuole cittadine e nell'educazione alla dialettica, al dialogo, all'espressione positiva di sé nel rispetto degli altri.
Il problema è che l'educazione a questi valori dovrebbe partire dalle famiglie, da quegli stessi adulti e genitori che si muovono nel mondo spinti dalla diffidenza, con la prepotenza o con il compromesso.
Questi adulti hanno prodotto una generazione di amministratori altrettanto miopi ed irresponsabili, arroganti ed incapaci.
Mandata in pensione gran parte della "vecchia guardia", la quadra del sindaco Tosi, leghista vicino alle posizioni di Borghezio e Calderoli (a cui si affianca, sullo scranno vescovile, la trista figura del vescovo Zenti, suo storico sostenitore) brilla non per la capacità di fare, ma per quella di disfare, mentre il sindaco impegna tutte le sue forze nel dare di sé un'immagine mediatica spregiudicata, di forte impatto, violenta contro avversari politici e stranieri, moralista in senso molto tradizionale.
Nella promozione costante della sua immagine, Tosi frequenta pure lui le scuole della città, ma con ben altro senso di responsabilità rispetto al Procuratore Schinaia: provocando i sentimenti più beceri dei ragazzi, ed umiliando sistematicamente quelli che hanno abbastanza coraggio da tenergli testa, esponendoli nel contempo al bullismo degli altri.
A margine: educazione permanente
Si sa, l'educazione alla pacifica e serena convivenza civile si abbevera alla fonte della cultura. Forse non è un caso che, tra gli ambiti sistematicamente distrutti dall'amministrazione comunale ci sia la cultura.
Dopo un primo scivolone (una mega-mostra da supermarket della cultura annullata dopo che si erano già venduti online migliaia di biglietti, e nonostante ciò costata centinaia di migliaia di euro), non si è ritenuto di organizzare alcun evento culturale, alcuna esposizione degna di interesse; al contrario, si è ridotto al lumicino il festival del cinema ed il ciclo teatrale estivo, chiuso il ciclo di musica classica, ridotto o chiuso le collaborazioni con le realtà culturali cittadine, messa in vendita la Galleria d'Arte Moderna (fortunatamente verrà acquistata dalla Fondazione Cariverona), tagliate le risorse ai musei, depistati i fondi destinati al salvataggio dell'Ente Lirico Arena di Verona, attualmente commissariato, e si sta spingendo ora alla chiusura l'Accademia d'arte circense.
Senza contare che il primo atto del sindaco Tosi fu ovviamente quello di demolire la sede del csoa La Chimica, presso il quale si svolgevano concerti, si discuteva con filosofi del calibro di Franco Berardi o Luisa Muraro, scrittori, editori, intellettuali.
Verrà il giorno in cui volteremo pagina. Ma saremo capaci di invertire la tendenza alla brutalità?
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14.1.09
Merci Silvio!
[Immagine rubata dal mitico DonZauker.it. Se l'uso fosse sgradito all'autore/autrice, al suo cane, alla sua colf, a qualsivoglia DonZaBoy in circolazione da queste parti, lo mi si segnali, lo-mi-si...]
La nuova Alitalia prende il volo.
Oddio, sono stati 11 i voli cancellati a Linate e 15 quelli in ritardo a Malpensa.
Ho fatto un giro tra i giornali francesi, così, per farmi 4 risate.
Condivido un paio di articoli con voi. I grassetti sono miei.
Cominciamo con la rivista economica Challenges.fr:
Passiamo a Les Echos:
Lo domando a chi lo ha eletto, naturalmente.
La nuova Alitalia prende il volo.
Oddio, sono stati 11 i voli cancellati a Linate e 15 quelli in ritardo a Malpensa.
Ho fatto un giro tra i giornali francesi, così, per farmi 4 risate.
Condivido un paio di articoli con voi. I grassetti sono miei.
