7.1.09

La legge è uguale per tutti gli altri

Ieri sono andato ad ascoltare un concerto di musica sacra presso una chiesa cattolica di Verona. Il concerto doveva svolgersi in coda ad una messa serale, perciò, per non prendere troppo freddo, mi sono già rifugiato nella chiesa poco prima della benedizione finale, mentre il parroco stava accingendosi a dare un avviso.
Questo:
"Come sapete, in questa strada c'è divieto di sosta. Ora, io sono andato dal capo dei vigili, per parlargli. Lui ha detto che non lo può levare. Mi ha assicurato però che ordinerà ai suoi vigili di passare altrove durante le funzioni."

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Avrei voluto applaudire il rigore, la coerenza egualitaria, l'aderenza cristiana al suo Vangelo che dice:
"Egli ha operato potentemente con il suo braccio; ha disperso quelli che erano superbi nel loro cuore; ha detronizzato i potenti, ed ha innalzato gli umili; ha colmato di beni gli affamati e ha rimandato a mani vuote i ricchi".

Avrei voluto applaudire questa arrogante maggioranza che crea a proprio piacimenti le leggi per la convivenza sociale... e poi le impone agli altri!

Update: una mia lettrice, presente nella cricostanza che ho raccontato, mi ha aggiornato sulla fine del sermoncino, che evidentemente per disgusto avevo smesso di ascoltare: il ministro di culto lamentava il fatto che nonostante lui avesse comunicato gli orari di tutte le messe le multe erano riapparse e raccomandava ai parrocchiani di non fidarsi.
Così, con un sospiro di sollievo, cancello qui sopra il rabbuffo contro il dirigente dei vigili.

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