Cominciamo con la rivista economica Challenges.fr:
Buoni affari per Air France
di Francine Rivaud
Stamattina, alla presentazione ufficiale della nuova Alitalia, i dirigenti Air France ostentavano un largo sorriso. Per 323 milioni di euro, si prendono il 25% del capitale della nuova compagnia aerea, mentre i debiti (più di 2 miliardi di euro) restano a carico dei contribuenti italiani. Un buon affare, senza paragone con quello che avevano proposto nel marzo scorso.
Il progetto dell'epoca, abbandonato a causa di un accordo coi sindacati [solo a causa di questo? nota della cometa], era ben più oneroso per Air France. I francesi proponevano allora d'investire 750 milioni di euro per una compagnia in ben peggiori condizioni. "L'operazione di oggi presenta cambiamenti profondi in confronto alle precedenti versioni", ricorda Jean-Cyrill Spinetta, presidente del consiglio di amministrazione di Air France-KLM.
In effetti. Non solamente il numero dei dipendenti è stato fortemente ridotto (da 21.900 a 13.500) ma il numero degli aerei è passato da da 227 (inclusa la compagnia Air One, ormai fusa con Alitalia) a 149. "Una flotta totalmente modernizzata, sottolinea Pierre-Henri Gougeon, direttore generale. Gli ultimi MD 80 e 82 partiranno nel 2010". C'è di che essere ottimisti per il futuro. (...)
Passiamo a Les Echos:
Merci SilvioA me viene da domandare se Silvio Berlusconi, oltre ad aver reso un egregio servizio a Air France, l'abbia reso anche agli italiani.
di François Vidal
Finalmente.Dopo 2 anni di un feuilleton a colpi di scena marcati da cordate abortite, interventi politici intempestivi e colpi di scena dell'ultimo minuto, Air France-KLM è infine riuscita ad entrare nel capitale di Alitalia. La tenacia di Jean-Cyrill Spinetta, suo presidente, ha infine pagato. (...)
L'essenziale è che con questa presa di partecipazione del 25%, la compagnia franco-olandese rende più sicure le sue posizioni sul 5° mercato aereo europeo, uno dei più redditizi, con un accesso prioritario ad un vasto serbatoio di più di 24 milioni di passeggeri, tra cui circa 11 milioni di viaggiatori internazionali. E con Roma ottiene un nuovo punto di ancoraggio sul continente, complementare alle sue piattaforme (« hubs ») di Amsterdam e Parigi. (...)
Non male, per un'operazione il cui prezzo, limitato a 300 milioni di euro, resta una somma del tutto ragionevole. A posteriori, ci si può pure domandare se Silvio Berlusconi non abbia reso un egregio servizio a Air France-KLM nell'aprile 2008, quando affondò il progetto di acquisto di Alitalia per 1,5 miliardi di euro nel nome dell'« italianità ». (...)
Lo domando a chi lo ha eletto, naturalmente.
13.1.09
Do you remember Rachel Corrie?
Un sito di criminali http://stoptheism.com/ invita ad uccidere i pochi volontari che prestano assistenza sanitaria a Gaza sotto le bombe israeliane.
Si tratta dei volontari dell'ISM (International Solidarity Movement), americani, australiani, spagnoli, italiani, ecc.da cui provengono le rare notizie sulla reale entità dell'aggressione israeliana a Gaza. Tra di essi, Vittorio Arrigoni, cooperatore e attivista dei diritti umani.
E' un vero e proprio incitamento all'assassinio supportato da foto segnaletiche. E' inconcepibile che esso sia ancora on-line. Il Governo e il Ministero degli Affari Esteri si attivino subito per chiederne l' immediato oscuramento e chiusura e per assicurare i responsabili alla giustizia.
Fonte: Emigrazione Notizie.
Update 17/1/09:
copio e incollo dal blog di Annalisa Melandri
Sono molto contenta di segnalarvi che il sito canadese stoptheism.com dove nei giorni scorsi erano apparse esplicite minacce a Vittorio Arrigoni e agli altri cooperanti dell’ISM che si trovano a Gaza, è stato definitivamente chiuso dal suo stesso web host.
Lo stesso è avvenuto anche per un sito italiano di evidente ispirazione sionista che ospitava una traduzione di un articolo delirante di Lee Kapland, un personaggio ai limiti della follia, sedicente “giornalista investigativo” legato alle frange più estreme della destra sionista americana, ideatore e gestore del sito canadese e di un blog personale. (Si potrebbe provare anche con quello direi).
E’ una grande vittoria che è stata possibile grazie alla mobilitazione di tutti noi che in questi giorni abbiamo tempestato di mail e segnalazioni i due web hosting che ospitavano i due siti, la polizia postale e la rappresentanza canadese in Italia.
12.1.09
The day after
Si poteva supporre, visto il titolo del mio blog, che ieri avrei ricordato Fabrizio De Andrè. Invece no.
L'hanno fatto molto bene tanti altri blog.
L'hanno fatto molto male i giornali e le tv (a parte Minoli).
Io l'ho fatto, bene o male, nell'intimo del mio cuore.
Voglio solo citare un verso di "Verranno a chiederti del nostro amore" che mi pare adatto alla situazione:
Non si ricorda, cristallizzando al passato, una lotta che continua.
Per cui, non abbassiamo la guardia. Mai.
E non perdiamo mai la nostra tenerezza.
...
L'hanno fatto molto bene tanti altri blog.
L'hanno fatto molto male i giornali e le tv (a parte Minoli).
Io l'ho fatto, bene o male, nell'intimo del mio cuore.
Voglio solo citare un verso di "Verranno a chiederti del nostro amore" che mi pare adatto alla situazione:
digli che il potere io l'ho scagliato dalle mani
Tanto gli devo, tanto gli dobbiamo.Non si ricorda, cristallizzando al passato, una lotta che continua.
Per cui, non abbassiamo la guardia. Mai.
E non perdiamo mai la nostra tenerezza.
...
11.1.09
Attenuanti
Nell'orgia di panettone, questa notizia mi era sfuggita.
Vorrei dire "questa perla", se non mi venisse da vomitare.
Fonte: Corriere.it.
Vorrei dire "questa perla", se non mi venisse da vomitare.
Fonte: Corriere.it.
Cerco di capire: le attenuanti sarebbero:«La Reggiani resistevaSconto di pena a Mailat»ROMA - Romulus Mailat, il romeno che la sera del 30 ottobre 2007 stuprò ed uccise la signora Giovanna Reggiani vicino alla stazione di Tor di Quinto, agì da solo. Ed ha avuto la condanna a 29 anni in primo grado e non l'ergastolo perché «la Corte, pur valutando la scelleratezza e l'odiosità del fatto, commesso in danno di una donna inerme e, da un certo momento in poi esanime, con violenza inaudita, non può non rilevare che omicidio e violenza sessuale sono scaturiti del tutto occasionalmente dalla combinazione di due fattori: la completa ubriachezza e l' ira dell' aggressore, e la fiera resistenza della vittima». Lo sostiene la motivazione della sentenza della Corte d'Assise presieduta da Angelo Gargani. (...) «In assenza degli stessi fattori - si legge - l'episodio criminoso, con tutta probabilità, avrebbe avuto conseguenze assai meno gravi».(...)
- l'ubriachezza. Ma allora, perché se la polizia mi trova a guidare ubriaco mi sequestra la patente? Dunque, nel caso causassi un incidente, l'ubriachezza dovrebbe costituire un'attenuante, allo stesso modo;
- l'ira. No comment, ok?
- infine, paradossalmente: la fiera resistenza della vittima. Come recita il paragrafo più sotto, se la vittima non avesse reagito le conseguenze con tutta probabilità sarebbero state meno gravi.
Le donne sono avvertite: la prossima volta che subite un'aggressione, siate ragionevoli, non fate tanti strepiti, non ribellatevi, anzi, magari siate gentili, magari un po' provocanti, che vi costa... Con tutta probabilità vi andrà meglio.
9.1.09
Pari diritti
"Noi dovremmo ampliare la rappresentazione della Palestina in senso geografico e demografico compiendo una narrazione storica degli avvenimenti del 1948, e richiedere pari diritti umani e civili per tutte le persone che vivono, o un tempo vivevano, in quelli che oggi sono Israele e i Territori Palestinesi Occupati."
Tratto da un interessantissimo intervento dello storico israeliano Ilan Pappé, docente all'Università di Exeter.
L'articolo completo in italiano si trova su Carmilla on line.
Tratto da un interessantissimo intervento dello storico israeliano Ilan Pappé, docente all'Università di Exeter.
L'articolo completo in italiano si trova su Carmilla on line.
Verità per Niki
Vi segnalo che nel blog dell'incarcerato trovate il testo di una mail con cui chiediamo che la storia di Niki Aprile Gatti venga trattata ed approfondita nella trasmissione Anno Zero di Santoro.
Al di là della storia tragica ed oscura di Niki, che si può leggere nel blog aperto dalla madre Ornella (http://nikiaprilegatti.blogspot.com/), trovo che sia una battaglia molto importante perché
- siamo stufi della debolezza di un sistema giudiziario costantemente demonizzato e mutilato dai legislatori (spesso collusi con le organizzazioni criminali);
- siamo preoccupati di quanto la nostra vita (ed ancora più quella dei giovani, dei nostri ragazzi) possa non avere alcun valore, alcuna garanzia;
- siamo disgustati del fatto che in uno stato di diritto tanti delitti siano rimasti senza verità, tante giovani vite possano essere state spezzate impunemente: Fausto e Iaio, Federico Aldrovandi, Carlo Giuliani, Zibecchi, Giorgiana Masi, Francesco Lorusso (cito solo i primi che mi vengono in mente, ma le vite dei tanti altri che non nomino non erano meno importanti, non erano meno degne di avere un futuro).
Convivere con chi?
Rispondo qui ad un post che l'amico Pablo ha pubblicato nel blog "La tana del lupo":
Caro Pablo, per fortuna i blogger qui da noi stanno facendo un preziosissimo lavoro, traducendo e diffondendo articoli dalla stampa estera, testimonianze, riflessioni, punti di vista alternativi ai media di regime.
Solo che si pone il solito problema, il solito iato tra chi si informa attivamente, con tutti gli strumenti che offre oggi internet, e chi invece è passivo. Passività che va oltre il problema della conoscenza nel senso più ampio, ed attraverso la consapevolezza investe la cultura e la vita pratica di ciascuno e ciascuna.
Le elezioni che Hamas ha stravinto sono state convalidate dagli osservatori internazionali, e sono state molto più democratiche di quelle che si svolgono in alcuni paesi africani o asiatici, o in Russia, tanto più se consideriamo che si sono svolte in un paese in guerra, oppresso da un invasore straniero, dove la gente non è libera di muoversi.
Chi sbandiera la storia che Hamas vuole la distruzione d'Israele sta facendo dell'informazione manipolata in malafede.
Nella nostra sonnacchiosa Italia, nel cui territorio nessun paese straniero fa raid aerei, sgancia missili in mezzo ai mercati, crea posti di blocco che costringono ad ore di cammino chi fa semplicemente 4 km per andare al lavoro, qui nella ricca città del Nordest in cui vivo, la gente vorrebbe rinchiudere gli immigrati in lager e rimandare i Meridionali nelle regioni d'origine. Qui le squadracce di skinheads vanno in giro per il centro a massacrare chi non sta loro simpatico (l'ultima bravata circa un settimana fa). Quale modello di serena convivenza abbiamo da proporre alla Palestina?
Se sei stato in Israele, sai bene che la legislazione discriminatoria proposta in parlamento dalla destra esiste già di fatto nella società israeliana: prima ci sono gli Ashkenaziti, poi i Sefarditi; i neri Falasha sono considerati poco più che delle bestie, poco più degli Ebrei palestinesi; sotto ancora ci sono i Palestinesi di altre religioni.
Infine, è chiaro che il governo di Israele e gli USA hanno favorito in modi diretti ed indiretti la vittoria politica di Hamas, per poter dire a cuor leggero, all'indomani delle elezioni: "Non si può trattare coi terroristi".
E invece, con buona pace di tutti questi signori, se si cerca una pacificazione si dovrà trattare proprio con loro.
Rimane solo da capire fino a quando mantenere una guerra in quella regione del mondo sarà conveniente a certi gruppi di potere.
-----:::-----
P.S.: come spesso accade, una parola definitiva la trovo da lui, il Numero 1.
-
Ma chi sono i Cattivi di Hamas?
di cui consiglio la lettura integrale, ma che sintetizzo qui sotto, tagliando barbaramente.(...)
Il pensiero unico su Hamas non lascia dubbi o scampo: si tratta, secondo i politici e i media mainstream, ma anche secondo molti altri osservatori, di una organizzazione estremista, terrorista, integralisti legati a doppio filo all'Iran, e che propugna la distruzione totale di Israele e di "ogni ebreo ". (...) Inoltre avrebbero fatto un colpo di Stato (...) contro i "buoni" di Al Fatah.(...)
Ora, io (...) tendo un po' a diffidare del pensiero unico semplificatore, anche perché alcune cose sono palesemente false.
In particolare dove si fa credere che Hamas abbia fatto un colpo di Stato, quando è noto che Hamas aveva vinto in modo inequivocabile le elezioni, prendendo percentuali di voto che arrivavano al 70%. Però è stato tenuto fuori dal Governo e con la forza.(...)
Non mi risulta poi che Hamas voglia la distruzione di Israele e di "ogni ebreo" anche se non escludo, anzi ritengo probabile, che vi siano degli estremisti al suo interno che propagandano tale obiettivo. E' anche vero che la destra israeliana (che assomma almeno ad un quarto del parlamento Israeliano) propone esattamente la stessa cosa: la cacciata di ogni arabo, compresi quelli già all'interno di Israele, e la riduzione di tutti i "gentili" (ovvero i non ebrei) a cittadini di rango inferiore.(...)
Caro Pablo, per fortuna i blogger qui da noi stanno facendo un preziosissimo lavoro, traducendo e diffondendo articoli dalla stampa estera, testimonianze, riflessioni, punti di vista alternativi ai media di regime.
Solo che si pone il solito problema, il solito iato tra chi si informa attivamente, con tutti gli strumenti che offre oggi internet, e chi invece è passivo. Passività che va oltre il problema della conoscenza nel senso più ampio, ed attraverso la consapevolezza investe la cultura e la vita pratica di ciascuno e ciascuna.
Le elezioni che Hamas ha stravinto sono state convalidate dagli osservatori internazionali, e sono state molto più democratiche di quelle che si svolgono in alcuni paesi africani o asiatici, o in Russia, tanto più se consideriamo che si sono svolte in un paese in guerra, oppresso da un invasore straniero, dove la gente non è libera di muoversi.
Chi sbandiera la storia che Hamas vuole la distruzione d'Israele sta facendo dell'informazione manipolata in malafede.
Nella nostra sonnacchiosa Italia, nel cui territorio nessun paese straniero fa raid aerei, sgancia missili in mezzo ai mercati, crea posti di blocco che costringono ad ore di cammino chi fa semplicemente 4 km per andare al lavoro, qui nella ricca città del Nordest in cui vivo, la gente vorrebbe rinchiudere gli immigrati in lager e rimandare i Meridionali nelle regioni d'origine. Qui le squadracce di skinheads vanno in giro per il centro a massacrare chi non sta loro simpatico (l'ultima bravata circa un settimana fa). Quale modello di serena convivenza abbiamo da proporre alla Palestina?
Se sei stato in Israele, sai bene che la legislazione discriminatoria proposta in parlamento dalla destra esiste già di fatto nella società israeliana: prima ci sono gli Ashkenaziti, poi i Sefarditi; i neri Falasha sono considerati poco più che delle bestie, poco più degli Ebrei palestinesi; sotto ancora ci sono i Palestinesi di altre religioni.
Infine, è chiaro che il governo di Israele e gli USA hanno favorito in modi diretti ed indiretti la vittoria politica di Hamas, per poter dire a cuor leggero, all'indomani delle elezioni: "Non si può trattare coi terroristi".
E invece, con buona pace di tutti questi signori, se si cerca una pacificazione si dovrà trattare proprio con loro.
Rimane solo da capire fino a quando mantenere una guerra in quella regione del mondo sarà conveniente a certi gruppi di potere.
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P.S.: come spesso accade, una parola definitiva la trovo da lui, il Numero 1.
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7.1.09
La legge è uguale per tutti gli altri
Ieri sono andato ad ascoltare un concerto di musica sacra presso una chiesa cattolica di Verona. Il concerto doveva svolgersi in coda ad una messa serale, perciò, per non prendere troppo freddo, mi sono già rifugiato nella chiesa poco prima della benedizione finale, mentre il parroco stava accingendosi a dare un avviso.
Questo:
Avrei voluto applaudire questa arrogante maggioranza che crea a proprio piacimenti le leggi per la convivenza sociale... e poi le impone agli altri!
Update: una mia lettrice, presente nella cricostanza che ho raccontato, mi ha aggiornato sulla fine del sermoncino, che evidentemente per disgusto avevo smesso di ascoltare: il ministro di culto lamentava il fatto che nonostante lui avesse comunicato gli orari di tutte le messe le multe erano riapparse e raccomandava ai parrocchiani di non fidarsi.
Così, con un sospiro di sollievo, cancello qui sopra il rabbuffo contro il dirigente dei vigili.
-------///-------
Questo:
"Come sapete, in questa strada c'è divieto di sosta. Ora, io sono andato dal capo dei vigili, per parlargli. Lui ha detto che non lo può levare. Mi ha assicurato però che ordinerà ai suoi vigili di passare altrove durante le funzioni."
---------------
Avrei voluto applaudire il rigore, la coerenza egualitaria, l'aderenza cristiana al suo Vangelo che dice:---------------
"Egli ha operato potentemente con il suo braccio; ha disperso quelli che erano superbi nel loro cuore; ha detronizzato i potenti, ed ha innalzato gli umili; ha colmato di beni gli affamati e ha rimandato a mani vuote i ricchi".
Avrei voluto applaudire questa arrogante maggioranza che crea a proprio piacimenti le leggi per la convivenza sociale... e poi le impone agli altri!
Update: una mia lettrice, presente nella cricostanza che ho raccontato, mi ha aggiornato sulla fine del sermoncino, che evidentemente per disgusto avevo smesso di ascoltare: il ministro di culto lamentava il fatto che nonostante lui avesse comunicato gli orari di tutte le messe le multe erano riapparse e raccomandava ai parrocchiani di non fidarsi.
Così, con un sospiro di sollievo, cancello qui sopra il rabbuffo contro il dirigente dei vigili.
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Utile
"Incapace di distruggere Hamas, Israele ora sta considerando l’idea di vivere a fianco del gruppo armato.Tratto da un interessante articolo di Jonathan Cook.
Hamas ha dimostrato di poter imporre il suo predominio su Gaza come fece una volta Arafat su entrambi i territori occupati. Il problema in discussione nel governo israeliano e nella stanza dei bottoni della guerra è se, come Arafat, Hamas può essere colluso con l’occupazione. Si è dimostrato forte, ma può rendersi utile anche ad Israele?"
Il testo completo lo potete trovare su Fantapolitik.
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